Lynn Davis è
considerata una delle più raffinate fotografe della scena americana.
Allieva di Berenice Abbott, un mito della fotografia, e amica di Robert
Mapplethorpe, il fotografo "maudit" della ribalta newyorkese anni
Ottanta, Lynn Davis vuole presentarsi a Venezia con una tra le sue più
raffinate raccolte di grandi fotografie, tutte centrate sull'epifania di
luoghi sacri all'uomo: tombe monumentali in mezzo al deserto, templi che
si ergono come stalagmiti nella pianura, figure ieratiche che emergono
dalle montagne, sono le immagini che la fotografa oggi predilige, nella
sua costante ricerca di un luogo "senza tempo", che trasmetta all'essere
umano - oggi come ieri - il senso dell'assoluto.
Per questo, l'esposizione al Museo Archeologico riveste la mostra di un
doppio significato: le fotografie non solo entrano in rapporto,
ovviamente, con lo sguardo dello spettatore, ma anche con i reperti
custoditi nel museo, che idealmente fanno parte della ricerca di Lynn
Davis, sia come oggetti in sé - spesso si tratta di statuaria
celebrativa, votiva, funeraria sia come oggetto della memoria dei
lungimiranti collezionisti che, a partire dai raffinati prelati
rinascimentali, Domenico e Giovanni Grimani nel XVI secolo, hanno
contribuito a creare la raccolte di antichità del Museo Archeologico
veneziano. |
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