Il
Salone degli Incanti accoglie così la mostra che tutti
attendevano da anni. Ad essere esposte sono circa 180
opere, dai primi agli ultimi decenni del Novecento. La
collezione KB1909 raccoglie anche opere degli artisti
sloveni d'oggi e di artisti locali del territorio,
essendo annualmente aggiornata con il meglio della
produzione contemporanea. La scelta dei curatori ha però
voluto privilegiare ciò che è ormai storicizzato,
rinviando, eventualmente, ad una futura esposizione
l'attualità più vicina.
Solo alcuni dei nomi qui esposti sono noti al grande
pubblico nazionale: Music, Spacal, Cernigoj, Bambic,
Grom, Saksida, Sirk, Cesar, Palcic, Kralj. Molti altri,
magari molto noti oltre frontiera, saranno per i più
delle scoperte. Tutti daranno testimonianza della
vitalità artistica di una comunità che è numericamente
ridotta e concentrata nelle province di Trieste, Gorizia
e Udine, ma molto attiva e soprattutto molto orientata a
fare proprie le sollecitazioni e la cultura più
internazionali, sia per formazione che per i
riconoscimenti ricevuti.
E' una mostra che vuole essere un tributo all'arte e
alla ricchezza culturale del territorio triestino e
goriziano e che si innesta utilmente su un percorso di
indagine sugli artisti sloveni che a Trieste, ma anche
in altre sedi, ha già avuto diverse, importanti,
occasioni di approfondimento.
Gli orizzonti che si dischiudono con questa esposizione,
consentono di gettare uno sguardo su opere in generale
ancora poco note al grande pubblico, realizzate in un
territorio che nel secolo passato è stato al centro di
grandi sconvolgimenti. Gli artisti locali ne hanno
sicuramente risentito, ma hanno saputo reagire agli
avvenimenti con determinazione, in modo positivo e
fortemente identitario, assumendo un ruolo molto
importante nella vita culturale e artistica di questo
territorio.
Il percorso espositivo inizia con le opere di alcuni
autori nati nell'ultimo quarto del XIX secolo e attivi
soprattutto nella prima metà del XX. Poco sensibili alle
novità dei movimenti postimpressionisti, essi hanno
continuato a operare nell'ambito del realismo romantico
ottocentesco e di un moderato impressionismo.
Appartengono a questo gruppo il ritrattista Avgust
Bucik, gli acquerellisti Cvetko Scuka e
Avgusta Santel jr., il vedutista autodidatta
Silvester Godina e il marinista Albert Sirk.
Seguono poi gli autori nati a cavallo del XX secolo, che
si sono formati nel periodo tra le due guerre
all'insegna dei vari movimenti artistici europei del XX
secolo e sono stati particolarmente attivi nei primi
decenni del secondo dopoguerra. Fanno parte di questo
gruppo alcuni degli artisti più noti e celebrati anche
al di fuori dal nostro territorio, come Veno Pilon,
Luigi Spazzapan, Ivan Cargo, Avgust
Cernigoj, Tone Kralj, Riko Debenjak,
Milko Bambic, Lojze Spacal, Anton Zoran
Music. Accanto ad essi alcuni autori meno noti, ma
non perciò meno importanti, come Joze Cesar,
Rudolf Saksida, Bogdan Grom, Robert
Hlavaty, Avrelij Lukezic, Anton Mihelic.
La rassegna si chiude con le opere degli artisti
appartenenti alle generazioni che si sono formate nel
clima delle correnti artistiche della seconda metà del
XX secolo: alcuni sono prematuramente scomparsi dalla
scena artistica, mentre la maggioranza di essi sono
perfettamente attivi ancora oggigiorno. Rientrano in
questo gruppo Silvester Komel, Paolo Petricig,
Demetrij Cej, Andrej Kosic, Deziderij Svara, Robert
Faganel, Klavdij Palcic, Vladimir Klanjscek, Franko
Vecchiet, Boris Zulian, Edi Zerjal, Franko Volk, Robert
Kozman, Hijacint Jussa, Alfred De Locatelli, Patrizia
Devidè, Jasna Merkù.
Nell'intento di rendere più leggibile una mostra
sicuramente interessante, ma nello stesso tempo anche
piuttosto complessa, è stato privilegiato un taglio per
quanto possibile cronologico, mediato da raggruppamenti
sezionali strutturati per autore, genere, stile o
tecnica pittorica. Vi sono infatti sezioni dedicate al
paesaggio e al ritratto, all'acquerello e al monotipo,
ad una scuola o a un gruppo artistico. Il visitatore ha
così non solo la possibilità di ammirare le opere
realizzate dagli artisti sloveni nel secolo appena
trascorso, ma potrà rendersi anche conto del loro valore
documentario, della loro capacità di fornire una
testimonianza, la più ampia possibile, della ricchezza e
varietà del patrimonio artistico e culturale delle terre
di confine tra Italia e Slovenia.
ORIZZONTI DISCHIUSI. ARTE DEL NOVECENTO TRA ITALIA E
SLOVENIA. Trieste, Salone degli Incanti ex
Pescheria, 21 aprile - 17 giugno 2012. Mostra promossa
dalla KB1909 Società finanziaria per azioni - Financna
delniska druzba, Comune di Trieste - Assessorato alla
Cultura, Banca Monte dei Paschi di Siena. A cura di
Josko Vetrih, Franco Vecchiet, Maria Masau Dan e
Donatella Capresi. Orario da lunedì a venerdì 11.00 -
13.00 / 16.00 - 20.00 ; sabato e domenica festivi 10.00
- 20.00 Biglietto: intero 6,00 ? , ridotto 4,00 ? ,
gratuito fino a 14 anni;
Informazioni e prenotazioni: tel. +39 040 3226862 -
info_expescheria@comune.trieste.it
-
www.triestecultura.it
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Per visite guidate, workshop e seminari: tel. +39 0481
530412 -
art@kb1909.it
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