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Germinazioni e sinestesie
a cura di Marica Rossi
Casa dei Carraresi,
Treviso
15 aprile | 10 maggio
2012
Nuovo appuntamento
espositivo per l’artista della luce, Stefano Curto che, dopo un
anno davvero intenso - Padiglione veneto della 54ma Biennale,
Boswall House e Saatchi Gallery di Londra, per citare alcune delle
mostre a cui ha partecipato - fa ritorno sulla scena italiana, proprio
nella sua città, Treviso, nella prestigiosa sede di Casa dei
Carraresi, in occasione della mostra Germinazioni e Sinestesie
che aprirà i battenti il prossimo 15 aprile.
Curata dalla critica
veneta Marica Rossi, la mostra pone l’accento sulle contaminazioni fra
le percezioni sensoriali in arte proponendo una selezione di lavori di
sei artisti tra cui spiccano i quadri di luce di Stefano Curto che si
inseriscono perfettamente nell’humus della mostra perché il suo universo
immaginifico cattura l’osservatore e lo coinvolge in una condivisione
creativa per mezzo di un linguaggio affascinante. |
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L’artista del
cosmo e della tradizione alchemica torna in questa occasione a
indagare la dimensione sensoriale con diversi lavori che nascono
da una tavolozza rara e preziosa che costituisce il tratto
distintivo dell’artista. Curto "dipinge" utilizzando cristalli,
pietre e minerali dalle tinte naturali, declinati in una
vastissima varietà di forme, dove ogni singola gemma viene
scelta come fosse una pennellata sulla tela e disposta nella
cornice da lui designata per raccontare storie lontane.
Viaggiatore
curioso, spinto dal desiderio di conoscenza, nella mostra Curto
ci accompagna nel suo mondo emozionale, multiforme e
sfaccettato, con la Sindone Nera. Un'opera di
grande suggestione, nata dopo un lungo soggiorno in India nel
corso del quale l'artista ha saputo immergersi nell'intensità
della dimensione religiosa che pervade la vita quotidiana della
popolazione. Composta su un grande pannello di plexiglass con
circa 18 mila cristalli, l'immagine del Cristo è realizzata con
innumerevoli gemme bianche rettangolari disposte in verticale,
"in caduta", per creare un volto che appare da una tetra pioggia
nera.
Oltre a questo
lavoro intriso di forte misticismo, nella mostra spiccano altre
opere di Curto fra cui The Marvellous Flight of
Coexistence, un "tappeto volante" che, attraverso una
sorprendente tavolozza di colori composta da migliaia di pietre
dalle forme più svariate, allude all'indissolubile legame e alla
coesistenza fra i popoli rivelando la dimensione filosofica ed
esoterica dell'artista. |
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Quelli
usati da Curto sono materiali di grande fascino che,
uniti alla perfezione esecutiva e un grande senso
estetico, determinano l’esplosione creativa e consentono
di entrare in un mondo parallelo di infinita
immaginazione e di grande valenza simbolica. “I segni
e i segnali del suo linguaggio inconfondibile -
afferma il critico Stefano Cecchetto - restano,
nell’opera di Stefano Curto, la dichiarazione di
un’identità svelata, ogni sua opera è l’incessante
biografia di un autoritratto; perché svolgere un tema
per l’artista significa coinvolgere/portare dentro al
proprio mondo anche gli altri e renderli partecipi di un
emozione che travalica il personale per diventare
universale”
Nato a Segusino in provincia di Treviso nel 1966,
Stefano Curto, insieme alla passione per la musica, che
compone fin dall’età di quindici anni, e per i lunghi
viaggi intorno al mondo, sviluppa la passione per le
gemme. Apre giovanissimo un laboratorio in cui svolge
con successo il lavoro di incastonatore di cristalli su
diversi materiali disegnando ed eseguendo complessi
disegni per le più importanti griffe della moda. La
parte alchemica del suo lavoro, quel mettere insieme gli
elementi materici nella composizione di un’opera
singolare e irripetibile, lo spinge a consolidare nuove
esperienze visive che poi utilizza per la realizzazione
dei suoi manufatti. Intraprende numerosi viaggi
soprattutto nei Paesi asiatici per la scoperta di nuovi
linguaggi e differenti culture, che aprono i suoi
orizzonti e lo mettono in relazione con l’universo
infinito e misterioso delle filosofie orientali. Stefano
Curto vive e lavora nella sua casa studio di
Valdobbiadene.
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