In
questo periodo egli intensifica l'interesse per lo
studio della figura umana, giungendo a realizzare la
nota Crocifissione per la chiesa di St. Matthew di
Northampton e l'arazzo del Cristo in gloria nella
cattedrale di Coventry. Fama e riconoscimenti gli
vengono tributati già a partire dall'immediato
dopoguerra con mostre ed eventi a livello
internazionale.
L'impegno come artista di guerra l'aveva distolto
momentaneamente dal primario interesse per la natura, in
virtù del quale si autodefinisce erede spirituale di
John Constable. Proposito di Sutherland è rivelare la
verità che si cela nelle cose, la pittura è il suo
strumento di delazione. È così che egli si dedica a
raffigurare brani di natura in parafrasi, destrutturata,
riassemblata, reinterpretata, privata della sua
riconoscibilità comune e presentata come un infinito e
bizzoso mutante, pervicacemente intenzionato a
nascondere la propria identità autentica. Lavora su
un'idea di paesaggio dove le forme vegetali e minerali
vengono trasformate in icone totemiche - le Standing
Forms degli anni Cinquanta - che emergono minacciose
dal fondo in un'atmosfera densa di suggestioni
psicoanalitiche. Dipinge senza gli infingimenti propri
del naturalismo tradizionale, rassicurante anche nel
rappresentare una tempesta, lasciando intendere di
possedere il potere terribile di aprirci gli occhi, di
farci conoscere le forme vere e le intenzioni spietate
della natura, i suoi disegni oscuri e devastanti, il suo
potere assoluto e ineffabile.
Il pittore avverte che le forme naturali che appaiono ai
nostri occhi avidi di bellezza non sono che abbagli
emotivi, ricostruzioni mentali imposte dal nostro
bisogno di sicurezza; la realtà è destabilizzante, non
prodiga di leggiadria, ma dura e meccanica, una
romantica "terribilità" anti-sublime nella sua
naturalistica spietatezza, minaccia reale e non soltanto
turbamento letterario. Sutherland coglie questa capacità
metamorfica e dipingendola affronta un'indagine sulla
vita organica in cui è racchiuso il mistero
dell'esistenza; analizzando le forme, ne riconosce il
senso ambiguo, disturbante, crudele, ma ponendole in
contrasto con l'intensità e a volte con la dolcezza
cromatica, ne sa estrarre tutta la poesia e il dramma,
con una stratificazione e una complessità formale che
gli consentono di dar vita a un immaginario surreale a
volte cupo a volte fantastico. Curiose creature nate da
strane metamorfosi, dopo alcuni esempi degli anni
Cinquanta, compongono il primo Bestiario realizzato nel
1968 a cui segue quello del 1979 dedicato all'opera di
Apollinaire; risulta evidente la suggestione che
l'artista subisce dalle figurazioni animali della
scultura romanica, coi suoi esemplari prepotenti,
terrestri e misteriosi, provenienti da una realtà
fantastica ma non divina, simboli unitari di esperienza
e invenzione.
Sutherland realizza così una personale cosmogonia delle
metamorfosi delle forme, esempi della fantasia e della
ricchezza della forza naturale, oscuramente
aggrovigliata sul proprio mistero. Tra i regni vegetale,
animale e minerale vengono meno le divisioni, tutto si
connota del medesimo senso di arcaica e arcana
indifferenziazione.
Quando, nel 1967, ritorna nel Galles col regista e suo
grande collezionista Pier Paolo Ruggerini - che lì gira
un film sulla sua vita, proiettato all'inizio
dell'esposizione - Sutherland riscopre quel
paesaggio che tanta importanza ha avuto nella sua
formazione, e si rende conto di quanto esso abbia ancora
da offrirgli in termini di motivi e di vocabolario di
forme e di colori.
Una frase di Ruskin si presta per sostanziare il suo
lavoro: «Indagare la natura, studiarne le leggi di
crescita, trarne visioni provenienti dal centro
dell'ardente cuore», quindi evidenziare come
l'esteriorità della natura venga ricreata per esprimere
l'interiorità dell'uomo, con un approccio visivo che si
fa visionario nel seguire il pullulare della fantasia e
dell'anima.
L'artista è famoso anche per i suoi ritratti, dove
evidenzia una pietas degna di Holbein: i volti
sono indagati come se si trattasse di brani di natura, a
testimoniare una continua ricerca della verità,
soprattutto di una verità interiore: un movimento della
testa o del corpo, un corrugamento della fronte o
un'espressione del volto sono sufficienti a rivelare le
pene, i turbamenti di un'intera esistenza, trattati come
fermenti sottocutanei. Sono ritratti di amici, dei quali
individua la sostanza psichica, il profilo intimo, ma
ancor più di celebrità e potenti, come lo scrittore
Somerset Maugham, lo statista Winston Churchill e molti
aristocratici, non per adulazione ma per cogliere nelle
fattezze umane i segni organici dell'esercizio di una
strenua volontà di successo e potenza, spesso con
pennello inesorabile, al punto che la moglie di
Churchill, turbata, distruggerà il ritratto.
SUTHERLAND. Il pittore che smascherò la natura
Mostra e Catalogo a cura di Stefano Roffi, col
patrocinio dell'Ambasciata Britannica in Italia.
In collaborazione con Montrasio Arte.
Catalogo Silvana Editoriale, con saggio generale di
Martin Hammer e antologia di scritti di Roberto Tassi,
testi di Daniele Astrologo Abadal e Ruggero Montrasio,
Roger Berthoud, Isotta Langiu, Stefano Roffi, Graham
Sutherland.
Fondazione Magnani Rocca, via Fondazione Magnani Rocca
4, Mamiano di Traversetolo (Parma).
Dall'8 settembre al 9 dicembre 2012. Aperto anche tutti
i festivi.
Orario: dal martedì al venerdì continuato 10-18 (la
biglietteria chiude alle 17) -
sabato, domenica e festivi continuato 10-19 (la
biglietteria chiude alle 18). Lunedì chiuso.
Ingresso: euro 9,00 valido anche per le raccolte
permanenti - euro 5,00 per le scuole.
Informazioni e prenotazioni gruppi: tel. 0521 848327 /
848148 Fax 0521 848337
info@magnanirocca.it
www.magnanirocca.it
Ristorante nella corte del museo tel. 0521 848135
Il martedì ore 15.30 viene organizzata una visita alla
mostra con guida specializzata; non occorre prenotare,
basta presentarsi alla biglietteria. Costo euro 12,00
(ingresso e guida).
Ufficio Stampa: Studio ESSECI - Sergio Campagnolo tel.
049 663499 -
www.studioesseci.net
info@studioesseci.net
La mostra è realizzata grazie a: FONDAZIONE
CARIPARMA, CARIPARMA CRÉDIT AGRICOLE.
Sponsor tecnici: Angeli Cornici, Aon Artscope
Fine Art Insurance Brokers, Gazzetta di Parma,
Kreativehouse,
Hotel Palace Maria Luigia, SINA Fine Italian Hotels,
TEP, Società per la
Mobilità e il Trasporto Pubblico.
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