Mandorle tritate grossolanamente
alla base, in parte regalate alle suore dai contadini locali
perché (a differenza dei pinoli) non avevavo mercato, in parte
portate in dote dalle novizie siciliane. Alle mandorle si
aggiunge l’uovo, lo zucchero e la scorza grattugiata di limone.
C’è chi utilizza solo albume, chi zucchero a velo, chi allunga
con un po’ di liquore, chi unisce la vanillina, ma la ricetta
originale ha comunque origini umilissime, con prove documentate
a partire dal XIX secolo.
Ci troviamo nel Valdarno inferiore, in provincia di Pisa. Solo
dopo che le monache passarono la ricetta al panificio
dirimpettaio, anche gli artigiani del borgo iniziarono a
produrli. Da quel momento la ricetta entrò nell’uso comune delle
famiglie e si sparse a macchia d’olio, fino a diventare il dono
per eccellenza durante le festività natalizie anche fra datori
di lavoro e dipendenti, fornitori e clienti. Partito dunque come
omaggio del Natale, da venti edizioni i primi di dicembre se ne
festeggia la tradizione con una fiera che anima il centro di
Santa Croce, ma anche con una sfida tra amarettai per
aggiudicarsi l’Amaretto d’Oro. Quest’anno la festa cade l’8
dicembre. Data l’unicità del “trastullo”, consigliato in
abbinamento ad un buon bicchierino di vinsanto, anche il trofeo
che per un anno ornerà gli scaffali del vincitore è realizzato
da un orafo di Santa Croce.
Info: Pro Loco Santa Croce tel 0571.31101 |
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