Parole in cuffia
non celebra l’individualismo, non indulge nel piagnisteo, non
strizza l’occhio a nessuna tesi. Presenta invece, in chiave
narrativa, la riscoperta della dignità dell’uomo e della donna
al lavoro. Con leggerezza, ironia, momenti di
riflessione e tanta musica.
La storia si articola in
quattro scene che sembrano non chiudersi mai, tanto è
incalzante il ritmo e spiazzante il cambio di registro. La “voce
del lavoro” è il filo rosso che lega fra loro le diverse
scene, sorta di coscienza collettiva che provoca o rassicura o
indica la strada.
Lo spettacolo prevede 38 minuti di ascolto per circa
un’ora di momenti anche in scena e tra il pubblico.
Con le voci di: Andrea Martella,
Barbara Marzoli, Patrizia Hartman, Antonella
Palermo.
Altri interpreti: Laura Malito, Roberto Pagano,
Giovanni Avolio.
Musiche originali di Sergio De
Vito. Al clarinetto, Raffaele Magrone.
Parte del ricavato della serata sarà devoluta al gruppo di
volontariato Sahara Libre per l’accoglienza estiva a Roma
di 10 bambini Saharawi dei campi profughi di Tindouf (sud
dell’Algeria). |