Un tributo al mistero femminile, provocazione
all'illusione del senso comune di possesso.
Una madre, data in adozione poco dopo la
sua nascita, abbandona a sua volta sua figlia nel tentativo di
trovare una forma “altra” di amore, libera da sovrastrutture
imposte dall’esterno, autentica, viscerale. Nella ricerca
dell’affermazione della propria posizione di donna nel mondo, al
di là del solo essere madre, si sottrae a sua figlia per poter
essere con lei una cosa sola. Ripropone così l’unica forma
d’amore a lei conosciuta: il legame indissolubile dell’assenza,
la catena del danno. In questo suo insoluto cammino verso
la “verità”, si innestano il non-rapporto con la madre adottiva
e il giudizio degli altri, incarnato dalla vecchia amica ormai
incapace di comprendere le sue scelte estreme, che irrompono a
turbare il flusso del suo delirio emotivo.
Un percorso affascinante di ricerca al
femminile, al di la di ogni stereotipo, spiazzante e
coinvolgente per la forma e il contenuto della vicenda narrata. |
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