Il
titolo del progetto, costruito da queste due parole, è
quindi un chiaro riferimento alla passata magnificenza
di Roma, alla sua storia, alla gloria eterna dei suoi
fasti e della sua grandiosità. L’abbinamento a kaputt,
nell’assonanza, invece mira ironicamente al contrario:
ai difetti della città, al disagio che vive la sua
popolazione, alla rottura del patto civile tra i suoi
cittadini, alla difficoltà di essere giovani in una
città difficile nella quale integrazione e occupazione
sono due ideali mai veramente attuati.
Kaput
Mundi è anche un omaggio da parte di un autore e regista
milanese, residente da quasi vent’anni nella capitale,
alle coloriture del linguaggio, alle costruzioni
verbali, al modo di provare ed esprimere i sentimenti,
alle parole per manifestarli e alle situazioni sociali
che caratterizzano Roma e i suoi abitanti.
Kaputt
Mundi è anche una denuncia nei confronti di un paese,
l’Italia, che si sta progressivamente dimenticando dei
giovani e del loro futuro impedendo loro di proiettarsi
al di là di un presente molto deprimente, confuso e
squallido che francamente non meritano.
Kaput Mundi è
costituito da due spettacoli separati da un intervallo.
Lo spettacolo è propdotto da
Break Art di Emilia Campanile e Valeria
Ventrella (anche organizzatrici dell’evento) e Titania
Produzioni.
ANGELI
Quattro giovani disoccupati passano le loro serate senza
la possibilità di permettersi nulla che non sia una
birra, una sola, da sorseggiare lentamente nel parco del
loro quartiere. I loro discorsi sono caratterizzati
dalla frustrazione a causa dell’impossibilità di avere
rapporti umani dignitosi con i propri coetanei e
soprattutto con le ragazze alle quali non hanno nulla da
offrire.
L’insicurezza rispetto al loro futuro economico li ha
resi insicuri e chiusi ma ciò che maggiormente li
debilita è la mancanza di un’identità sociale.
Il
ruolo che ogni persona ha nella società è alla base
della costruzione di un’autostima fondamentale per
un’adeguata integrazione con gli altri
In
questo caso l’incapacità di definirsi socialmente a
causa della disoccupazione ha generato nei quattro amici
una perdita di valore agli occhi degli altri e, di
conseguenza, un doloroso senso di inadeguatezza.
La
disoccupazione prolungata li ha portati, nel tempo, a
svillupare la convinzione assoluta che dal loro stato
non ne verranno mai fuori… ma una notte capita un fatto,
un episodio che cambia la loro esistenza. Una bravata,
un gioco nato come un dispetto, un’azione insensata che
ha il sapore di un’avventura in grado però di rompere la
monotonia e la rassegnazione.
I
quattro amici compiono un furto tanto assurdo quanto
inutile: rubano un’ambulanza credendola vuota.
Ciò
che troveranno all’interno però li costringe a
riflessioni nuove e ad affontare la vita con un
rinnovato senso di speranza nei confronti della bellezza
del mondo. L’incontro con un angelo potrà essere il loro
punto di ripartenza.
ANGELI
è una commedia surreale e poetica, un tenero apologo
sulle speranze infrante dei giovani e sulla necessità di
un cambiamento in grado di innescare la loro capacità di
reazione.
BRAVI RAGAZZI
Sono
anni ormai che le periferie delle città italiane sono
sede naturale dei campi nomadi e sono anni che la
tensione tra gli abitanti dei quartieri e gli “ospiti”
di etnia Rom, albanese o rumena cresce in maniera
esponenziale.
Anche
in questo atto unico quattro amici compiono una bravata,
un’azione insensata per vendicare un torto subito che
però, in questo caso, coinvolge degli innocenti.
Ciò
che si vuole indagare con BRAVI RAGAZZI è la percezione,
da parte degli italiani, soprattutto giovani, di un
mondo straniero e diverso che si sovrappone al nostro e
che succhia linfa vitale provocando l’asfissia della
nostra organizzazione sociale. La percezione del nomade,
apolide, senza lavoro, senza dimora, senza leggi e
regole è assimilabile a quella di un parassita che trae
un vantaggio a spese dell'ospite creandogli un danno
biologico.
BRAVI
RAGAZZI racconta di come questa percezione da parte di
un gruppo di giovani residenti nella periferia romana si
possa trasformare in violenza e in dramma. Il vuoto dei
loro discorsi, la vacuità delle loro opinioni,
l’ottusità del loro conformismo, l’assenza di modelli di
riferimento sono il paradigma di una società che
lentamente sta abbandonando il mondo giovanile ad un
destino di solitudine e di torpore culturale.
C’è la
tendenza a pensare che le vittime di questo stato di
cose siano unicamente le persone che subiscono violenze
e ingiustizie ma in qualche modo lo sono anche coloro
che le praticano. Il vuoto che circonda esteriormente i
giovani e quello che pervade le loro teste e i loro
cuori colloca anch’essi tra le vittime.
Prima
caratteristica di questo vuoto è sicuramente il
linguaggio che si è fatto, negli anni, sempre più
povero, sempre più essenziale, sempre più piatto. Ed è
proprio nel linguaggio che si trovano i primi segni di
una violenza che fa presto a superare il livello
puramente lessicale per trasferirsi sul piano fisico
generando aggressività.
Bravi
Ragazzi verrà presentato in matineè in esclusiva per le
scuole.
Durata spettacolo: due
atti unici della durata di 1ora l’uno
Video
Bravi Ragazzi:
https://www.youtube.com/watch?v=vO6-Vh2eTig&feature=youtu.be
Hanno scritto di BRAVI RAGAZZI:
“Longoni esplora le sorgenti del razzismo fino a un
epilogo tragico e ragionevole: osserva come nel nulla
l’odio nasce e si fissa su un bersaglio. La differenza
fra la bravata e il crimine sta nella genesi delle
motivazioni, nello scarto fra il non essere e il voler
avere”. Marcantonio Lucidi –
Left
“Angelo Longoni e forse l’unico autore – regista che
potesse elaborare da noi il corrispettivo violente,
teppistico e razzista del branco che dava vita a
FREDDO di LARS NOREN, e lo fa con il suo Bravi
Ragazzi”. Rodolfo Di
Gianmarco – La Repubblica
“Una
commedia tipica dello stile di Longoni: drammaturgia
ridotta al minimo, attenzione alle sfumature della
lingua parlata analisi di comportamenti sociali
patologici. Chi sono questi bravi ragazzi? Quattro
bravissimi attori: Lorenzo De Angelis, Riccardo Francia,
Valerio Morigi e Eduardo Persia”.
Franco Cordelli –
Il Corriere Della Sera
“Va
via in un’ora, in un battito di cuore, Bravi Ragazzi
scritto e diretto da Angelo Longoni. I suoi personaggi
interpretati dagli ottimi Lorenzo De Angelis, Riccardo
Francia, Valerio Morigi ed Eduardo Persia – sono
scolpiti a cera persa nel fuoco dell’azione, quasi non
hanno il te”po di raccontarsi. Ma è proprio questa
stilizzazione tragica che permette a Longoni di andare
dritto al cuore del problema che non è solo l’ordinario
razzismo e la piccola banalità del male e la distanza
(fisica, mentale, linguistica) che segrega la periferia.
Attilio Scarpellini –
L’unità
“Bravi
Ragazzi ha un obbiettivo preciso: quello di
focalizzare e analizzare, al di là delle polemiche
politiche in tema di immigrazione, il punto di vista del
mondo giovanile, per comprendere se il linguaggio dei
giovani e i loro codici siano adatti per capire un
fenomeno sempre più complesso che rischia di sfuggire di
mano”. Giuliano Malatesta –
Il Messagero
“Uno
spettacolo spiazzante, disarmante duro ed dal forte
impatto emotivo che fa riflettere i giovani e non solo.
La storia è di quelli che rimbalzano sulla cronaca dei
quotidiani con inquietante frequenza. Una storia di
oggi, di Roma, di giovani seduti su un muro imbrattato
da cui guardano le storture della società, i vuoti della
politica, i falsi miti della tv, i vicoli ciechi del
futuro, a du cui prendere coraggio per trasformarsi in
teppisti”. Laura Novelli –
Il Giornale
“Angelo Longoni racconta i disagi della cosiddetta
“Generazione X” e lo fa con temi emotivamente forti,
duri, spesso spiazzanti per scuotere i giovani e farli
riflettere”. Barbara Nevosi –
Metro
“Un
testo asciutto e affilato che evidenzia le
contraddizioni di un paese in perenne contrasto, scarico
di responsabilità e crescente senso di impotenza. Bella
prova morale dei quattro giovani attori che danno il
giusto risalto ai singoli quadri con sapiente
sottolineatura della tensione drammaturgica. Un intenso
atto unico suggellato dai convinti e ripetuti applausi
del pubblico”. Claudio Ruggiero
– Latina Oggi
“Una
storia ben scritta, con personaggi ben tratteggiati e
ben interpretati dai quattro giovani attori”.
Marcello Isidori –
Dramma.it
“Bravi
Ragazzi avvince e turba il pubblico grazie ad una
tensione che cresce costantemente ed esplode nel dramma
finale”. Gloria Bondi –
Cinelab
Teatro
dell'Angelo
Via Simone de Saint Bon n°19, Roma 06.37513571 -
06.37514258
Informazioni:
info@teatrodellangelo.it
Biglietti: Poltronissima 23
€ + 2 €
di prevendita – Ridotto poltronissima 18 € + 2 € di
prevendita – Poltrona 20 € + 2 € di prevendita – Ridotto
poltrona 16 € + 2 € di prevendita. Altre promozioni sui
biglietti a questo link:
https://www.teatrodellangelo.it/biglietti-abb.asp
Orario spettacoli:
dal martedì al sabato ore 21.00 - Domenica e festivi ore
17.30 (lunedì riposo)
Orario botteghino:
dal lunedì al venerdì ore 10.00-13.30 / 15.00-20.00 -
Sabato 10.00-13.30
PARCHEGGIO MERCATO TRIONFALE Via Tunisi Tel. 06/39754485
Parcheggio automatizzato, aperto 24 ore su 24
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