Al
centro una donna la cui esistenza si è sospesa a causa
di un incidente stradale, vicini a lei il padre
intenzionato a liberarla dallo stato vegetativo
permanente nel quale giace e la madre invece ferma nel
difenderne la vita in ogni caso e ad ogni costo.
Due
posizioni inconciliabili, esattamente come quelle di una
popolazione che si è divisa in due metà, due genitori
spezzati, due personaggi simbolo.
Tre
voci che compongono una partitura di sentimenti, di
ricordi e di riflessioni, un flusso poetico che racconta
la vita in tutte le sue espressioni: il dolore, la gioia
e, soprattutto, l’amore”.
https://www.angelolongoni.it/
https://www.pamelavilloresi.it/
Durata: 1 ora senza intervallo
HANNO SCRITTO DI “VITA”
“Sono
in gioco due posizioni inconciliabili. C’è chi, il
padre, vorrebbe liberare la giovane ragazza dallo stato
vegetativo permanente, e chi, la madre, ne difende il
sopravvivere ad ogni costo. Emerge la contesa sorta
attorno a vicende tragiche come quella di Eluana Englaro.
E’ il teatro prova a dar voce a riflessioni sul dolore e
sull’amore”. Rodolfo Di
Gianmarco – La Repubblica
“Intriso della vocazione italiana al sentimento, VITA
non è sentimentale… oserei dire che VITA è uno dei
nostri testi più belli degli ultimi anni. Longoni non si
è limitato a mettere in scena il dramma di una vota
vegetativa. Ha fatto molto di più. Nel dramma c’è un
conflitto: tra il padre, disponibile a cessare quella
tortura, e la madre che al tanto amato marito deve
opporre la sua fede: a quelli, dice, che “come te
credono che la speranza sia l’essenza dell’orrore”.
Franco Cordelli – Il Corriere della Sera”
“Il
tema dell’eutanasia vissuto in un microcosmo privato
senza il filtro dei mass-media e dei Talk show che
mettono a confronto etiche e soluzioni slegate dalla
realtà” Paola Polidoro –
Il Massagero
“Si
esce dal teatro turbati e coinvolti con le certezze di
ciascuno pro e contro l’eutanasia messe in discussione.
VITA è una lettura scenica che emoziona e commuove, che
sa toccare le corde del cuore e scuotere l’anima ponendo
contemporaneamente tanti interrogativi sul senso e sul
valore dell’esistenza”. Monica
Menna – Teatro.org
“Sul
palco tre leggii, tre flussi di coscienza, che
all’unisono raggiungono lo spettatore costringendolo a
riflettere sulla vita, in tutti i suoi significati”.
Rachele Fortuni –
Gufetto.it
“In un
meccanismo sospeso tra la vita e la morte, regista e
interprete scelgono la compenetrazione totale e il
tentativo, perfettamente riuscito di superare il confine
tra la storia di uno e la storia di tutti”.
Angelo Simone –
Persinsala.it
“Il
passato e il presente si mescolano attraverso l’uso
sapiente di frequenti flashback che ci riportano a prima
dell’incidente ed è in questo limbo che i tre vivono.
L’azione si è fermata e loro hanno continuato a d
aspettare.” Mariaelena Prinzi –
Teatro italiano.it
“Un
testo struggente e d emozionante. Un testo molto intenso
e ben scritto che non fa altro che dimostrare che tutte
le discussioni pro e contro valgono poco: viviamo con
l’illusione di poter scegliere ma non saremo mai noi a
decidere della nostra esistenza”.
Emanuela Dolci –
Spettacolo e cultura.com
“Un’opera asciutta e fluida, tenera e straziante dove la
riflessione si fa respiro e la morte può diventare atto
grave e sommo d’amore.” Sarah
Panatta – Eclipse – Magazine.it
“Una
vicenda che si può chiudere solo con il silenzio e
l’applauso del pubblico, senza commenti né tanto meno
decreti e pubblici dibattiti”.
Rita Dimtrich - Oltrecultura
Teatro dei Conciatori
Via
dei Conciatori 5 00154 Roma
Per
prenotazioni: tel 0645448982 – 0645470031
Costo
biglietti: intero 15 euro, ridotto 12 euro; tessera
associativa 2 euro.
Orario spettacoli: dal martedì al sabato ore 21,00 –
domenica ore 18,00. giovedì doppio spettacolo alle 18,00
e alle 21,00
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