danzatrice-uccellino
RACHELE ZUPPI
scenografia
FABIANA DI
MARCO
costumi
GIAN MARIA
SPOSITO
luci
ANTONIO
GRAMBONE
foto di scena
DANIELE LANCI
Lo spettacolo PIERINO E IL LUPO ha
ricevuto un premio di rappresentanza della Presidenza
della Camera dei Deputati
Pierino e il lupo, notissima fiaba musicale, fu
composta in soli 5 giorni a Mosca nel 1935 da Sergej
Sergeevic Prokofiev (1891-1953), cogliendo l’invito di
Natalia Satz, direttrice del Teatro per ragazzi.
La storia
Pierino, monello vispo e coraggioso, vive in una
casetta col vecchio nonno brontolone. Un bel mattino
apre il cancello ed esce sul prato. Dal ramo più alto
del grande albero che fa ombra alla casa lo saluta
allegramente Sasha, l’uccellino suo amico. Intanto
Sonia, una svampita anatrella, approfitta del cancello
aperto e va a farsi un bel bagno nel lago vicino,
seguita da Sasha che la prende in giro. Mentre i due
litigano si avvicina quatto quatto Ivan, gatto sornione.
Leccandosi i baffi con un balzo sta per acchiappare
Sasha, ma l’urlo di Pierino lo salva dalle sue grinfie.
Il nonno, uscito dalla casa, sgrida Pierino: non deve
allontanarsi, un lupo feroce si aggira nel bosco lì
vicino. Pierino è grande, non ha paura dei lupi, ma dà
la mano al nonno e rientra. Appena in tempo. Un lupo
grigio dagli occhi gialli esce dal bosco. Il gatto si
arrampica sull’albero, l’uccellino scappa via ma
l’anatra, stupidella, esce dall’acqua. Starnazzando,
corre di qua e di là inseguita dal lupo che, più veloce,
ne fa un sol boccone. Non ancora sazio, il lupo si mette
a far la posta sotto l’albero dove Ivan e Sasha si sono
rifugiati, un po’ distanti l’uno dall’altro. Pierino
guarda la scena senza paura. Poi corre in casa a
prendere una corda. Si arrampica sull’albero e ordina a
Sasha di svolazzare attorno al muso del lupo, attento
però a non farsi prendere. Mentre la bestia inferocita
fa grandi salti per acchiappare l’intrepido uccellino,
Pierino con la corda fa un nodo scorsoio e, dopo qualche
tentativo zac! riesce a prendere la coda del lupo e a
legare l’altro capo della corda all’albero. Più il lupo
tira e più il nodo si stringe. Nel frattempo escono
sparando dal bosco i cacciatori, sulle orme del lupo fin
dal mattino. Marcia trionfale. In testa Pierino e dietro
di lui i cacciatori, l’uccellino e il nonno brontolone.
Gli obiettivi
Lo scopo dell’opera, un classico nella didattica
musicale, è evidente sin dalle prime battute: con
l’aiuto di una voce recitante, l’autore consiglia al
direttore di mostrare i brani musicali ai bambini per
insegnare loro a riconoscere gli strumenti di
un’orchestra. E così Pierino è un quartetto d’archi
(violini primi e secondi, viole e violoncelli),
l’uccellino Sasha un flauto, il Nonno è impersonato dal
fagotto, il gatto Ivan da un clarinetto, Sonia l’anatra
dall’oboe, il Lupo è rappresentato dai corni, i
Cacciatori dai legni, gli spari dei fucili dai timpani e
grancassa. Così le immagini sono sostituite da una
visualizzazione sonora. Ogni personaggio è
caratterizzato da un tema musicale che facilita
l’identificazione del carattere.
La critica
Un’opera così semplice non è sfuggita però a
numerose letture. Molti critici sostengono che la fiaba
sia un’allegoria del momento politico in cui visse
l’autore, dove Pierino rappresenta la creatività del
compositore tenuta a bada dallo Stalinismo.
Interpretazioni psicanalitiche, invece, vedono
raffigurato nel Lupo la Paura che è dentro e fuori di
noi e che l’intrepido Pierino deve affrontare e vincere.
Ultimamente si sono affacciate anche versioni ecologiche
dove il lupo non muore ma viene portato in trionfo allo
zoo e l’anatra scampa alle fauci dell’ingordo cattivone
nascondendosi dietro l’albero.
Ma Pierino e il lupo, come tutte le grandi opere,
appare inossidabile e regge qualsiasi elaborazione.
Le interpretazioni
Numerosi rifacimenti hanno reso Pierino e il lupo
un’opera molto popolare.
Dopo alcune repliche al teatro per Bambini di Mosca,
sotto la direzione dello stesso Prokofiev, la prima
rappresentazione avvenne a New York nel 1940 in forma di
balletto. Negli anni si sono susseguite diverse
trasposizioni coreografiche con celebri protagonisti. In
Italia debuttò al Teatro alla Scala nel 1950.
Ma l’opera ha conquistato anche il cinema. Tra i film di
animazione, il più conosciuto è senz’altro quello di
Walt Disney (1946) in cui il direttore Leonard Bernstein
ha prestato la sua voce, deliziando intere generazioni
di bambini.
In teatro ci sono state diverse edizioni rappresentate
da grandi attori: Ruggero Ruggeri, Eduardo De Filippo,
Dario Fo, Roberto Benigni con la direzione di Claudio
Abbado, Paolo Villaggio, Gigi Proietti e tanti altri.
Inoltre ci sono state innumerevoli incisioni
discografiche che spaziano dal jazz al rock. Tra i
musicisti che si sono lasciati sedurre da questa opera
ormai entrata nell’immaginario collettivo, ricordiamo
Lucio Dalla, Brian Eno, Shel Shapiro e Bono.
L'edizione 2012 di Pierino e il lupo
L’edizione di PIERINO E IL LUPO di Irma Immacolata
Palazzo ha la particolarità di essere tradotta in versi
ad opera del poeta Giorgio Weiss, che, oltre ad usare la
forma chiusa dell’endecasillabo, ha dato spazio a versi
prettamente giocosi, mettendo così in atto le sue
caratteristiche di erede dei patafisici e delle loro
attitudini a studiare meccanismi linguistici intesi a
potenziare le possibilità espressive della scrittura (ad
esempio tautogrammi, monovocalici, calembours ed altro).
Il Concerto-spettacolo presenta anche la novità di
essere eseguita per la prima volta da una banda
militare, quale la prestigiosa Banda Musicale della
Guardia di Finanza, diretta dal M° Leonardo Laserra
Ingrosso.
Cosimo Cinieri, con l’aiuto di una postazione fonica,
che prevede l’utilizzo di nuove tecnologie per
sperimentare inedite sonorità vocali, sarà di volta in
volta la Voce Narrante, il Nonno, l’Uccellino, l’Anatra
e tutti gli altri personaggi. Ad ognuno di loro, Cosimo,
approfittando della nostra ricchezza linguistica,
impresterà una inflessione dialettale.
L’Uccelino e l’Anatra, amici di Pierino, saranno due
bambine danzatrici: Chiara Cirulli e Rachele Zuppi.
Movimenti coreografici a cura di Paola Maffioletti. Su
tre schermi geometrici si muoveranno le immagini ideate
e realizzate dal pittore Giancarlino Benedetti Corcos,
animate da Aldo Di Russo della Unicity con tecniche
emotivamente efficaci, per trascinare gli spettatori nel
mondo della favola.
Una bella occasione dunque per grandi e piccini di
vivere fantastiche emozioni –sottolinea la regista
Irma Immacolata Palazzo - suscitate da un’opera senza
tempo, così duttile e attuale da consentire una
reinterpretazione scenica unica nel suo genere con un’
ensemble di artisti che parallelamente raccontano il
proprio Pierino.
…Una varietà di registri espressivi che ci fanno
scoprire un poeta quanto meno virtuoso, se non
virtuosissimo (Giorgio Weiss). Per Cinieri è una festa,
ci sprofonda dentro con tutto se stesso, con la sua
capacità di immedesimazione, di gioco e di ironia. I
bambini fanno coro, sono pungenti co-autori dello
spettacolo (…). Cinieri asseconda gli impulsi che gli
vengono dalla platea, si sbizzarrisce, gioca con le
parole di Weiss, enfatizza il suo bambino-Pierino,
ridiventa bambino lui stesso (…). Franco Cordelli,
"Corriere della Sera".
Irma
Immacolata Palazzo
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