Questa materia-piega,
che si curva infinitamente, e che ritroviamo nel lavoro
di Sidival Fila, è la materia-tempo, ed è la
materia-vita, per la sua struttura organica,
quasi “muscolare”. Anche se si tratta di arte
“astratta”, e le figure sono assenti, si è accompagnati
dalla sensazione di una corporeità traslata: non
visibile in figura, ma sensibile nel
tattilismo, nella serpeggiante tensione tra sostanza
materica e struttura volumetrica. E’ identità
materia-percezione-pensiero, in una perenne circolazione
di energia che lo sviluppo spaziale del colore, nelle
sue infinite variazioni, rappresenta. L’intensità
metamorfica del colore è rafforzata da fitte trame di
fili che vanno a “ricucire” le pieghe, come se si
trattasse di ferite originarie da sanare. Ferite, però,
sottratte ad ogni lacerazione “espressionistica”, ed
elevate a un’inattaccabile dimensione simbolica, anche
grazie a una totalizzante esperienza spirituale e
religiosa. Una dimensione in cui la concezione della
materia come corpo e come carne non può prescindere
dall’Incarnazione di Cristo come fondamento di tutta la
storia dell’arte occidentale.
NOTA BIOGRAFICA
Sidival Fila (Stato di Paranà, Brasile,
1962)
Già da adolescente
manifesta il suo interesse per le arti plastiche,
soprattutto per la pittura. Nonostante ami la tradizione
medievale trecentesca, rinascimentale, barocca, si sente
personalmente attratto verso i moderni:
dall’impressionismo al cubismo. Questa fase dura molti
anni e vede la produzione di diverse opere influenzate
da questi stili. Sidival si trasferisce in Italia nel
1985, per approfondire lo studio della pittura e della
scultura. Dopo circa cinque anni dal suo arrivo, sente
la vocazione alla vita religiosa lascia tutti i suoi
progetti personali, entrando a far parte dell’Ordine dei
Frati Minori di San Francesco d’Assisi. Per quasi
diciotto anni non si dedicherà più all’arte. Nel 1999 è
ordinato sacerdote a Roma, dove esercita il suo
ministero al Policlinico Agostino Gemelli, al carcere di
Rebibbia come volontario, in seguito nel convento di
Vitorchiano e in quello di
Frascati.
Gradualmente, attraverso piccoli lavori di restauro, si
riavvicina al mondo dell’arte. Nel 2006 ricomincia a
dipingere, maturando un proprio stile personale sotto
l’influsso dell’“Action Painting”, dell’arte Informale
europea e dello Spazialismo. Sempre nel 2006 realizza
una prima mostra personale nel convento di S.
Bonaventura di Frascati. Nel 2010 partecipa alla mostra
Trasparenze – Arte per le Energie rinnovabili,
presso il Macro Testaccio di Roma ( in seguito approdata
a Napoli presso il Madre, Museo d’Arte Donna Regina),
dedicata allo sviluppo sostenibile e all'impegno per
riscattare il pianeta dal degrado ambientale. La
rassegna ha visto esposte opere di circa 40 protagonisti
della scena contemporanea come Robert Rauschenberg, Yoko
Ono, Tony Cragg, Mario Ceroli, Michelangelo Pistoletto,
Luigi Ontani, Olafur Eliasson, Mimmo Paladino, Sandro
Chia.
Le opere di Sidival Fila
fanno parte di importanti collezioni private in
Francia, nel Principato di Monaco, in Svizzera e in
Brasile. Una sua opera fa parte della Collezione d’Arte
Contemporanea dei Musei Vaticani. La Ulisse Gallery di
Roma ha organizzato alcuni mesi fa, nella propria sede,
un’importante mostra-dittico, che vedeva il lavoro di
Sidival Fila accostato a quello del grande artista
milanese Agostino Bonalumi, storico maestro della
“pittura oggettuale” . Attualmente Fra’ Sidival vive e
lavora a Roma, presso il convento di San Bonaventura, al
Palatino.
SCHEDA TECNICA
Mostra: Sidival Fila – Le
pieghe della luce
A cura
di: Carlo Ciccarelli, Silvia Pegoraro
Sede:
Ex GIL, Largo Ascianghi, 5 – 00153 Roma
Periodo espositivo:
4 -20
aprile 2012
Inaugurazione:
mercoledì 4 aprile -
ore 18.00
Orari: LUN-SAB 16.00-21.00; DOMENICA
CHIUSO
Ingresso: libero
Informazioni:
Oraganizzazione Ulisse Gallery Contemporary Art (Via
dei Due Macelli, 82 – Roma), Tel. +39.0669380596 ; Fax.
+39.06.6780771 ;
Email info@ulissegallery.com
;
Sito:
www.ulissegallery.com
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