Sebbene intendesse affermarsi come
pittore, Fiume ottenne il primo successo con un'opera
letteraria, il romanzo Viva Gioconda!, scritto nei primi
anni della guerra e pubblicato a Milano nel 1943
dall'editore Bianchi-Giovini. Alcuni anni prima, nel
1938, si era trasferito a Ivrea, presso la Olivetti,
come art director di Tecnica e Organizzazione, la
rivista particolarmente cara al presidente, Adriano
Olivetti, alla quale collaboravano intellettuali di
prestigio come Franco Fortini e Leonardo Sinisgalli.
Tuttavia, per potersi dedicare completamente alla
pittura, nel 1946 lasciò la Ollivetti e si stabilì a
Canzo, vicino a Como, dove adattò a studio una filanda
dell'Ottocento che, dal 1952, divenne anche la sua
residenza.
La prima mostra fu a Milano, nel 1949, alla Galleria
Borromini, dove le sue Isole di Statue e Città di Statue
suscitarono molto interesse presso la critica. Ne seguì,
nel 1950, l'invito della Biennale di Venezia ad esporre
il trittico Isola di Statue (ora nei Musei Vaticani) che
gli valse una copertina della rivista americana Life. Ma
già nel 1949, durante la mostra alla Borromini, il
direttore del Museo d'Arte Moderna di New York, Alfred
H. Barr Jr., aveva acquistato un'opera di Fiume per il
museo da lui diretto, mentre la collezione Jucker di
Milano acquisiva un altro suo dipinto.
Nel 1953 le riviste Life e Time gli commissionarono, per
le loro sale di riunione di New York, una serie di opere
raffiguranti una storia immaginaria di Manhattan e della
Baia di New York, che Fiume reinventò come isole di
statue.
Fra il 1949 e il 1952, su invito dell'industriale Bruno
Buitoni Sr, Fiume completò un ciclo di dieci grandi
dipinti sul tema: "le avventure, le sventure e le glorie
dell'antica Perugia" nei quali è evidente la lezione di
maestri italiani del Quattrocento come Piero della
Francesca e Paolo Uccello. I dipinti, donati dalla
famiglia Buitoni alla Regione Umbria nel 1998, sono
conservati a Perugia nella Sala Fiume di Palazzo Donini,
aperta al pubblico.
Nel 1950 il grande architetto Gio Ponti gli commissionò
un enorme dipinto (48x3 m) destinato alle pareti del
salone di prima classe del transatlantico Andrea Doria.
In esso Fiume rappresentò una immaginaria città
rinascimentale ricca di capolavori italiani del
Quattrocento e del Cinquecento. Nel 1956 l'immensa tela
affondò con l'Andrea Doria al largo di Nantucket,
Massachusetts.
Nel 1962 una mostra itinerante portò cento quadri di
Fiume in diversi musei tedeschi toccando, fra le altre,
le città di Colonia e Ratisbona.
Nel 1973, accompagnato dall'amico fotografo Walter Mori,
Fiume si recò in Etiopia, nella Valle di Babile, dove
dipinse su un gruppo di rocce utilizzando vernici marine
anticorrosione. Per la grande antologica del 1974 al
Palazzo Reale di Milano, Fiume realizzò un modello a
grandezza naturale di una sezione delle rocce dipinte in
Etiopia, occupando quasi interamente l'enorme Sala delle
Cariatidi. Nella stessa occasione presentò per la prima
volta la Gioconda Africana, ora custodita nei Musei
Vaticani.
Nel 1975 la cittadina calabrese di Fiumefreddo Bruzio
accolse con entusiasmo la proposta di Fiume di
rivitalizzarne gratuitamente il centro storico con
alcune sue opere. Così nel '75- '76 l'artista siciliano
dipinse alcune pareti interne ed esterne dell'antico
castello semidiroccato e nel 1977 la cupola della
Cappella di San Rocco. Poi, negli anni '90, collocò una
scultura di bronzo in ciascuna delle due piazze
panoramiche di Fiumefreddo che dominano il mare
dall'alto.
Nel 1985 tenne una grande mostra a Castel S.Angelo a
Roma.
Del 1987 è l'esposizione intitolata De Architectura
Pingendi allo Sporting d'Hiver di Montecarlo, inaugurata
dal Principe Ranieri di Monaco.
Nel 1991 espose i suoi progetti architettonici alla
Mostra Internazionale di Architettura a Milano, al
Palazzo delle Esposizioni.
E' del 1992 la mostra a Villa Medici, sede
dell'Accademia di Francia a Roma.
Nel 1993 Fiume visitò i luoghi di Gauguin in Polinesia
e, in omaggio al grande maestro francese, donò un suo
dipinto al Museo Gauguin di Tahiti.
Sebbene si fosse cimentato con la scultura fin dagli
anni '40, Fiume debutta ufficialmente come scultore solo
nel 1994 con una mostra alla Galleria Artesanterasmo di
Milano. La sua produzione comprende opere in pietra,
bronzo, resina, legno e ceramica, alcune delle quali di
grandi dimensioni, come la statua di bronzo al
Parlamento Europeo di Strasburgo, i gruppi in pietra
degli ospedali "San Raffaele" di Milano e di Roma e il
gruppo bronzeo per la Fontana del Vino a Marsala. Nel
1995 il Centro Allende di La Spezia ospitò una mostra
all'aperto delle sue sculture.
La prima esperienza di Fiume nella scenografia risale al
1950, quando eseguì i bozzetti per le scene e i costumi
de La Vida Breve di Manuel de Falla, un'attività che
continuò fino ai primi anni '60 anche con altri teatri
come il Covent Garden di Londra, il Teatro dell'Opera di
Roma e il Teatro Massimo di Palermo.
Oltre a Viva Gioconda!, Fiume pubblicò altri tre
romanzi, numerosi racconti, nove commedie, una tragedia
e due raccolte di poesie. Il suo libro Pagine Libere,
del 1994, è una raccolta di osservazioni personalissime
sulla vita e sull'arte.
Nel 1988 l'Università di Palermo gli conferì la laurea
ad honorem in Lettere Moderne come riconoscimento per la
sua attività di narratore, poeta e drammaturgo.
Sue opere si trovano in alcuni dei più importanti musei
del mondo quali i Musei Vaticani, Il Museo Ermitage di
S. Pietroburgo, il MoMA di New York, il Museo Puškin di
Mosca e la Galleria d'Arte Moderna di Milano.
Muore a Milano il 3 giugno, 1997.
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