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LITOCHOREIA
Le Pietre che
danzano
di
Paolo
Hermanin
Giovedì 15
novembre 2012 - ore 18
Studio Arti
Floreali
Vicolo della
Campanella 34/A – 00186, Roma
Non esiste territorio
che non racchiuda tesori nascosti a disposizione dell'ascoltatore-
osservatore curioso, alla continua ricerca di paesaggi incontaminati e
di forme di compenetrazione suggestiva tra Natura ed Arte. Così può
succedere che la frequentazione di certi “luoghi di frontiera” conduca
l’esploratore ad immergersi empaticamente in quei luoghi per tentare
una propria strada artistica. La via che ha percorso
Paolo Hermanin
per approdare alle sue “pietre danzanti”, di cui è oggetto la mostra
Litochoreia in programma allo
Studio Arti Floreali
di Roma dal 15 al 25 novembre, è un tragitto nato, non a caso, da
una fascinazione subita sulle coste della Gallura dove il soffio dei
venti e il lavorio del mare hanno scolpito al servizio della forma le
rocce granitiche creando un mondo fantastico di animali, piante,
personaggi che trasformano la fisica in Metafisica e l'ordinario in
paradossale. |
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Paolo ha
deciso così, attraverso queste dinamiche e nuovissime sculture,
di materializzare un paradosso, la danza delle pietre appunto, e
dare voce alla dialettica tra una forma in movimento ed una
materia naturalmente statica. A volte dionisiaca a volte
raggelata in equilibri al limite dell'assurdo, la danza delle
pietre racconta dello spirito creatore e plasmatore, della
acquiescenza del duro granito, materia normalmente resistente, e
della bellezza di questo meraviglioso momento in cui l 'ovvio
diventa prodigio e la solidità s'innamora dell'impalpabile.
Il dialogo tra Spirito
ed Essenza non è nuovo a Paolo Hermanin che in ogni sua opera ha
sempre inseguito una continua ricerca dell’equilibrio
raffigurata dalla onnipresenza multiforme di rocce e nuvole
(basti pensare alle originalissime retroincisioni dei suoi
specchi) in un continuo rincorrersi all’interno di supporti
materici di volta in volta differenti.
Nell’esposizione,
aperta quotidianamente al pubblico dal lunedì al venerdi dalle
16,30 - 20 e sabato e domenica dalle 10 alle 20 (l'ingresso è
libero), vi sarà modo di apprezzare un artista che, tramite il
proprio lavoro in continua evoluzione, mira a creare occasioni
di "esperienza" sensoriale di cui la stessa Natura e' prodiga,
ma solo se si e' capaci di mettersi “in ascolto”.
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Come
infatti afferma Hermanin, “Il filo rosso che sottende
tutte le mie opere è costituito dalla tensione
irrinunciabile al disvelamento del mistero, al
riconoscimento dello spirito nei molteplici aspetti del
mondo reale. Questa componente sottile, profonda che
permea la realtà in ogni ambito, sfugge, a mio parere,
alla sensibilità dell'uomo contemporaneo condizionato da
una "fede cieca" nella scienza e nella tecnologia.”
Paolo
Hermanin,
classe 1951, Paolo Hermanin vive e lavora a Roma.
Cresce e si
forma in un ambiente fortemente connotato dagli studi
umanistici e artistici. Dopo alcuni anni di studi
universitari (prima storia dell'arte e poi psicologia),
approda negli anni Settanta al teatro, sua passione
dall'infanzia, e in quest'ambito esercita come attore –
con qualche esperienza di scenografi - per più di
vent'anni. Negli anni Novanta realizza il suo sogno di
un laboratorio artistico polivalente e si dedica
definitivamente alla produzione di opere di vario
genere: dalle sculture in bronzo a quelle in legno,
vetrate artistiche legate a piombo e sabbiate, pitture
murali e su tela, sculture in pietra. Ma la tecnica
grazie alla quale si impone all'attenzione del pubblico
è quella dell'incisione su specchio (di sua invenzione)
con cui nel 2007 si presenta in una personale di
successo alla Casina delle Civette di villa Torlonia e
in successive mostre a Roma e a Bologna fino alla
partecipazione al padiglione Italia della Biennale di
Venezia del 2011.
Sue opere sono presenti nella Collezione
della Farnesina, nella biblioteca di Villa Torlonia e
negli uffici della Sovrintendenza ai beni artistici e
culturali del Lazio (su commissione della Sovrintendenza
stessa) come anche a Trastevere e nel porto di Rodi
Garganico (grande statua di travertino).
Maggiori informazioni al sito
www.paolohermanin.it
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