"Ogni azione umana, dall'atto
naturale della procreazione a quello artistico, ha lo scopo di
lasciare un segno duraturo della propria esistenza. - Ha
dichiarato il curatore della mostra Ilario D'Amato. - Ogni atto,
dunque, è un atto di Memoria, ossia un'archiviazione, voluta o
implicita, di dati esperienziali che, per essere tramandati nel
tempo, hanno bisogno di esplicitarsi in parole o simboli.
L'oggettivazione della memoria è la facoltà del narrare
attraverso il racconto scritto o, come nel
caso dell'Arte, tramite la
materializzazione di un'immagine."
A guidare lo spettatore in questo
suggestivo viaggio nella memoria dell'umanità, l'archeorealismo
di Evan De Vilde, movimento d'avanguardia basato sui contrasti
estetico-linguistici di oggetti archeologici inseriti in
contesti contemporanei, e la pop-cinetica di Nello Petrucci, che
unisce il movimento dell'arte cinetica all'universalismo e al
quotidiano della pop art.
Due movimenti artistici molto
lontani tra loro, ma, allo stesso tempo, accomunati dalla voglia
di proporre una nuova visione della realtà di ogni giorno,
estrapolandola dal normale contesto e conferendole un
significato più universale, che racchiude in sé la memoria di
oggi e di ieri. |
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