Riflettendo questa salda fiducia nella razionalità della
progettazione, le opere “programmate” sono dunque
potenzialmente analoghe ai prodotti dell’Industrial
design, nel senso che sono basate su un progetto e sulla
possibilità di essere ripetute e moltiplicate
all'infinito.
L’arte programmata
ha avuto una forte valenza internazionale, un successo
planetario e una durata che, forse, nessun movimento
contemporaneo ha mai potuto vantare : infatti molti
artisti che si distinsero a partire dagli anni ’60 in
questo tipo di ricerca continuano tuttora a lavorare in
questa direzione, con risultati spesso assai efficaci e
stimolanti. E’ il caso, di Ennio L. Chiggio e di Edoardo
Landi, già protagonisti del Gruppo Enne (insieme a
Biasi, Costa e Massironi), entrambi attualmente
impegnati in un interessante percorso di ricerca e
sperimentazione, come dimostrano le opere più recenti
esposte in questa mostra alla Galleria Ricerca d’Arte.
Progettualità, rigorosa metodologia scientifica,
dialettica che lega l’opera al sociale, volontà di porre
lo spettatore al centro del quadro, caratterizzano
ancora il loro lavoro, come quando esposero per la prima
volta in coppia in una delle prime mostre del Gruppo
Enne, presso lo Studio Enne di Padova, più di
cinquant’anni fa, nell’aprile 1961. Le loro ricerche,
all’epoca del Gruppo Enne fondate su una rigorosa
collettivizzazione del lavoro, pur essendo proseguite
individualmente si indirizzano a tutt’oggi verso
precise modalità progettuali, metodologie e materiali
tecnologici tali da conferire alle opere
particolarissime connotazioni spaziali e visive, che
sollecitano la percezione dello spettatore attraverso
effetti cine-visuali dallo spiccato potere di
coinvolgimento.
E’
chiaro che nelle “poetiche” di Chiggio e Landi è ancora
centrale il concetto di “opera aperta”, elaborato per
la prima volta da Umberto Eco nel 1958 (al XII Congresso
Internazionale di Filosofia, nella celebre relazione "Il
problema dell'opera aperta") pensando proprio, in
particolare, alle espressioni dell'arte cinetica e
programmata. I loro lavori denotano una profonda
indagine sulla psicologia della forma, sui sistemi e sui
principi scientifici della percezione e sulle reazioni
ottenute da determinati stimoli ottici: una vocazione
analitica e interdisciplinare - di valenza ancora
fortemente radicale e innovativa - volta a verificare
con sistematicità i fenomeni della percezione, a rendere
esplicite le strutture percettive che sostengono le
immagini e i messaggi a loro collegati. Altrettanto
centrale risulta qui infatti il concetto di “struttura”,
indispensabile a un'arte fondata, come il design e
l'architettura, con i quali è imparentata, su principi
tecnici e scientifici e su un metodo squisitamente
progettuale . Il termine “struttura” indica un insieme
di elementi legati fra loro da reciproche relazioni, che
vanno a costituire un sistema. Nato in ambito
linguistico, con Saussure, il concetto è poi emigrato
nel settore dell'arte, consentendo nuove prospettive di
indagine proprio nel campo della percezione visiva e
della psicologia della forma, come ben dimostrano anche
i percorsi creativi di Chiggio e di Landi, saldamente
ancorati a teorie “forti”, a ideologie oppositive, in
radicale contrasto con il conformismo della società
attuale e con l’idea, tuttora persistente, di un’arte
estatica, statica e passiva. Proprio a Roma, fra
l’altro, come ricorda Ennio L. Chiggio nel suo testo in
catalogo, affondano in parte le radici dell’arte
programmata: nel 1960 nella capitale ebbe luogo una
manifestazione importante per la genesi del Gruppo Enne
e della sua poetica, una mostra alla quale
parteciparono, fra gli altri, Manzoni, Bonalumi,
Dadamaino, Massironi, Biasi. Scrive Chiggio:
“Un
episodio fondante per il Gruppo Enne avvenne alla
Galleria Trastevere nel 1960 con una mostra organizzata
da Topazia Alliata. In questa manifestazione si poneva
il problema dell’Arte Moltiplicata, e suscitò vivo
interesse per le procedure inusuali che adottò: furono
esposti infatti steli scomponibili, obelischi
trasportabili esenti da dogana, oculari sull’infinito,
sculture istantanee, superfici volume, corpi d’aria (…).
Molte azioni del Gruppo Enne di straniamento (…) vanno
riportate a questa prima esperienza e non a un
atteggiamento ‘new dada’, come qualcuno afferma” .
Note biografiche
Ennio L. Chiggio
(Napoli, 1938)
Nato
a Napoli nel 1938, compie studi tecnici e poi artistici
a Venezia, ove frequenta con discontinuità l’Accademia e
la Facoltà di Architettura. Nel 1957 inizia a dipingere.
I suoi primi lavori sembrano improntati
all’approfondimento critico del lavoro delle avanguardie
storiche, soprattutto del Costruttivismo russo, con il
suo neo-plasticismo che fa largo uso della proiezione
sul piano bidimensionale. Nel 1959 crea il Gruppo Enne,
insieme a Biasi, Costa, Landi e Massironi, e al suo
interno opera nel campo delle immagini cinetiche,
studiando le interferenze luminose e le variazioni
motorie. Con il Gruppo Enne è attivo dal 1961
nell’ambito del movimento internazionale Nuova Tendenza,
che trova a Zagabria il suo fulcro ideale, e partecipa
alle più importanti esposizioni di Arte Programmata
realizzate nella prima metà degli anni Sessanta. Nel
1964 Chiggio fonda a Padova, con Teresa Rampazzi , il
Gruppo di fonologia sperimentale NPS (Nuove Proposte
Sonore) per la produzione di oggetti sonori (Musica
elettronica). Apre uno studio attrezzato con apparati
per la produzione di eventi sonori sintetici. Alcuni
oggetti NPS di Chiggio fanno da spazio sonoro sia nella
sezione del Gruppo Enne alla XXXII Biennale di Venezia
nel 1964, sia nella retrospettiva al Museo d’Arte
Moderna di Lodz del 1967. Questa attività mette Chiggio
e gli altri componenti del NPS in contatto con altri
famosi laboratori di musica d’avanguardia europei , con
i quali esegue audizioni di eventi musicali fino al
1977. La simbiosi tra ricerche visive e sonore si
manifesta anche nei contatti con i componenti degli
studi sperimentali italiani S2FM di Firenze. Dal ’65,
scioltosi il Gruppo Enne, Chiggio, sempre più critico
nei confronti del mercato dell’arte, porta avanti la
sua ricerca a livello di laboratorio, occupandosi anche
di design e di graphic
design.
Edoardo Landi
(San Felice sul Panaro, Modena, 1937)
Nato a
San Felice sul Panaro, in provincia di Modena, nel 1937,
si laurea in Architettura a Venezia dove frequenta dal
1962 al 1964 il Corso Superiore di Disegno Industriale.
Nel 1959 forma il Gruppo Enne a Padova con Biasi,
Chiggio, Costa, Massironi, mentre a livello
internazionale, nel 1961 è tra i promotori del Movimento
Internazionale Nuova Tendenza. Dal 1962 al 1964
partecipa alla mostra itinerante Arte Programmata
presso i negozi Olivetti di Milano, Venezia, Roma,
Londra, Parigi, rivelandosi uno dei più interessanti
esponenti dell’“Arte cinetica e programmata” italiana.
Il suo lavoro s’incentra sulla percezione fenomenica
della realtà nelle sue strutture più semplici, che sono
essenzialmente geometriche: attraverso l'uso di forme
geometriche elementari, tende a provocare una
stimolazione percettiva nel fruitore. Gli interessa in
particolare il rapporto che intercorre tra luce e
colore, ma anche lo stretto nesso che secondo lui unisce
pittura, scultura e architettura, e che motiva anche il
suo impegno nel campo del graphic design e dell’industrial
design.
Le
opere di Edoardo Landi sono ospitate nei Musei di Arte
Contemporanea di tutto il mondo. Tra le principali
mostre: IV Biennale Internazionale d’Arte della
Repubblica di San Marino (Primo premio al Gruppo Enne)
1964; XXXII Biennale Internazionale d’Arte, Venezia,
1964; The Responsive Eye, Museum of Modern Art,
New York, 1965; Arte programmata e cinetica
1953-1963. L’Ultima avanguardia, Palazzo Reale,
Milano, 1984; Lumière et mouvement, Galerie
Denise René, Parigi, 1996; Opere Cinevisuali,
Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma, 1996; Gli
Anni Sessanta, le immagini al potere. Fondazione
Mazzotta, Milano, 1996; XIII Quadriennale d’Arte di Roma
,Proiezioni 2000. Lo spazio delle arti visive nella
civiltà multimediale, Roma, 1999.
SCHEDA TECNICA
TITOLO
DELLA MOSTRA:
ENNIO L. CHIGGIO / EDOARDO LANDI -
ENNE
RELATIVITA' INSTABILI
-
a
partire dal Gruppo Enne
opere 1961-2011
ARTISTI: Ennio Ludovico Chiggio, Edoardo
Landi
CURATORI:
Francesco Bonanno, Raffaele Cecora
CATALOGO: Edizioni Grafiche Turato, con
testi di Silvia Pegoraro ed Ennio L. Chiggio
SEDE:
GALLERIA
RICERCA D’ARTE, Via di Monserrato 121/A, 00186 Roma
INAUGURAZIONE: venerdì 30 marzo 2012,
ore 18
PERIODO ESPOSITIVO: 30 marzo – 28
aprile 2012
INGRESSO: libero
ORARI: 10.30/13.00 – 16.00/19.30
(chiuso lunedì e festivi)
INFO: Tel. e Fax +39.066893728 ;
ricercadarte@libero.it
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