Quest’anno il festival ha il piacere di ospitare anche
la grande “erede della canzone romana”: l’attrice e
cantante Elena Bonelli che da anni porta il
repertorio romano più classico davanti alle platee di
tutto il mondo e che ha recentemente registrato un
clamoroso successo di pubblico e critica a Yeosu (Corea
del Sud), dove è stata chiamata per rappresentare
l’Italia in occasione dell’Expo 2012.
Altra novità
di questa edizione è la partecipazione, per la prima
volta al festival, del cantautore Edoardo de Angelis,
che ha contribuito, dal Folkstudio degli anni ‘70 ad
oggi, allo sviluppo e all'immagine della canzone
d'autore italiana scrivendo brani come la storica
ballata romana Lella, producendo artisti come
Francesco De Gregori e collaborando con numerosi firme
musicali, tra cui Lucio Dalla, Riccardo Cocciante, Mina,
Amedeo Minghi, la Schola Cantorum e molti altri.
I giovani finalisti di questa edizione sono: Ileana e
il Progetto Pinelli, interpreti del brano Ninna
Nanna De Bona Speranza di Edoardo De Angelis;
Giulia Cencioni con Ario Arie Aria di
Longo-Tamborrelli- Signorino; Martyna che canterà
Dritto Ar Core di Roberto Giovannoni.
Francesco
Vergovich
e Loretta Rossi Stuart saranno gli ospiti
presentatori di questa speciale edizione che vedrà
cantare la Roma folkloristica con le sue carrozzelle, i
suoi tramonti e le sue fontane, ma anche quella
quotidiana con i suoi crucci e le sue storie d’amore.
Nel corso di
questo ventennio, il Festival della canzone romana ha
visto succedersi artisti come Renato Zero, Nino
Manfredi, Carlo Verdone, Franco Califano, Giancarlo
Magalli, Michele Mirabella, Enzo Salvi, Lando Fiorini,
Enrico Brignano, Mario Scaccia, Isa Di Marzio,Fiorenzo
Fiorentini, Gigi Sabani, Luciano Rossi, Rodolfo Laganà,
I Vianella, Bobby Solo, Mal, Tony Santagata, I Cugini di
Campagna, Stefano Masciarelli, il Maestro Stelvio
Cipriani, Manuela Villa, Giorgio Onorato, La Schola
Cantorum, I Baraonna, e tanti altri. La continuità di
questa manifestazione, portata avanti con dedizione e
passione dall’Associazione Roman Millenium, è un
significativo esempio di come sia necessario diffondere
e proseguire un percorso storico attraverso un’antologia
di brani, dedicati o ambientati a Roma, che spazia dal
1800 ai giorni nostri.
La manifestazione è Patrocinata dall’Assessorato
alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma
Capitale e dall’Assessorato Cultura, Arte e Sport
della Regione Lazio.
www.festivaldellacanzoneromana.com
Infoline: 06 3265991 (Teatro Olimpico) - 349 5563371
(direzione artistica)
Prezzi dei biglietti:
Poltronissima € 30
Poltrona e balconata € 25
Galleria € 20
+ prevendita 10%
Per gruppi da 50 persone:
Poltronissima: € 20 anziché 30
Poltrona e balconata: € 15 anziché 25
Galleria: € 10 anziché 20
+ prevendita 10%
Ufficio stampa: Elisabetta Castiglioni
Tel/Fax 06 3225044 – Cell 328 4112014 –
elisabetta@elisabettacastiglioni.com
Un po' di storia...
A
lungo riposta nei polverosi archivi del dimenticatoio,
la canzone romana torna oggi a nuova vita grazie
all’impegno di Lino Fabrizi.
Da 22 anni,
Fabrizi presidente dell’associazione culturale Roman
Millennium, organizza e promuove il Festival della
Canzone Romana, annuale manifestazione estiva
patrocinata e sostenuta dal Comune di Roma, dalla
Provincia di Roma, dalla Regione Lazio, Enti, sponsor
Istituzioni e privati.
Adesso
possiamo dire che Lino Fabrizi è stato il precursore
della nuova canzone romana.
Pur mantenendo
integri gli schemi compositivi che ne hanno tracciato
(talvolta oleograficamente), gli ammiccanti percorsi
musicali, tuttavia il Festival, si differenzia dal
riduttivo evento popolare, traendo respiro dai continui
fermenti melodici che caratterizzano la scena musicale
nazionale. Non più infiltrata dall’eccessiva enfasi
dello slang locale ma piuttosto dalle sue poetiche
fattezze (quasi fosse una donna), Roma diviene testimone
silente del soggetto al quale l’artista si rivolge.
Quando
l’Italia si misurava ancora a piedi, la canzone
popolare, in quanto concepita sotto l’inevitabile
influenza del vernacolo, oltre che una missione evasiva,
svolgeva soprattutto una funzione sociale. Dalla canzone
del “Pellegrino” scritta intorno al trecento al
contemporaneo della Ferri dei Vianella e di Califano,
passando per “La cena della sposa” del cinquecento, la
canzone romana ha subito l’evoluzione sociale della
città, divenuta crocevia di diverse forme di
comunicazione artistica.
Dall’ottava
allo stornello, la comunicazione sonora di varie
audizioni e Sagre (da S. Giovanni alla Festa de’ Noantri)
ha, a sua volta, letteralmente stravolto la storica
tradizione sconfinando nel caratteristico gorgheggio. Un
formidabile strumento di coesione sociale. E nemmeno le
sensibili arguzie del poeta Trilussa riuscirono a dare
alla città di Roma la giusta dimensione musicale sulla
scena nazionale. Saranno Romolo Balzani prima; vincitore
di una audizione che si svolgeva nell’ambito della Festa
di San Giovanni “Sagra delle lumache”, ed Ettore
Petrolini dopo, a regalare la giusta ribalta alla
canzone romana.
Saranno
proprio i cantautori, in un periodo storicamente di
“rottura”, a ridare l’ossigeno a una città storicamente
ignorata, dopo avere vissuto prima il paradiso
(Rossellini) e poi l’inferno (da Tomas Milian alla Saga
dei Pierino con il cinema). Da “Roma capoccia” di
Antonello Venditti e della Schola Chantorum a “Ninna
nanna nanna ninna” di Claudio Baglioni, Roma torna ad
imporsi grazie al fascino esercitato nei confronti di
artisti come Lucio Dalla, Matia Bazar, Renato Zero a
molti altri. Ecco perché pensare al Festival della
Canzone Romana come a qualcosa di decodificabile anche
oltre ai confini laziali significa attingere alla scena
nazionale.
Carrozzelle,
fontane, tramonti e storie d’amore. La romanità è quella
di un tempo. Intramontabile ed eterna, cristallizzata da
melodie indimenticabili.
Da Fregoli a
Petrolini, da Rascel a Garinei e Giovannini da Claudio
Villa a Franco Califano.
Lino Fabrizi,
ideatore e organizzatore del festival dal 1991, anche
quest’anno vuole premiare la tradizione invitando un
nutrito parterre di artisti che hanno lasciato nelle
proprie canzoni indimenticabili ed inequivocabili segni
del loro talento ed orgoglio romano. Come è ormai noto,
la manifestazione propone un concorso aperto a
compositori, autori ed interpreti.
Ogni anno un
appuntamento fisso rende omaggio a tutto questo.
La continuità
di questa manifestazione, portata avanti con dedizione e
passione dall’Associazione Culturale Roman Millenium, è
un significativo esempio di come sia necessario
diffondere e proseguire un percorso storico attraverso
un’antologia di brani, dedicati o ambientati a Roma, che
spazia dal 1800 ai giorni nostri.
La manifestazione giunta alla sua 22a
edizione, si presenta quest’anno ancora più ricca di
eventi e ospiti. Oltre alla partecipazione di giovani
cantautori saranno presenti alcuni Big che hanno fatto
la storia della canzone romana e nazionale.
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