Tarzan è l’eroe per
eccellenza dell’epoca e i film dei quali è protagonista,
già in produzione dai primi decenni del ‘900, non solo
conoscono ampia diffusione ma vengono anche riprodotti
in gran copia e finanziati nuovi episodi (Tarzan in
India, Tarzan contro gli uomini blu, etc.). L’interesse
per il selvaggio e il primitivo si leggono in diverse
opere di Pascali: gli spot pubblicitari in cui raffigura
animali della savana per lo studio Lodolo-Saraceni, le
finte sculture rappresentanti frammenti di rinoceronti,
dinosauri ed enormi cetacei e ancora le liane, i ponti
realizzati in strutture di pagliette di lana d’acciaio,
gli attrezzi agricoli, etc.
Il gioco delle Armi
Le Armi per Pino Pascali hanno una valenza soprattutto
estetica, sono assemblaggi di oggetti disparati che
imitano armi vere ma che, a differenza di queste ultime,
non sparano. Gli spazi espositivi si trasformavano in
campi da gioco-militari e, per aumentare la finzione,
Pascali stesso si metteva in scena travestendosi da
soldato. Il personaggio cinematografico che ha una
simile visone delle armi è James Bond. L’agente 007 in
ogni episodio della saga sfoggia innumerevoli gadget,
dalla sigaretta esplosiva alla scarpa-pugnale (Agente
007 – Si vive solo due volte, Agente 007 – Dalla Russia
con amore, etc.). Le armi non rispecchiano per nulla la
pericolosità che viene loro attribuita nel mondo reale
ma, al contrario, la giocosità e la funzione estetica.
Dolce Roma anni ’60
La Roma del boom economico nella quale il giovane
Pascali visse, studiò ed operò come artista viene
descritta attraverso film dell’epoca come La dolce vita,
Uccellacci e Uccellini, I mostri.
Uno degli aspetti, prodotti del benessere economico, sui
quali Pascali si sofferma maggiormente è l’immagine
della donna, il cui corpo negli anni ’60 viene liberato
dalle costrizioni precedenti ma anche mercificato e
riproposto ossessivamente (Lolita, Le tentazioni del
dottor Antonio in Boccaccio ’70). L’artista pugliese in
opere come Seni, Gravida, Grande bacino di donna, Primo
Piano Labbra, ingrandisce dettagli del corpo femminile
mostrandosi così molto vicino alle istanze della Pop Art
americana; allo stesso periodo appartengono alcune opere
in cui rimpicciolisce monumenti romani: Roma è la vera
protagonista che stimola l’immaginario anche degli
artisti amici di Pascali, da Cesare Tacchi a Franco
Angeli, da Sergio Lombardo a Renato Mambor, figure
fondamentali della ‘Scuola di Piazza del Popolo’.
La mostra è visitabile nei seguenti giorni ed orari:
dal 20 ottobre al 18 novembre 2012
dal martedì alla domenica ore 11–13 / 17-21
lunedì chiuso
Ingresso libero
Fondazione Museo Pino Pascali
Via Parco del Lauro 119
Polignano a Mare (Bari)
Visite guidate su prenotazione
Info e prenotazioni:
Tel: 080 4249534 (orari d’apertura del Museo)
E-mail:
segreteria@museopinopascali.it,
yamuna.illuzzi@gmail.com
Sito internet:
www.museopinopascali.it |