Bruno De Stefano
Giornalista
professionista, è nato a Somma Vesuviana (Napoli) nel
1966. Ha seguito la cronaca nera e giudiziaria per
diversi quotidiani tra cui «Paese Sera» e «Il Giornale
di Napoli» e per il settimanale "Metropolis". Ha
lavorato per «Corriere del Mezzogiorno», «City» e il
«Corriere della Sera». Attualmente lavora per i
quotidiani del gruppo Rizzoli-Corriere della Sera.
Tra le sue pubblicazioni:
Napoli criminale, I boss della camorra, La casta della
monnezza, La penisola dei mafiosi e 101 storie di
camorra che non ti hanno mai raccontato, tutti per
l'editore Newton Compton.
E' stato tra i curatori
dell'antologia sulle mafie Strozzateci tutti (Aliberti
editore) che nel 2010 ha vinto il "Premio Giuntella".
Nel settembre del 2012 ha vinto il Premio Siani con
"Giancarlo Siani.
Passione e morte di un
giornalista scomodo"
La Storia
"Il libro che riapre gli
interrogativi sulla morte del giornalista campano ucciso
trent'anni fa dalla camorra e avanza nuove ipotesi".
Perché è stato ucciso il
giovane Giancarlo Siani?
«I processi e le sentenze
hanno stabilito che Siani è stato trucidato per aver
scritto che il clan Nuvoletta aveva venduto il boss
Valentino Gionta ai carabinieri, facendolo arrestare:
una manciata di righe che non contengono nessuna verità
sconvolgente. Ma il ventiseienne Siani stava
raccogliendo materiale sui rapporti tra camorra,
politica e affari. e stava scrivendo un libro, di cui
non c’è traccia. Qualcuno lo ha tradito da vivo e anche
da morto».
Di Giancarlo Siani,
giovane cronista del Mattino, ammazzato il 23 settembre
del 1985 si sa poco o niente, è diventato – giustamente
– uno degli eroi della lotta contro la camorra, un
emblema per la ricerca della verità, ma del suo lavoro,
del suo impegno, delle sue aspirazioni, e soprattutto di
quelle faticose indagini che hanno condannato killer e
mandanti per il suo omicidio non si sa quasi nulla.
Bruno de Stefano, ha
cercato di andare oltre la semplificazione che ha
trasformato Giancarlo Siani in un “giornalista-eroe”
giustiziato per avere svelato le trame segrete della
camorra. Leggendo gli atti delle inchieste, emerge,
infatti, una storia assai più complicata nella quale si
mescolano omissioni, depistaggi, inspiegabili vuoti di
memoria, impacciate contraddizioni.
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