La sua
apparizione grazie a Mary Quant (1965), che rispondeva
al crescente bisogno delle adolescenti e delle giovani
di esprimersi liberamente, fece scalpore: le gambe non
erano mai state così in vista! La sua mini diventò
immediatamente un must. La moda delle minigonne e della
vita scoperta presto si diffuse sfociando in una moda
delle trasparenze: Yves Saint Laurent, nell'inverno del
1968, presentò un abito da sera lungo fino a terra, di
mussola nera trasparente e Courrèges, creò vestiti in
organza, nei cui punti più intimi erano applicati dei
fiori o delle forme geometriche.
La versione più portabile di questo trend era
sicuramente la linea di camicie trasparenti con
rifiniture in volant sulle maniche o sulla scollatura;
in commercio ne esistevano diverse varianti.
Come i pantaloni a zampa d'elefante, l'abbigliamento
etnico o in PVC, anche la moda trasparente fa parte del
versatile repertorio degli anni '60, dal quale i
designer hanno continuato ad attingere fino agli anni
'90.
Negli
anni '60 anche nel campo dell'arte prevaleva la tendenza
a rompere con il vecchio e a ricercare il nuovo, le
diverse forme d'arte di questo periodo sono
caratterizzate da un evidente desiderio di superamento e
dalla netta divisione tra la cosiddetta cultura "alta" e
quella bassa. Gli stilisti trovarono nuovi
motivi saccheggiando la pop art e l'op art. Sia sulla
tela sia sui tessuti, l'abile uso di forme come cerchi,
quadrati e spirali dava l'illusione del movimento.
Evento collaterale
American Dream
In
anteprima al Castello di Belgioioso alcune opere della
mostra “American Dream”, che si terrà dal
29 ottobre al 16 marzo alla Galleria Agnellini di
Brescia.
L'esposizione, attraverso opere significative di artisti
espressionisti o pop che animarono la scena americana
degli anni '60, illustra lo spirito di entusiasmo e di
libertà che s'impose nel paese in quegli anni in cui
l'arte, l'industria e l'economia parteciparono a uno
slancio creativo che sconvolse le abitudini di vita. La
meccanizzazione produceva già da lungo tempo oggetti di
desiderio che l'arte, grazie alla Pop art, trasformò in
icone moderne, rappresentazioni spesso moltiplicate di
simboli di una civiltà potente e dominatrice. Gli Stati
Uniti, in uno stesso slancio, seppero altrettanto bene
esportare il loro modello di società e imporre un'arte
che ne era il principale sostegno. L'esposizione mostra,
in un parallelo tra le mitiche moto Harley Davidson
e Indian, e le opere di artisti come Warhol,
Rauschenberg, Sam Francis, Robert
Indiana, il rapporto sottile che esiste tra
l'industria e l'arte in quegli anni di totale euforia.
Preview:
giovedì 11 ottobre dalle ore 15:00-20:00
Castello di Belgioioso
Via Garibaldi, 1, 27011 Belgioioso, Pavia
Orario
L’orario di apertura sarà continuato dalle ore 10:00
alle ore 20:00
Ingresso
Biglietto intero: 10,00 €
Biglietto ridotto: 7,00 €
Segreteria Organizzativa
Ente
Fiere dei Castelli di Belgioioso e Sartirana
Gloria
Spaini – Michele Bolzoni
Tel.
0382/970525 - 969250 fax 0382/970139
gloria.spaini@belgioioso.it
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info@belgioioso.it
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