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Si apre al Salone
delle Scuderie in Pilotta il giorno 10 novembre alle ore 17 e fino al 9
dicembre 2012 una grande rassegna dell'intera ricerca di Luiso Sturla
(Chiavari 1930). Il catalogo, edito da Skira, che riproduce l'insieme
delle opere donate al CSAC , 42 dipinti e 68 disegni, viene introdotto
da un saggio di Ivo Iori; le schede delle opere sono di Marina
Travagliati.
Luiso Sturla ha 82 anni ed è una delle poche figure di protagonisti
sulla scena pittorica che ancora tiene viva la grande civiltà della
pittura informale, di quella pittura che Arcangeli definiva degli
"ultimi naturalisti" e che Roberto Tassi evocava, insieme a pochi altri,
come un momento determinante della nostra ricerca artistica. Sturla ha
alle spalle una lunga storia che qui in mostra si ripercorre felicemente
attraverso 42 dipinti e 68 disegni. Una storia che vede il pittore
legarsi, dopo gli inizi figurativi, al Movimento Arte Concreta, di cui
si vedranno in mostra alcune importanti quanto rarissime prove, per poi
avviarsi verso una nuova ricerca maturata anche in un lungo soggiorno
negli Stati Uniti (1960/62) dove dialoga con l'Action Painting e scopre
quindi una dimensione differente del discorso pittorico, una grande
libertà compositiva. |
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Il ritorno in
Italia gli propone esperienze diverse, quelle di Renato Birolli
e delle sue immagini delle Cinque Terre e il fascino del ciclo
degli Incendi, ma anche la novità dei pastelli a cera e
della invenzione costante sui luoghi e su un medesimo tema di
Ennio Morlotti che diventerà, dopo le tensioni dei paesaggi
lombardi, ricerca sulle rocce, il cielo, il mare della Liguria.
La ricerca di Sturla è comunque diversa, lentamente egli lascia
ai margini la rappresentazione del vero per una ricerca che
sublima le forme, che le rende trasparenti, incerte, vibranti.
In questa direzione il dialogo con un amico scomparso, ligure
pure lui, appare importante: è Pier Luigi Lavagnino, che fa
della meditazione, della durata, della stratificazione della
pittura uno dei punti di forza della sua arte. Sturla e
Lavagnino hanno avuto a Milano lo studio in comune nei primi
anni cinquanta e allora, e ancora in seguito, gli scambi sono
evidenti; poi i due artisti prenderanno strade diverse,
Lavagnino con immagini più sognate e distanti, Sturla evocando
ancora le sperimentazioni del suo soggiorno americano con
particolari attenzioni anche alla ricerca di Mark Rothko.
In mostra oltre ai dipinti, sempre di qualità molto alta, si
propongono anche importanti disegni, alcuni rarissimi, riportati
in Italia dopo il soggiorno negli Stati Uniti, mentre i dipinti
di quel periodo sono tutti rimasti negli USA. |
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Nei
disegni si legge a volte la prima fase della ricerca di
Sturla che muove sempre da un dialogo col naturale e che
nei dipinti in genere si fa diversa, diventa
stratificarsi di forme, sovrapporsi di memorie. Come nel
caso delle lettere, dei frammenti trovati che vengono
integrati, inclusi e quindi ripensati dalla pittura,
dunque un dipingere che è "scrittura", come le lettere,
i frammenti ancora leggibili sulla tela. E poi i titoli:
chi legge i titoli delle opere di Sturla scopre memorie
di luoghi e di spazi precisi, ma poi l'opera è sempre
una trasformazione, un modo per rendere non più
riconoscibile il fiume che scorre sotto casa, il bosco o
il profilo dei monti, il cielo o lo spazio di un
abitato. Insomma Sturla è un pittore della memoria e i
tioli sono una suggestione proprio per riscoprire,
collegare un punto di partenza lontano con l'invenzione
innovatrice del dipinto. Un artista dunque di grande
interesse e per il quale la critica, sempre attenta alla
sua ricerca, ancora negli ultimi anni ha mostrata una
rinnovata attenzione.
LUOGO: Parma, Salone delle Scuderie, Palazzo della
Pilotta, Piazzale Bodoni, 1
DATE: dal 10 novembre al 9 dicembre 2012
ORARI: dalle 10 alle 19 - chiuso il lunedì
Per informazioni: CSAC: tel. 0521/033652, 235825;
csac@unipr.it
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