O.T è forse il
professore che, almeno una volta nella vita, si vorrebbe incontrare.
Arriva in classe inaspettatamente e, senza presentazioni, dice di dover
sostituire qualcuno. Così inizia la sua estemporanea lezione di Storia,
che associazioni di pensiero, derive e digressioni conducono poi in
un’altra storia, questa volta di uomini comuni accidentalmente coinvolti
in un tragico fatto di cronaca. Un delicato racconto sulla potenza
rigeneratrice degli affetti e delle emozioni, ma anche un omaggio in
ricordo di coloro cui la brutalità del caso ha strappato violentemente
alla vita.
O.T è forse il
professore che, almeno una volta nella vita, si sarebbe voluto
incontrare. Giunge inaspettatamente in una classe attraversando uno
squarcio nella linea abituale del tempo e, senza presentazioni, dice di
dover sostituire qualcuno. Così inizia la sua estemporanea lezione di
Storia, che associazioni di pensiero, derive e digressioni conducono
dopo un po’ in un’altra storia, questa volta di uomini comuni
accidentalmente coinvolti in un tragico fatto di cronaca.
O.T. presta allora
voce e corpo ai personaggi di un racconto in cui vicende personali e
memoria collettiva di un’intera città si intersecano attraverso fili
invisibili e formano uno spazio quantico tra il vero e l’immaginato. Uno
spazio fatto di occasionali corrispondenze, di rimandi e indizi da
decifrare, di dialoghi tra i vivi e i morti, che alludono a un percorso
di trasmutazione, quasi alchemica, dal piombo delle occasioni perdute
all’oro di quelle ritrovate e coltivate.
Massimo Maraviglia
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