E’ su questo duplice filo che
l’artista propone una nuova personale narrazione sulla
reintroduzione o sulla annessione dell’organo umano più citato,
evocato, esaltato dacché l’uomo gli ha consegnato l’onere di
contenere anima e sentimenti: il cuore.
Duplice anche l’azione d’innesto
che l’artista ha destinato a due città, per molti motivi agli
antipodi, Berlino e Napoli. Cuori ‘abbandonati’ in luoghi
pubblici, innestati sulle così diverse quotidianità delle due
città, con risultati di singolare forza, un’emotività trattenuta
e discreta oppure stupita, urlata, debordante, talvolta
silenziosa e dolorosamente assente.
Tali esperienze, in una sorta di
rizomatica esistenza, creano connessioni che infine superano
l’apparente partenza binaria per essere trasformata, dalla
composizione dell’artista, in rivolta contro le gerarchie della
tradizionale fruizione dell’opera d’arte e divenire, sotto il
suo preciso dettame, un peregrinare emotivo che ha l’urgenza di
porre al centro l’uomo.
In galleria gli innesti
ricondotti ad una intimità protetta, salvaguardata
dall’indiscreto occhio pubblico, vissuta in una solitudine
primordiale d’ascolto, di un battito che ci rende presenti a noi
stessi e universalmente riconduce all’essenza dell’esistenza.
La composizione della Raio, con un
innovativo utilizzo dei mezzi tecnologici, di comunicazione
sensoriale, insieme alla documentazione d’arte di quanto agito e
agente, è un lirico asciutto verso che deflagra con la forza di
un respiro.
Antonio Maiorino
www.primopianonapoli.com
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