Note di regia
Uno spettacolo grottesco adatto sia agli adulti
che ai bambini. Cinque favole dove labile è il confine tra mondo
animale e mondo umano, con il relativo catalogo di vizi e
allegorie morali di menzogne, vanità, prepotenze punite.
L’attore usa il gesto e il movimento per immedesimarsi
figurativamente nei suoi soggetti di racconto, mentre con la
voce si sbizzarrisce in un comico gioco onomatopeico con
risonanze linguistiche (francese, tedesco ed inglese) o, appunto
animalesche molto convincenti. Introdotta da un breve riassunto,
la narrazione delle diverse storie si snoda dunque in una serie
di pantomime caratterizzate da un espressionismo grottesco e
popolate di volpi furbe, di leoni infingardi, di aquile
prevaricatrici, di scarabei vendicativi, di galline dalle uova
d’oro e di contadini saggi o troppo avidi, di corvi sciocchi, di
tutto quell’universo insomma che ancora tanto ci assomiglia.
Appunti sullo
spazio
Una
particolarità di questo teatrino è che durante lo spettacolo i
bambini del quartiere si appiccicano al vetro per guardare
dentro, tutti in fila con le mani sulla fronte per vedere
meglio, come in un vero teatrino popolare, libero, senza
chiusure, lo spettacolo si vede anche da fuori , attraverso le
vetrine e la porta è sempre aperta, se un bambino si stufa puo'
subito uscire, magari per ridere o far due tiri a pallone. |
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