Il 12 luglio è di scena Motion Trio,
uno strabiliante trio di fisarmoniche, un fenomeno unico
nel panorama World Music europeo, che vanta
riconoscimenti e collaborazioni prestigiose, da
Krzysztof Penderecki a Bobby McFerrin.
Si prosegue con i MoZuluArt
(13.07), gruppo di punta della programmazione, nato
dall’incontro di un pianista austriaco con tre cantanti
dello Zimbabwe, che presenta un singolare progetto di
fusione tra la musica di Mozart e la tradizione zulu.
Il quartetto capitanato da Vladimir
Karparov con il suo originale stile tra jazz
contemporaneo e musica tradizionale bulgara è ospite il
giorno successivo, sabato 14 luglio.
Uno dei gruppi più rappresentativi di
questa XIX edizione sono i Violons Barbares, in
programma per giovedì 21 luglio; tre artisti provenienti
da Francia, Bulgaria e Tibet che hanno fatto proprie le
tradizioni e il bagaglio culturale del loro paese
d’origine, ma che allo stesso tempo sono cittadini del
mondo.
Non mancherà il tradizionale concerto
della Civica Orchestra di Fiati (22.07) anch’esso
in linea con l’idea tematica del festival e si chiuderà
sabato 23 luglio con il quartetto di Giovanni Falzone,
Top Jazz 2011, che rilegge e reinterpreta una serie di
temi popolari dell’area balcanica.
Posto unico €10
Carnet 8 concerti (comprensivo di tessera
socio Amici della Musica) €50
I biglietti e i carnet si possono
acquistare online su www.amicidellamusicamilano.it
oppure sul posto dalle ore 20.30 nei giorni di
spettacolo
Info:
Amici della Musica Milano via Barona ang.
via Boffalora 20142 Milano
tel e fax 02.89122383
www.amicidellamusicamilano.it –
info@amicidellamusicamilano.it
Ufficio Stampa:
Stefania Gazzola –
Amici della Musica cell. 348.7113004
PROGRAMMA
giovedì 5 luglio 2012 ore 21.30
con il contributo del Consolato Generale
di Ungheria e l’Istituto Svizzero di Cultura
GEZA & THE BOHEMIAN VIRTUOSI
“Géza è semplicemente unico” Martha
Argerich
“Scoperto da Martha Argerich, il
violinista di origine tzigana Géza Hosszu-Legochy
rivela un altro modo di vivere la musica. Un vulcano in
perenne eruzione. Che si esibisca nella musica tzigana o
nel repertorio classico, egli affascina il suo
pubblico.” Le Monde de la Musique – Olivier Bellamy
“...straordinariamente dotato e con un
raro talento” Ruggiero Ricci
Géza Hosszu-Legocky, nato a Losanna nel
1985 da una famiglia di tradizioni musicali, dopo aver
studiato privatamente a Ginevra, ha proseguito
all’Accademia musicale di Vienna. Nel 1993 ha iniziato
il perfezionamento sotto la guida di Marina Sokorova e
Dora Schwarzberg. Già all’età di nove anni ha compiuto
una serie di concerti con l’Orchestra Nazionale
Ungherese a Budapest, e tournée in Italia, Francia,
Germania, Spagna, Giappone, Argentina e USA. È stato
invitato dalle maggiori orchestre comprese l’Orchestre
Philharmonique de Radio France con Myung-Whun Chung, NHK
Orchestra di Tokyo con Charles Dutoit, la Kremerata
Baltica con Gidon Kremer. In campo cameristico ha
collaborato con Martha Argerich, Renaud and Gautier
Capuçon, Nelson Freire, Ivry Gitlis, Ida Haendel,
Gabriela Montero, Vadim Repin, and Giorgia Tomassi. Ha
partecipato ai festival di Aspen (USA), Beppu
(Giappone), Buenos Aires, Ludwigsburg (Germania),
Lugano, Festival pianistico della Ruhr (Germania),
Saratoga (USA), Taipei (Taiwan), Verbier. Nel 2003 è
stato invitato al Festival di Cassis (Francia) a
collaborare con Martha Argerich, Ruggiero Ricci e Ivry
Gitlis. Géza ha la passione della musica zigana, che
pratica con il proprio complesso denominato “The
Bohemian Virtuosi”.
Promosso da Géza Hosszu-Legocky,
violinista impegnato tanto sul fronte della musica
d’arte quanto su quello della musica zigana, i Virtuosi
di Boemia è un ensemble di recente costituzione che
riunisce artisti provenienti dall’Ungheria attivi in
varie orchestre classiche. Tutti di origine zingara,
profondono nel repertorio concertistico il focoso
temperamento che caratterizza la loro tradizione
musicale.
Website
https://www.wix.com/legocky2010/bohemian-virtuozok#!__my-website
Video
https://www.youtube.com/watch?v=SnwMUPXZmzc
https://www.youtube.com/watch?v=u8oulnbVi3w&feature=related
venerdì 6 luglio 2012 ore 21.30
CESARE PICCO
Il bello della musica di Cesare Picco è
che non è una miscela di oggetti digeriti né il classico
esempio di crossover contaminato. È, piuttosto,
l'originale manifestarsi di un vissuto sonoro che è
interiorizzato e ricreato al pianoforte in una forma
rapsodica, ma profonda.
Enrico Girardi (Corriere della Sera)
Autore di balletti, opere liriche, progetti speciali e
frequentatore trasversale di ogni ambito musicale, si
esibisce in tutto il mondo dal 1986, anno del suo primo
concerto di musiche originali. In Italia propone i suoi
lavori in manifestazioni quali Ravello Festival,
Festival della Mente, Veneto Jazz, La Milanesiana,
Festival della Letteratura di Mantova, Umbria Jazz,
Lucca Summer Festival. Autore di musiche per teatro, in
questi anni è sul palco per progetti di voce e
pianoforte con Gioele Dix (“La Bibbia ha quasi sempre
ragione”), Fabrizio Gifuni (Omaggio a Cesare Pavese) e
Ascanio Celestini (“Ci vuole coraggio a essere folli”).
Curiosità e poliedricità lo spingono da sempre a
frequentare ogni ambito musicale. Nelle varie vesti di
pianista, compositore, arrangiatore e produttore
collabora in questi anni con artisti quali Antonio
Ballista, Giovanni Sollima, Markus Stockhausen, Taketo
Gohara, Giorgia, Yukimi Nagano, Taeko Onuki, Luciano
Ligabue, Samuele Bersani, Pacifico, Ferruccio Spinetti,
Carlo Fava. Nel 1999, per l’Arena di Verona, scrive
l’opera lirica per ragazzi “Il Viaggio di Hans”,
ispirata agli scritti di Andersen. Scrive tre balletti
per l’étoile Luciana Savignano, con la quale si esibisce
in piano solo nel 2007 al Teatro alla Scala di Milano.
Dai suoi viaggi con il fotoreporter Alberto Giuliani
nascono gli spettacoli per musica e immagini “Viaggio a
Samarcanda”, presentato al Piccolo Teatro di Milano nel
2002 e “Nextonothing”, presentato al Ravello Festival
nel 2008. Nel 2007 pubblica “Bach to me”, una personale
rilettura del quinto Concerto Brandeburghese di J.S.Bach
eseguita con i Berlin Chamber Soloists al Festival “Le
Dieci Giornate” di Brescia e pubblicata dall’etichetta
tedesca Berlin Classics.
Dal 2006, in Giappone, vengono pubblicati
i suoi album: diventa presto un pianista di riferimento
per il grande pubblico, effettuando numerose tournée e
collaborazioni con artisti e orchestre locali. Durante
l’ultimo tour in estremo oriente del 2010 si esibisce
alla Opera House di Hanoi, al Parlamento di Singapore e
in Giappone, unico artista italiano invitato al Tokyo
Jazz Festival. Nel 2009 crea il concept ed esegue al
Teatro Smeraldo di Milano in prima mondiale lo
speciale“Blind Date - Concerto al buio”, concerto di
pura improvvisazione nel quale artista e pubblico sono
immersi nel buio assoluto. “Blind Date” è poi presentato
al Hara Museum of Contemporary Art di Tokyo nel 2010 e
al Teatro Olimpico di Roma nel 2011 per la stagione
dell’Accademia Filarmonica Romana. Nel marzo 2010 mette
in musica il romanzo “Genji Monogatari – La Storia di
Genji”, scritto mille anni fa dalla scrittrice
giapponese Murasaki Shikibu, che debutta nella versione
per pianoforte e orchestra d’archi al Teatro Nuovo di
Verona con la partecipazione dell’orchestra de I
Virtuosi Italiani.
Nella primavera 2011, con il suo tour
Eastwest, è invitato in India, per aprire i tre giorni
dell’annuale Delhi Jazz Festival. Il concetto alla base
del suo brano “Hope at Sunrise”, scritto poco dopo il
disastro naturale del marzo 2011 in Giappone, diventa a
Tokyo un progetto speciale al quale aderiscono
importanti musicisti giapponesi, che collaborano assieme
sul palco per portare il loro contributo.Nell’estate
2011, ospite della Sagra Malatestiana di Rimini,
presenta l’inedito concerto “Calling Bach- BWV Spirits”
suonando sul palco pianoforte, clavicembalo e
clavicordo. Di particolare successo la sua rubrica sul
quotidiano online Ilpost.it, dove Picco dialoga,
stimola, incuriosisce, provoca, spiega, attraverso
video-blog dedicati alla musica.
sabato 7 luglio 2012 ore 21.30
con il contributo del Consolato Generale
dei Paesi Bassi
DICK DE GRAAF – ANDREA POZZA EUROPEAN
JAZZ QUINTET
Dick de Graaf
tenor, soprano sax, Christian Brewer alto sax,
Andrea Pozza piano, Jos Machtel bass,
Shane Forbes drums
GULL'S FLIGHT
Dick de Graaf è un musicista e
compositore olandese fra i più prolifici della sua
generazione, ha saputo raccogliere le diverse influenze
musicali della sua lunga carriera e trasformarle in un
nuovo stile particolarissimo e personalissimo. La prima
collaborazione, che ormai risale a diversi anni fa, fra
De Graaf e Pozza, su un progetto di De Graaf sulla
musica da camera di Franz Schubert e altri importanti
compositori classici, Beethoven, Bartok...
Da quella prima esperienza alla ricerca
del sound che fosse “marchio di fabbrica” della
tradizione musicale occidentale oltre che del background
jazzistico, si è sviluppata una importante
collaborazione, una consuetudine musicalmente di grande
valore.
Dick de Graaf
Sassofonista tenore e soprano, Dick de
Graaf fa debuttato nel 1986 con l'LP ‘Hot, hazy and
humid’ (Limetree Records). Prima di allora aveva già
vinto il Dutch Jazz Competition e suonato come solista
nell' Amstel Octet e nelle big band di Frank Grasso e
John Clayton. Negli ultimi 20 anni ha suonato con i più
grandi musicisti: Chet Baker, Misha Mengelberg, John
Engels, Jasper van ’t Hof, Kenny Weeler, Tom Harrell and
Benny Golson e ha girato per festival e club in Europa,
USA, Havana, Costa-Rica, Indonesia, South and West
Africa, Japan, New Zealand and Canada. Dick de Graaf ha
registrato più di dodici CD a suo nome oltre alle
innumerevoli partecipazioni a progetti di altri
musicisti. Insegna part-time sassofono e musica
d'insieme presso il Conservatorio di Rotterdam.
Andrea Pozza
Andrea Pozza è un’importante figura della
scena jazz internazionale da diversi anni. Diplomato al
Conservatorio Paganini di Genova, ha suonato con
musicisti leggendari come Harry “Sweets” Edison, Bobby
Durham, Chet Baker, Al Grey, George Coleman, Sal
Nistico, Scott Hamillton, Lee Konitz, Massimo Urbani and
Larry Nocella.Fra il 2004 e il 2008 Pozza ha suonato
con il quintetto di Enrico Rava con cui ha registrato
The Words and Days (2007) per la ECM. Con questo
quintetto si è esibito nei festival e nelle sale da
concerto più prestigiose: in Francia, Inghilterra,
Germania, Spagna, Portogallo, Canada, Brasil, Argentina
Japan ed è stato invitato come “guest” da musicisti del
calibro di Roswell Rudd e Pat Metheny.
Insegna Piano Jazz al Conservatorio
G.Verdi di Milano e in diverse altre scuole di jazz.
Christian Brewer
Christian è uno fra i più lirici e
musicali clarinettisti inglesi degli ultimi anni.
Apprezzato per il suo stile molto melodico di suonare e
per la purezza delle sonorità, è riuscito ad emergere
nella scena jazz britannica, è regolarmente invitato nel
gruppo di Ronnie Scott a Londra.
Jos Machtel
Jos Machtel è un acclamato bassista
olandese; ha compiuto tournèe in Europa e negli USA e
insegnato in molti Conservatori. Attualmente collabora
con la Brussels Jazz Orchestra, esibendosi con ospiti
come Maria Schneider, Kenny Werner, Kenny Wheeler,
Philippe Catherine, Bert Joris, Tom Harrel, Dave Liebman,
Richard Galliano, Wallace Roney and many more.
Shane Forbes
Shane Forbes è uno fra i più richiesti
batteristi inglesi. All'età di 24 anni aveva già suonato
con i più famosi gruppi inglesi ed europei. Ha vinto il
premio Jazz Radio Station price (della Yamaha) come
musicista più talentuoso della scena contemporanea.
https://www.andreapozza.it/Gulls%20Flight%20Booklet.pdf
giovedì 12 luglio 2012 ore 21.30
con il contributo del Consolato Generale
di Polonia
MOTION TRIO
Janusz Wojtarowicz
- Marcin Galazyn - Pawel Baranek –
fisarmoniche
Nel 2000 il Motion Trio ha vinto il primo
premio nella categoria 'Trio' e il 'Grand Prix' al
quarto concorso internazionale di musica contemporanea
di Cracovia “Krzysztof Penderecki”. Lo stesso anno la
Stampa Polacca li ha votati ‘miglior nuovo gruppo’.
Fondato nel 1996, una delle piu’
strabilianti formazioni della scena “World Music”
europea, questo trio è un collage che spazia per i
generi più disparati, dalla minimal music al jazz, al
rock - in un percorso che ri-definisce la fisarmonica ed
esplora paesaggi a prima vista lontani dalla tradizione
dello strumento, sempre su basi puramente acustiche che
non necessitano di alcun effetto elettronico.
Motion Trio è uno specchio del movimento
di rinnovamento culturale che ha investito da alcuni
anni l'Est Europa, l'apertura verso culture e sonorità
diverse che ha permesso di creare infusi
particolarissimi di tradizione, musica minimale, jazz e
rock.
Dicono i musicisti: "Prendiamo
ispirazione dalla musica contemporanea, classica e
barocca, dal jazz, e poi rock, metal, techno, house e
disco. Quando prendiamo in mano la fisarmonica e il
suono comincia a fluire non sappiamo da dove venga."
https://www.motiontrio.com/
venerdì 13 luglio 2012 ore 21.30
con il contributo del Forum Austriaco di
Cultura di Milano
MoZuluArt
Feat. Ambassade String Quartet -
an ensemble of the Vienna Symphony Orchestra
MoZuluArt è un progetto nato
dall’incontro fra il pianista austriaco Roland
Guggenbichler e i tre cantanti Vusa Mkhaya
Ndlovu, Blessings Nqo Nkomo e Ramadu, provenienti
dallo Zimbabwe. Il risultato è una fusione all’insegna
della contaminazione tra musica tradizionale zulu e
musica classica, da cui il nome MoZuluArt.
L’originale ensemble ha già destato
grande stupore in diversi paesi europei. Nel 2006 hanno
aperto con i loro trascinanti brani il Festwochen di
Vienna accompagnati dall’orchestra del festival e in
seguito, grazie al loro successo, sono stati acclamati a
Genova in occasione del Capodanno Africano 2011 e nel
gennaio 2012 sono stati in calendario al Teatro Colosseo
di Roma.
Quando compose i suoi famosi brani Mozart
non immaginava di sicuro che, più di trecento anni dopo,
quegli stessi pezzi sarebbero stati suonati e cantati da
un gruppo di musicisti Zulu e da un pianista austriaco,
ma certamente sarebbe orgoglioso di vedere due culture
riunirsi per celebrare la sua musica. Ma fin dal loro
incontro i quattro artisti hanno avuto fiducia nel
progetto perché secondo loro la musica è sempre stata un
fattore di unione, ovunque nel mondo; essa ha la grande
capacità di tenere insieme persone di diverse
provenienze sociali, culturali e soprattutto con
tradizioni artistiche diverse. E’ grazie alla musica che
le persone imparano a conoscersi e a capirsi. Questo è
il semplice ma rivoluzionario pensiero che sta alla base
del progetto MoZuluArt.
Vusa Mkhaya Ndlovu, Blessings Nqo Nkomo e
Ramadu sono nati e cresciuti in Zimbabwe. Quando, ancora
ragazzini, giocavano per le polverose strade di Bulwayo
ascoltavano musica tradizionale o di cantanti locali
come Ilanga, Lovemore Majaivana, Fanyana Dube, Salomone
Skhuza; non sapevano neanche che esistesse un qualcosa
chiamato “musica classica”. Loro stessi raccontano che
più tardi, spostandosi in città, scoprirono che “c’era
questa strana musica un po’ troppo lenta e noiosa”. I
tre futuri cantanti non immaginavano sicuramente che
tempo dopo sarebbero diventati i migliori esecutori e
arrangiatori di quella che, da ragazzi, consideravano
solo “noia”.
Roland Guggenbichler è nato in Austria ed è cresciuto
suonando fisarmonica e piano. Ben prima che la “world
music” si guadagnasse uno spazio nel panorama musicale,
Roland creava già il suo personale mix di stili. Nelle
sue orecchie si mescolavano infatti le melodie tirolesi
cantate da sua nonna, la musica classica studiata a
scuola, il rock ‘n roll e il jazz. Prima di incontrare i
tre musicisti africani Roland ha fatto parte del gruppo
austriaco “Rica Salsa” e ha suonato con alcuni tra i
musicisti più importanti del suo paese.
https://www.mozuluart.at
https://www.youtube.com/watch?v=gSCkAbJy9XA
https://www.youtube.com/watch?v=IkgU9txuGHE
sabato 14 luglio 2012 ore 21.30
con il contributo del Goethe-Institut
Mailand
VLADIMIR KARPAROV QUARTETT
Vladimir Karparov
– sassofono, Kelvin Sholar –
pianoforte, Horst Nonnenmacher – contrabbasso,
Dimitris Christides - batteria
La musica del Vladimir Karparov
Quartet è unica ed emozionante; essa è
caratterizzata da una felice fusione tra jazz
contemporaneo e il colore melodico e ritmico della
tradizionale musica bulgara. A capo del suo quartetto,
il sassofonista Karparov unisce in sè il meglio delle
due tradizioni; il repertorio è principalmente basato su
composizioni dello stesso Karparov. Musicista versatile
e compositore di talento, si muove con destrezza oltre i
confini tra i generi; nel suo mondo sonoro convivono la
musica folk dell’est Europa e il jazz, ma anche richiami
al tango ed echi mediorientali. Sonorità meticcie che
affascinano ed entusiasmano il pubblico ad ogni
concerto.
www.vladimirkarparov.com
giovedì 19 luglio 2012 ore 21.30
con il patrocinio dell’ Institut français
Milano
VIOLONS BARBARES
Dandarvaanching Enkhjargal
morin khoor e voce, Dimitar Gougov gadulca e
voce, Fabien Guyot percussioni e voce
Un progetto che nasce in Francia da tre
musicisti di origini diverse, possiamo definirlo lo
spirito del nomadismo del nuovo millennio: tre artisti
che hanno fatto proprie le tradizioni e il bagaglio
culturale del loro paese d’origine, ma che allo stesso
tempo sono cittadini del mondo, ne hanno assorbito e
metabolizzato le mille e svariate sollecitazioni.
Sono i nuovi barbari, contaminano i
linguaggi con una forza espressiva inaudita, esprimono
le emozioni e le contraddizioni del pianeta in una
musica che arriva diretta al cuore, parla di terra e di
spirito, confini e incorci, conquiste, saccheggi e
originali scoperte: sono i nuovi barbari che esplodono
vigorosi la voce primigienia del terzo millennio.
Dandarvaanchig Enkhjargal
(morin khuur, canto diplofonico) Nato in Mongolia e
cresciuto in mezzo alla tundra con la famiglia e mandrie
di cavalli, ha poi studiato musica presso il
Conservatorio di Ulan Bator. È poi diventato allievo del
famoso maestro di Morin Khuur (il violino verticale
mongolo), il professor Jamjan. Dal 1989 vive in Germania
ed ha eseguito numerosi concerti accanto a musicisti di
area world music.
Dimitar Gougov
(gadulka, voce) Nato in Bulgaria, Dimitar
vive fin dall’infanzia immerso nella musica tradizionale
del suo paese. Discepolo di Atanas Vultchev, grande
maestro della gadulka (la lira bulgara) e membro
dell’ensemble di Philippe Koutev, si è trasferito in
Francia nel 2000 e ha fondato a Strasburgo i gruppi Boya
e Violon Barbares. Scrive canzoni per voci femminili e
tiene corsi di musica balcanica.
Fabien Guyot
(percussioni di ogni tipo, canto) Dopo
una carriera nell’ambito della musica classica presso il
Conservatorio di Nizza, si appassiona alle percussioni
persiane e nord africane. Percussionista del collettivo
di Strasburgo Assoce Pikante (che comprende Shézar,
Grand Ensemble de la Méditerranée, Hijâz Car), collabora
attualmente anche con Furieuz Casrols (trio di
percussioni riciclate), Les Cavaliers de l’Aurès ed
Electrik GEM (big band mediterranea elettrificata).
https://www.youtube.com/watch?v=RNj0Etw6HsU
www.violonsbarbares.com
venerdì 20 luglio 2012 ore 21.30
CONCERTO DELLA CIVICA ORCHESTRA DI FIATI
Harmoniemusik
direttore:
Giovanni Mazza
musiche di: L. van Beethoven, F.
Schubert, F. Mendelssohn, S. Prokof'ev, D. Milhaud
INGRESSO LIBERO
sabato 21 luglio 2012 ore 21.30
GIOVANNI FALZONE QUARTETT
Giovanni Falzone,
tromba e elettronica; Valerio Scrignoli, chitarra
elettrica, Michele Tacchi, basso elettrico;
Riccardo Tosi, batteria
BALCANI ELETTRICI Produzione
Musicamorfosi
Giovanni Falzone,
Top Jazz 2011, rilegge e reinterpreta una serie di temi
popolari dell’area balcanica. Canzoni e temi con ritmi
anche turbo folk di Serbia, Macedonia e Montenegro si
affastellano uno sull’altro a fianco della ancora poco
conosciuta Sevdah Bosniaca, lirica e struggente ballata
di origine turca, cresciuta e diventata “genere” proprio
in Bosnia, a cavallo tra religioni e tradizioni
millenarie.
Luis Armstrong disse: "Se devi chiedere
cos'è il jazz, non lo saprai mai"
Lo stesso si potrebbe affermare per
Sevdah, l'antica ballata lirica della Bosnia.
Sevdah parla d'amore e di perdita. Parla
di brame, gioia, rabbia ed estasi.
Sevdah può essere bella e dolce. Può
essere un’ode lamentosa ad un amore perduto o
un'espressione erotica del desiderio di una vita
migliore e in ultima analisi la speranza che i sogni
divengano realtà. Ma soprattutto Sevdha è uno stato
dello spirito piuttosto che uno stato mentale, sia per
l'esecutore che per il pubblico.
GIOVANNI FALZONE Trombettista e
compositore comincia lo studio della tromba, presso la
scuola di musica della banda del paese di Aragona (AG),
all’età di 17 anni. Subito dopo si iscrive al
Conservatorio di musica “V. Bellini” di Palermo dove si
diploma in soli quattro anni sotto la guida del maestro
G. Ciavarello. Si diploma inoltre, con il massimo dei
voti, al corso di jazz del Conservatorio “G. Verdi” di
Milano. Dal 1996 al 2004 ha collaborato stabilmente con
l’Orchestra Sinfonica di Milano, come prima tromba ha
avuto occasione di suonare con direttori e solisti di
fama internazionale come:
Giuseppe Sinopoli, Claudio Abbado, Carlo
Maria Giulini, Riccardo Chailly, Yutaka Sado, Luciano
Berio, Vladimir Jurowski, Valere Giergev. Dal 2004 si è
dedicato definitivamente alla musica jazz e alla
composizione. Tra i tanti premi è risultato vincitore al
BEST TALENT Umbria Jazz Clinics 2000, al TOP JAZZ 2004
di «Musica Jazz» (miglior nuovo talento) e allʼAccademie
du Jazz 2009 (2°classificato nella categoria musicista
europeo).
Ha vinto il TOP JAZZ 2011 nella categoria
ottoni e con “Around Ornette” che è risultato miglior
disco dell’anno. In qualità di Band-Leader ha suonato
sui principali palcoscenici europei come Umbria Jazz
Winter, “Villette Jazz Festival” di Parigi, Clusone
Jazz, AH-UM Jazz Festival, Bergen Natt Jazz, Copenaghen
Jazz Festival, Aarhus International Jazz Festival,
Sardinia Jazz Festival, Vicenza Jazz Festival, Bolzano
Jazz, Edinburgo Jazz Festival, Odessa Jazz Festival,
Bordeaux Jazz Festival, Auditorium Parco della Musica di
Roma, Skopje, Grenoble Jazz Festival, Nantes Jazz
Festival.
Attualmente è docente di ottoni jazz presso il
Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, New York
University Florence. |