Le
opere in mostra ben rappresentano questa stagione felice
dove incominciano a comparire sulle tele fondi compatti,
dalle tinte accese e dirette e le forme, tracciate con
un pennello largo, “materico”, si muovono veloci; anche
il colore quindi diventa elemento di riflessione
e il termine “astrazione lirica” acquista
in pieno tutto il suo significato, diventando la vera
identità e sostanza dell'opera. Come si legge
nell’introduzione al catalogo della mostra del 1986:
“Lo slancio e l’eleganza del
segno, il colore vibrante - che è struttura e poesia -
sono connotazioni pittoriche non meno che umane,
traduzione visibile di una suprema eleganza ed energia
intellettuale, di una rigorosa tensione morale, di un
profondo sentimento lirico”.
L’esposizione rimarrà aperta al pubblico fino a sabato
16 febbraio 2013. In occasione della mostra verrà
pubblicato un catalogo con testo di Claudio Cerritelli
disponibile in galleria e sul sito
www.lorenzelliarte.com.
SCHEDA TECNICA MOSTRA
Artista
Gérard Schneider
Titolo mostra
Abstrait lyrique
A
cura di
Matteo Lorenzelli
Sede
Lorenzelli Arte
Milano, Corso Buenos Aires, 2
Periodo
dal 16 novembre 2012 al 16 febbraio 2013
Inaugurazione
giovedì 15 novembre 2012, ore 18.30
Orari
martedì - sabato, ore 10.00/13.00 - 15.00/19.00.
lunedì su appuntamento. Festivi chiuso
Ingresso
libero
Catalogo
Lorenzelli arte n° 137,
con testo di Claudio Cerritelli
Come raggiungerci
Metropolitana 1 (rossa),
fermata Porta Venezia
Tram: 9, 29, 30, fermata P.zza Oberdan
Passante ferroviario: Porta Venezia
Informazioni
+39.02.201914
info@lorenzelliarte.com
www.lorenzelliarte.com
Ufficio Stampa
Emanuela Filippi - Eventi e
Comunicazione
+39.02.4547.9017 – +39.392.4150.276
eventiecomunicazione@gmail.com
Biografia
Gérard
SCHNEIDER (1898 - 1986)
Gérard
Schneider nasce il 28 aprile 1896 in Svizzera, a Saint
Croix, rue des Beaux Arts. Trascorre la sua infanzia a
Neuchatel dove suo padre svolge l'attività di ebanista e
di antiquario.
Nel
1910 si iscrive al corso di pittura di Alfred Blailé e
si dedica alla decorazione; nel 1916 é ammesso all'Ecole
des Arts Décoratifs di Parigi.
Nel
1918 entra nell'atelier di Cormon all'Accademia di Belle
Arti; frequenta assiduamente il Musée du Luxembourg,
allora Musée National d'Art Moderne e nel 1920 rientra a
Neuchatel.
Lo
stesso anno sposa Marguerite Barbezat. La giovane coppia
si trasferisce a Parigi nel 1922 dove Schneider studia e
sperimenta i principali movimenti artistici. Nel 1926
espone per la prima volta al Salon d'Automne, frequenta
il milieu musicale parigino e nel 1928 nasce sua
figlia Janine mentre nel 1934 muore la moglie
Marguerite.
Nel
1937 si interessa al pensiero dei surrealisti, ne coglie
da vicino la natura; la sua paletta s'adombra, il nero
assume una grande importanza. Scrive alcuni poemi ed
espone tre tavole al Salon des Surindépendants.
Nel
1938 i titoli delle sue opere non si ispirano più alla
realtà: le tre tele inviate al Salon des Surindépendants
si intitolano infatti Composition. Nel settembre
1939, allo scoppio della guerra, si mette a disposizione
dell'esercito francese, ma non é chiamato; rimane così a
Parigi e lo stesso anno fa la conoscenza di Picasso.
Nel
1944 la sua pittura diviene completamente autonoma
rispetto a tutti i riferimenti, dai ricordi della natura
e allo stesso modo da tutta la geometria.
Nel
1945 il Musée National d'Art Moderne acquisisce una tela
del 1944 - Composition.
Designa ormai tutte le sue tele con il termine: Opus.
Nel 1946 partecipa alla mostra "Peinture abstraites",
alla Galerie Denis René, con Dewasne, Deyrolle, Hartung
e Marie Raymond.
Nel
1948 ottiene la nazionalità francese ed è invitato a
partecipare alla Biennale di Venezia. Prende di volta in
volta a partecipare a manifestazioni internazionali, da
Stoccarda fino a Monaco, Dusseldorf, Hannover, Amburgo,
Francoforte e Wuppertal. Pubblica il suo primo testo:
Pour ou contre l'Art Abstrait sulla rivista "Arts".
Nel 1954 partecipa nuovamente alla Biennale di Venezia
con tre tele di grande formato: Opus 64 B.
Una
tavola entra a far parte della collezione del Museum of
Modern Art di New York. Sposa nel frattempo Lois
Frederick, giovane americana venuta a Parigi a compiere
studi d'arte. Fa la conoscenza di Eugène Ionesco. Nel
1957 riceve a Milano il Gran Premio di Lissone per
l'arte astratta. Nel 1959, in occasione dell'Esposizione
Internazionale di Tokyo, i giapponesi gli conferiscono
il premio del governatore. Nel 1960 fa la conoscenza del
mercante d'arte Bruno Lorenzelli che lo prende sotto
contratto esclusivo fino al 1975. Nel frattempo tiene
due mostre personali in Giappone.
Nel
1965 realizza diversi disegni e una litografia per
illustrare le poesie di Eugenio Montale. Lo stesso anno,
in collaborazione con la Galleria Lorenzelli, alcune
opere sono presentate alla Galerie Arnaud di Parigi. Nel
1966 espone al Padiglione francese della Biennale di
Venezia: un nuovo periodo, caratterizzato da colori
eclatanti e da pennellate larghe e semplificate.
Una
mostra di quaranta sue gouaches percorre l'America
Latina, e continuerà a circolare in Islanda e in
Norvegia fino al 1976. Nel 1975 espone alla Galerie
Beauborg, che l'ha preso sotto contratto. Nel 1981 si
tiene la mostra "Paris-Paris" al Centre Georges Pompidou
nella quale figurano alcune opere di Schneider.
Gérard
Schneider muore a Parigi l'8 luglio 1986. Nello stesso
autunno Lorenzelli Arte gli dedica un'importante mostra
in cui vengono esposte oltre duecentotrenta opere dal
1936 al 1970.
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