Analizzando le ipocrisie
che si accompagnano
nelle dinamiche di potere,
lo
sguardo è rivolto in particolare all'immagine della
guerra, a dominare lo spazio della galleria sono le tre
sculture in silicone No Return Policy (2011) e
Jack in the Box (2011) che raffigurano tre soldati
ancora confezionati in casse da trasporto; la
riflessione si allarga all'identità dell'eroe visto ora
come semplice oggetto da spedire fino allo sfruttamento
politico e giuridico che le nazioni adottano in nome
della pace. L'adozione di una metodica semplice e
fascinosa non tradisce tuttavia la critica dell'artista,
in opere come Victory or Death (2011) o Gates of
Hell
(2011), Eugenio Merino
sottolinea e afferma nuovamente la sua posizione: non
bastano due dita in segno di pace per dimenticare e
cancellare le atrocità della guerra e la svastica come
foro di un serratura non chiude definitivamente una
porta.
Eugenio Merino
è nato a Madrid, Spagna nel 1975, dove oggi vive e
lavora. Dopo aver terminato gli studi presso
l'Università Complutense di Madrid, ha esposto in
diverse ed importanti manifestazioni artistiche
internazionali tra cui: Paradox: The Limits of
Liberty, Castrum Peregrini, Amsterdam; Sculpture
Quadrennial Riga 2012, Riga, Latvia; Lens
Politica – Festival and Media Art Festival,
Helsinki, Finland;
The Armory Show, galería Nina Menocal, New York.
Recentemente: (2010) One
Shot! Football and Contemporary Art at BPS22,
Charleroi (Belgio); The Biennial Animamix, Taipei
(Taiwan); Ink Art Biennale di Shenzhen (China); No
More Heroes Anymore, ADN Galería, Barcelona,
(Spagna); (2009) La Comunidad Desbordada,
Pabellón Mixtos, Ciudadela, Pamplona, Spagna.
Eugenio Merino |
Celebrating
Destruction
| 24
maggio – 20 luglio, 2012
Jerome Zodo
Contemporary, via Lambro, 7 –
20129, Milano, Italia.
Orari:
lunedì – venerdì, 10 – 19 |
Ingresso libero
Informazioni:
t.
+39.02.20241935; f.
+39.02.20244861;
info@jerome-zodo.com |
www.jerome-zodo.com
Immagini: Courtesy
Jerome Zodo Contemporary e ADN Galeria
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