A seguire,
l’avvincente concerto di Lu Colombo (nota ai più per i successi
dance degli anni ’80, soprattutto con il brano “Maracaibo”) in cui
presenterà il suo ultimo lavoro discografico
“Molto più di un buon
motivo”
(Up Art Records, 2012) interamente dedicato all’universo
poetico di Joaquin Sabina, celeberrimo e visionario cantautore
spagnolo, nella traduzione italiana di Sergio
S. Sacchi. Infine, Domenica 24 Giugno
sarà la volta della talentuosa cantante e chitarrista Giua che
attraverso le note del suo ultimo CD “1+1=TrE” ci porterà in un
universo musicale legato alla musica popolare e canzone ligure
meticciata con sonorità mediterranee e bossa nova. Il finale della terza
edizione del festival “La Corte in Festa. Mondi musicali del Lodigiano”
è affidata alla straordinaria partecipazione di Vittorio De Scalzi,
storico fondatore del gruppo dei New Trolls, che attraverso le musiche
originali dei suoi lavori più recenti “Gli Occhi del Mondo“ e
“Mandilli” ispirate alle poesie di Riccardo Mannerini (storico
collaboratore di Fabrizio De Andrè) offrirà una visione unica della
vita, della musica, della poesia e la sete di conoscenza che porta
l’autore a confrontarsi con le sue origini liguri.
La chiave di lettura
dei concerti proposti quest’anno sarà la ricerca e l’affermazione
della propria identità culturale attraverso l’esplorazione della
cultura popolare di tradizione orale e la riflessione con il presente
moderno. La poesia risulta la forma di rielaborazione creativa
più fertile, spesso attraverso l’uso del dialetto o forme
linguistiche ibride tra italiano, lingue di confine e in traduzione.
Di pari passo, anche la ricerca musicale presenta questo dialogo tra
eredità popolare e rielaborazione moderna attraverso la convivenza di
strumenti antichi ed elettronici e la forma cantautorale .
“La Corte in Festa.
Mondi Musicali nel Lodigiano” si
pone due obiettivi: offrire al pubblico una proposta musicale di
elevato profilo qualitativo e culturale oltre che di grande
coinvolgimento e divertimento; valorizzare e far conoscere ai lodigiani
e a tutti i frequentatori della rassegna le splendidi corti di San
Domenico e San Cristoforo, edifici monastici del XIII-XIV sec.
restaurati dalla Provincia di Lodi.
VENERDI’ 22 GIUGNO
Alessandro Tombesi
“Barene”
Alessandro Tombesi,
arpe
Alessandro Tombesi è
un giovanissimo musicista, nato a Padova nel 1994, da una famiglia di
musicisti e cresce condividendo col padre, la madre e lo zio le vicende
dello storico gruppo musicale veneto Calicanto. A dodici anni si
appassiona all'arpa popolare e inizia a frequentare gli stages di noti
arpisti tra cui il bretone Myrdhin, il paraguaiano Lincoln Almada e gli
italiani Vincenzo Zitello ed Enrico Euron, sviluppando in breve tempo
una tecnica e una musicalità particolari. Nell’aprile del 2011 è uscito
il suo disco d’esordio "Barene", molto apprezzato dalla critica
nazionale (premio P.I.M.P.I. 2011 Premio Italiano Musica Popolare
Indipendente) e internazionale, che lo vede coinvolto come compositore,
arrangiatore, cantante, arpista e polistrumentista. Il titolo
dell'album prende spunto dalle barene, gli isolotti sabbiosi della
laguna veneta, vaganti ed evanescenti che emergono dall’acqua con la
bassa marea. Le musiche della tradizione veneta e le composizioni
tracciano un percorso emotivo in cui compaiono echi di ninne nanne,
ballate arcaiche, ritmi mediterranei, danze della montagna che riportano
ad un immaginario e affascinante paesaggio veneto in bilico tra le vette
dolomitiche e gli orizzonti lagunari. Il repertorio pesca a piene mani
dalle musiche tradizionali raccolte da Calicanto in trent'anni di
ricerca e a queste si affiancano suggestive composizioni del giovane
arpista..
www.alessandrotombesi.it
CALICANTO “Mosaico”
Claudia Ferronato,
voce, percussioni
Roberto Tombesi,
organetto, mandola, liuto, ludro, voce
Giancarlo Tombesi,
contrabbasso
Francesco Ganassin,
clarinetto, ocarine, melodica
Alessandro Arcolin,
percussioni
Alessandro Tombesi,
arpa
Il gruppo nasce nell'autunno del 1981 con l'attenzione
rivolta agli studi etnomusicali sul territorio veneto, a quel tempo
estremamente rari. La ricerca sul campo da parte di Roberto Tombesi cui
si unisce, nella metà degli anni ottanta, il contributo dei ricercatori
Marina Dalla Valle e Guglielmo Pinna e le prime ricostruzioni di
strumenti, tra i quali la piva (antica cornamusa veneto-emiliana) da
parte di Massimo Fumagalli. Il primo LP esce nel 1983 e si intitola “De
là dell'acqua”. L'originale proposta concertistica ed i consensi della
critica rendono subito Calicanto uno dei gruppi musicali di punta del
movimento italiano di folk-revival. Nel corso della storia del gruppo,
numerosi sono i dischi pubblicati, le tournée all'estero e le
prestigiose collaborazioni internazionali tra cui il violoncellista Yo
Yo Ma.
“Mosaico” è il 14° lavoro discografico di Calicanto che
esce in concomitanza con il trentennale del gruppo (1981-2011). Ogni
brano di questa nuova avventura è una tessera musiva che racconta dei
molteplici percorsi intrapresi dal gruppo: la rielaborazione e la
rivitalizzazione della tradizione, il lavoro musicale su testi poetici
legati al territorio veneto (Biagio Marin, Hugo Pratt), le
collaborazioni con il teatro (Laura Curino, Titino Carrara), l’incontro,
mai avvenuto prima in Veneto, tra repertorio tradizionale e musica
classica (Orchestra Regionale Filarmonia Veneta, il compositore Gianluca
Baldi). Il disco rivela ancora una volta l’amore per Venezia, la laguna,
l’Adriatico, il Mediterraneo, e la musica si veste di nuovi colori anche
attraverso l’apporto di giovani talenti.
«Calicanto è prima di tutto un suono. È una vibrazione,
testo e timbro che raccontano. Così nascono le tracce di questo cd,
dall'incontro con il teatro, con un'orchestra sinfonica, con le storie,
le melodie del nord Adriatico, i sogni fatti sotto al grande cielo di
Venezia. Calicanto ad ogni appuntamento porta la propria essenza: una
sonorità ed una presenza in scena che ne fanno un'unica, trentennale,
esperienza».
www.calicanto.it
SABATO
23 GIUGNO
VOCI. “Tre grandi Poeti in musica:Tonino Guerra,
Raffaello Baldini, Nino Pedretti ”
Daniela Piccari, voce
Simone Zanchini,
fisarmonica, elettronica
Andrea Alessi,
contrabbasso
Voci
è un gruppo musicale che nasce nel 1995 con l’intento di mettere in
musica le liriche in dialetto del poeta santarcangiolese Nino
Pedretti, presentando il concerto in anteprima al Festival dei
Teatri di Santarcangelo diretto in quell'anno da Leo de Berardinis; un
brano del concerto viene selezionato e inserito nella compilation della
trasmissione radiofonica di Radiorai 2 «Caterpillar» Vol. 2 . Nel 1999
il gruppo interpretata anche le poesie di Raffaello Baldini con
un secondo lavoro - dal titolo «La léuna zala» - che vede la
partecipazione sul palcoscenico dello stesso poeta e partecipa
all’edizione del 2000 del Festivaletteratura di Mantova proponendo un
vero e proprio concerto-«reading». Completa il lavoro dedicato ai poeti
santarcangiolesi un terzo lavoro – «Polverone»- con poesie e racconti di
Tonino Guerra e di nuovo il gruppo partecipa al
Festivaletteratura di Mantova nel 2006.
Ora
il gruppo propone un concerto sintesi di questo lavoro decennale e
presenta la pubblicazione del CD omonimo «VOCI-Tre grandi poeti in
musica» edito nel 2009 da Interno 4 Records. Affascinati
dall’immediatezza di una lingua come il dialetto che trasforma in suono
un’esperienza – come se la comunicazione avvenisse per contatto diretto
senza nascondersi nelle parole – i musicisti riprendono l’amplificazione
che il poeta suggerisce con i suoi versi. I brani di «VOCI» sono
composti dal bassista Andrea Alessi, per la straordinaria e singolare
voce di Daniela Piccari che si adatta ad una personalissima
interpretazione delle poesie. Ne deriva una musica non facilmente
connotabile, o definibile in modo univoco: forse il termine più
appropriato è jazz, nella sua accezione di libertà espressiva e di
improvvisazione, a cui si aggiunge una buona dose di “fusione” fra
sonorità etniche e popolari.
LU COLOMBO “Molto più
di un buon motivo”
Lu Colombo, voce,
chitarra, kazoo
Marco Poggiolesi,
chitarra classica e elettrica
Michele Staino,
contrabbasso, voce, pocket trumpet
Andrea Brogi,
batteria, percussioni
Molti ricorderanno Lu
colombo per i successi dance degli anni ’80, soprattutto con il brano
“Maracaibo”. “Molto più di un buon motivo” (Up Art Records,
2012) è la seconda prova d’autore di Lu Colombo, dopo il ritorno
sulle scene con “L’uovo di Colombo (2005), in cui la cantante
milanese, affronta le canzoni di Joaquin Sabina, celeberrimo
cantautore spagnolo, poeta visionario e rivoluzionario. Il mondo di
Sabina e' vicino al mondo interiore di Lu che usa la voce in modo nuovo
per enfatizzare i contenuti poetici dei testi. Sergio S. Sacchi
traduce tutti i testi dei brani di Sabina. La canzone "19 giorni e 600
notti", un brano molto teatrale, è la scintilla che ha fato accadere
questo disco: il brano viene presentato da Lu Colombo al Premio Tenco
nel 2008 e da lì Sergio Secondiano Sacchi si impegna nella produzione
artistica coinvolgendo numerosi musicisti. Il disco e' ricco di
suggestioni del mondo latino e flamenco ma anche pop e folk. Joaquin
Sabina è cantautore
e poeta, nato a Ubeda in Andalusia nel 1949. E’ considerato il massimo
esponente della canzone d’autore spagnola oggi. La sua biografia è
segnata da un esilio forzato a Londra dal 1970 al 1977 a seguito del
lancio di una bomba molotov contro una banca, come forma di protesta
contro il processo di Burgos. Ritornato in patria, esordisce nel 1978
nelle vesti di cantautore. E’ considerato il cantore per eccellenza
della Madrid degli anni ‘80, quella della movida madrileña che
consacra il regista Pedro Almodóvar e il fotografo Alberto García Alix.
Il grande successo in tutta l’America Latina oltre che in Spagna, inizia
negli anni ’90 per culminare nel 1999 con il disco 19 días y 500
noches. Forti sono le sue relazioni con molti esponenti della
cultura e della politica latino-americana, da Fidel Castro a Gabriel
García
Márquez al subcomandante Marcos. La sua poetica, in parte giocata sul
ruolo della “canaglia”, poggia sulla sua natura di raffinato costruttore
di versi. Nella sua complessa e affascinante personalità convivono il
Sabina tabagista, cocainomane e alcolizzato colto da ictus nel 2001, da
cui si riprende benissimo, il Sabina colto filologo, capace di inedite
citazioni, l’equilibrista del verso che pubblica canzoni e libri di
poesie, il Sabina che smette di assumere cocaina ed entra in depressione
e si ritira per alcuni anni dalle scene, il Sabina che ritorna alla
grande nel 2009 con il disco
Vinagre y rosas,
suo diciannovesimo album.
www.lucolombo.it
DOMENICA 24 GIUGNO
GIUA “1+1=TrE”
Maria Pierantoni Giua,
voce e chitarra classica
Maria Pierantoni Giua,
in arte solamente Giua, presenta il suo ultimo lavoro discografico
“1+1=TrE” (Egea, 2012) frutto della più che decennale collaborazione con
il grande chitarrista Armando Corsi. “TrE" non è un semplice album: è
l'incontro di due generazioni. Due vite che crescono insieme e si
raccontano. Due viaggi musicali diversi ma vicini, che ad un certo punto
hanno scelto di intrecciarsi. Quando Giua ancora bambina si è
appassionata alla musica grazie al padre, Armando Corsi aveva già alle
spalle una carriera segnata da collaborazioni importanti come quelle con
Paco De Lucia, Eric Marienthal, Anna Oxa e Ivano Fossati. Proprio in
virtù di questa fama, all'età di 17 anni Giua ha deciso che Armando
doveva essere il suo maestro di chitarra. Ha avuto così inizio un lungo
sodalizio fatto di parole, scambi, confronti, tournée e concerti, grazie
ai quali il maestro e l'ormai ex allieva hanno potuto sviluppare
un'intesa artistica praticamente perfetta. I brani inediti scritta da
Giua hanno i colori del Mediterraneo, del Sudamerica e dell'Africa,
affondando le radici nella tradizione della scuola cantautorale genovese
e la Babele di lingue che permea la cultura popolare ligure:
dall'italiano allo spagnolo, dal napoletano al portoghese.
www.giuaecorsi.it
Vittorio De SCALZI
“Mandilli”
Vittorio De Scalzi
voce, chitarre, piano
Edmondo Romano sax
soprano, clarinetto, low whistle, mizmar, cornamusa, flauti
Francesco Bellia:
basso
“GLI OCCHI DEL MONDO”
è il disco più recente di Vittorio De Scalzi, musicista tra i fondatori
dei New Troll, pubblicato nel 2011 dall’etichetta FermentiVivi.
Un'opera che, grazie alla collaborazione con Marco Ongaro, trae linfa
dalle poesie di Riccardo Mannerini, poeta nato a Genova, noto per le sua
collaborazione e per la sua amicizia con Fabrizio De André. Proprio
Faber mediò, decenni fa, i suoi versi più celebri per trasporli in forma
cantata nell’album "Senza orario e senza bandiera", realizzato dai New
Trolls. Naturale, quindi, guardare a questo nuovo progetto come un
seguito ideale di quel concept album datato 1968. Gli occhi di Mannerini
raccontano di un mondo che il poeta non vuole possedere in senso
materiale, egli lo vuole impregnare degli umori umani lasciando
volutamente una distanza tra la sua sete di conoscenza e tutto il resto
del mondo che lo circonda. La sua visione unica della vita torna così a
vivere grazie al prezioso contributo musicale di Vittorio De Scalzi.
www.vittoriodescalzi.com
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