Eventi in
Italia per Tipologia
Antiquariato e Collezionismo
Capodanno
Carnevale
Concerti
Congressi e Convegni
Cortei Storici Feste
Medievali
Eventi Beneficenza
Eventi Enogastronomici
Eventi Sportivi
Festa della Donna
Feste della Birra
Feste e Manifestazioni
Feste religiose e patronali
Fiere
Halloween
Mercatini
Natale Presepi e Mercatini
Notti Bianche
Mostre
Pasqua
Raduni
Sagre
San Valentino
Sfilate Moda
Spettacoli Teatrali
ITALIANODOC
Contatti
Registrazione
Strutture
Pubblicità
Siti amici - Link Utili
|
Un museo è,
per definizione, il luogo dove si conservano oggetti reali che
costituiscono una memoria, un immaginario. Ma che cosa accade
quandoquelli esposti sono oggetti immaginari? O meglio, che cosa accade
quando gli oggetti sono reali, ma non sono realmente quello che dicono
di essere?
Nei musei di tutto il mondo ci sono falsi, così ben fatti da fingersi
veri. I “falsi” di questo museo impossibile sono invece dichiaratamente
falsi: nessuno sospetterà di trovarsi davvero di fronte al paiolo di
Merlino o agli attrezzi di Geppetto. Ma sono anche oggetti che veramente
qualcuno potrebbe esporre, o voler visitare in uno dei tanti musei ad
hoc sparsi nel mondo. E soprattutto sono oggetti veri perché rispondono
a un bisogno
di vedere le cose che tante volte si sono lette, sentite, raccontate.
È proprio questa l'operazione di Franco Tozzi e Piero Vegni
(anagrammando: “Finger pezzi vi conta oro”). Due Duchamp alla rovescia:
mentre il buon Marcel elevava a opera d'arte un orinatoio semplicemente
proponendolo come tale, i due “curatori” di questa particolarissima
mostra esibiscono dei reperti di non maggiore valore dichiarandone la
“musealità” in virtù di un improbabile pedigree, lasciando allo
spettatore il compito di crederci o no. |
|
Come loro
stessi dichiarano apertamente, è questo il bersaglio di una tale
operazione: la ricerca dello scoop, dell'evento a tutti i costi. Una
spettacolarizzazione dell'arte e della cultura che coinvolge e travolge
tutto, senza distinzione: dai diari di Mussolini alle teste di Modì, dal
Cristo in croce del giovane Michelangelo all'affresco nascosto di
Leonardo. Vero e falso, possibile e assurdo, scientifico e goliardico,
cialtronesco e truffaldino. Attribuzioni ardite e grandi scoperte. Le
grandi mostre e l'iconografia dell'imbuto tra Cinquecento e Novecento.
Spesso travolti da tante apoteosi della pacottiglia, questo Museo
impossibile mantiene quel che ci promette: niente, se non quello che vi
vogliamo vedere. Un intermezzo ludico per sognare, ridere, ma anche
riflettere sulla funzione e soprattutto sull'uso e abuso dell’Arte, in
questa terra dove l'arte è (stata) di casa.
in mostra
Frammento del Santo Graal
Il paiolo di Merlino
Gli attrezzi di Michelangelo
Gli strumenti del Brunelleschi
La pila di Alessandro Volta
La sega di Jack lo squartatore
La pistola di Mata Hari
La forchetta di Hitler
Il cucchiaio di Patton
L’anello di Attila
Set da barba di Rocco Siffredi
La padella ed il pappagallo di Garibaldi
La spazzola di Rodolfo Valentino
Manichino delle Sorelle Fontana
Gli attrezzi di Geppetto
Il banco da orafo di Benvenuto Cellini
Il primo comignolo del conclave di San Pietro
La vasca da bagno di Madame Bovary
Le carte di Umberto Nobile
Portadocumenti di Niccolò Machiavelli
Le lattine di Bob Marley
La prima moto di Giacomo Agostini
|
|