Dopo
la caduta del regno Borbonico nel 1860 divenne pasto
principale per tutti gli emigranti che fino agli anni
'50 lasciavano Gaeta alla ricerca di un lavoro.
Ridimensionata nel consumo durante i periodi del boom
economico, anche perché ricordava miseria e
arretratezza, negli ultimi anni è ritornata
prepotentemente alla ribalta per la sua innegabile
bontà.
Da un
punto di vista gastronomico la Tiella di Gaeta è
composta di due sottili strati circolari di pasta, posti
uno sull'altro, chiusi lungo i bordi per compressione;
il ripieno è costituito da prodotti di terra o di mare,
o da entrambi, come nel caso di scarola e baccalà. Non è
semplice a farsi, perché una buona Tiella deve essere
umida nel ripieno, morbida e non inzuppata nella pasta
esterna, che deve essere sottile e ben cotta anche nella
sfoglia inferiore. Fondamentale è il ripieno, la cui
accurata preparazione e l'uso d'ingredienti genuini
rappresentano il segreto principale della sua bontà.
L’ OLIVA DI GAETA
L'oliva
di Gaeta è diventata famosa in tutto il
mondo per le caratteristiche uniche che derivano dal
microclima ideale del territorio
d’origine, che gode da una parte dei benefici influssi
del mare nel quale è proteso, e dall’altra dalla
vicinanza dei Monti Aurinci che, abbastanza alti,
proteggono dai freddi venti del nord. Ne deriva un
piacevole clima estivo e un inverno mite nel quale
l’olivo ha trovato il habitat naturale.
E’ contraddistinta da un frutto di forma
leggermente affusolata, di colore violaceo, di sapore
vinoso, amarostico con sfumature acetiche. Viene usata
per produrre un ottimo olio e soprattutto le olive in
salamoia (localmente olive all'acqua) che si prestano
per gli usi più svariati in cucina e sono tra gli
ingredienti più utilizzati dagli chef di tutto il mondo.
Questo prodotto ebbe la sua massima diffusione nel 1400
grazie alle attitudini all'agricoltura, al commercio e
alla navigazione dei cittadini dell'allora Ducato di
Gaeta, che esportarono l'olio e le olive di Gaeta in
tutto il Mediterraneo, facendone un alimento molto
richiesto e apprezzato per l'ottima qualità.
Alcune curiosità:
l’oliva
di Gaeta
non è nera, come comunemente si crede, ma di colore
violaceo, il sapore vinoso, amarostico con sfumature
acetiche. Moltissime sono le imitazioni. E’ in corso il
riconoscimento per la Denominazione Geografica Protetta.
Importanti sono la qualità e le specie delle olive. Il
miglior risultato si ottiene con la “cultivar” locale
che si presenta di forma affusolata. Troviamo anche
diffusa la specie denominata oggigiorno “itrana” che
presenta un frutto più tondeggiante. Ci sono varie
modalità di preparazione delle olive: olive in salamoia,
comunemente chiamate olive all'acqua, le olive mosce e
le olive rotte.
Come si preparano e olive all’acqua
(conservate in salamoia) conosciutissime nel mondo: si
scegliete le olive eliminando quelle malformate, rotte o
bacate. Lavatele e lasciatele in acqua per 2 giorni.
Ponetele poi in damigiane o altri recipienti, e
copritele con acqua fredda a cui avete aggiunto 65 gr di
sale per ogni chilo. Ponente i recipienti in luogo
fresco e areato. La maturazione avviene nell’arco di 3-4
mesi. L’eventuale muffa (panno) che si forma sulla
superficie della salamoia, preserva le olive.
Come si preparano le olive mosce:
le olive appena raccolte vengono stese in bacinelle
ovvero in contenitori a base ampia, ricoperte a metà di
sale e poi spruzzate d'acqua in maniera che il sale si
attacchi all'oliva. Dopodiché vengono lasciate a
essiccare in luogo fresco, asciutto e ventilato per
almeno 7-10 giorni avendo cura di rimescolarle
quotidianamente dopodiché sono pronte da mangiare,
meglio se condite con olio e peperoncino.
Per ulteriori informazioni:
Pro
Loco Gaeta
Tel 0771.452518
www.prologogaeta.it
http//www.gaetavola.org/
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