Di
fondamentale importanza nell'evoluzione del suo percorso
artistico è la scoperta dell'Andalusia dove il pittore
soggiorna ripetutamente tra il 1908 e il 1918. La
suggestione che riceve da quei luoghi è così forte da
segnare profondamente lo stile della sua tarda maturità,
nel quale si coglie un progressivo passaggio dal
naturalismo alla ricezione di risonanze simboliste. La
mostra ricostruisce le tappe dell'incontro con quella
terra e con quella cultura millenaria, a partire dal
grandioso paesaggio della Sierra Nevada che offre
materia per visioni liriche e cristalline, fino allo
studio di soggetti andalusi come nella visione raccolta
di Joaquína la gitana o nel più spettacolare
Patio de artistas del Café, interpretazioni
originali lontane dagli stereotipi del folklore locale.
Ma ad ispirare Sorolla in Andalusia sono soprattutto i
patii e i giardini islamici dell'Alhambra e dell'Alcazar
di Siviglia, come dimostra la straordinaria serie di
dipinti che l'artista dedica a questi temi nel corso di
un decennio, restituendo tutto il fascino di quei luoghi
appartati e ad un tempo solenni, che avevano esercitato
una profonda influenza anche sulla poesia e sulla musica
spagnola dell'epoca. In queste composizioni, da cui è
bandita la presenza umana, le architetture vegetali, i
marmi, le ceramiche, le fontane, la luce e i colori
danno vita a una polifonia sensoriale ricca di
risonanze. Il pennello dell'artista si sofferma sui
riflessi dell'acqua, sulla luce che sembra dissolvere le
geometrie architettoniche e sul mosaico cromatico dei
giardini, protagonisti di una pittura che parla una
lingua sempre più pura e raffinata.
L'esperienza andalusa impone una profonda metamorfosi
all'opera di Sorolla che culmina nelle opere ispirate al
giardino della nuova casa di Madrid. L'anziano pittore
aveva dedicato molte energie alla costruzione di questo
luogo, che fu concepito sul modello degli angoli verdi
di Siviglia e Granada, arrivando perfino ad importare
dall'Andalusia fontane, ceramiche, colonne, statue,
alberi da frutto e piante ornamentali, con una passione
che ricorda quella profusa da Monet nel suo stagno di
ninfee. E come Monet a Giverny, Sorolla trova nel
proprio giardino una fonte inesauribile di spunti per
tradurre sulla tela la lezione di essenzialità e lirismo
appresa in Andalusia.
Nelle sale di Palazzo dei Diamanti si svilupperà un
racconto avvincente, intessuto di rimandi all'esperienza
biografica di Sorolla e alla cultura contemporanea,
attraverso una selezione di circa 60 dipinti ed un
piccolo nucleo di disegni e di preziosi documenti,
provenienti da collezioni pubbliche e private, tra le
quali spicca il Museo Sorolla di Madrid.
SOROLLA.
Giardini di luce
Ferrara, Palazzo dei Diamanti, 17 marzo - 17 giugno 2012
Mostra a cura di Tomàs Llorens, Blanca
Pons-Sorolla, María López Fernández e Boye Llorens,
organizzata da Ferrara Arte in collaborazione con il
Museo de Bellas Artes di Granada e il Museo Sorolla di
Madrid.
Aperto tutti i giorni, lunedì incluso, dalle 9.00 alle
19.00.
Aperto anche Pasqua, Lunedì dell'Angelo, 25 aprile, 1
maggio e 2 giugno.
Info
Call Center Ferrara Mostre e Musei, tel. 0532 244949
diamanti@comune.fe.it
www.palazzodiamanti.it
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