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La Galleria Carifano, dal 22 giugno
al 30 settembre, propone a Palazzo Corbelli un'ampia retrospettiva di
Anselmo Bucci (Fossombrone 1887 - Monza 1955), affiancandolo ai suoi
"Amici" di Novecento.
I commissari dell'esposizione Leo Guerra e Cristina Quadrio Curzio, con
Alberto Montrasio e Daniele Astrologo Abadal, portano in mostra
l'eclettica attività creativa di Bucci attraverso una selezione di
dipinti, album e documenti d'archivio inediti, affiancati alle opere di
altri protagonisti del Novecento che di Bucci furono amici e compagni di
strada: Dudreville, Funi, Malerba, P. Marussig, Oppi, Sironi, oltre a
Bonzagni, Egger Lienz, Martini, Mazzolani, Mazzucotelli, Modigliani,
Viani Wildt, Rapporti testimoniati da lettere, fotografie, dediche
autografe, evidenziati nelle mostre collettive allestite sotto l'egida
di "Novecento".
"Al grande insuccesso tutti resistono. Sovrumano è resistere al piccolo
successo" annotava Bucci in un suo famoso Aforisma.
Affermazione espressa a ragion veduta, visto che, nonostante l'indubbia
qualità della sua pittura e i molti riconoscimenti, non raggiunse il
ruolo assoluto che pur legittimamente gli sarebbe spettato nella storia
dell'arte del Novecento.
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Così nella letteratura,
ambito quest'ultimo che pur gli fruttò il Premio Viareggio
per il suo "Il pittore volante".
Con i libri, Bucci aveva dimestichezza anche come artista,
per l'attività di incisore e illustratore, con esiti
magnifici come nell'illustrazione a punta secca del "Libro
della giungla" di Kipling. Ma fu anche pittore di guerra,
documentando quel secondo conflitto mondiale che gli causò
la perdita del suo studio milanese centrato da una bomba. Il
primo, invece, lo aveva affrontato in bicicletta e pennello,
arruolandosi nel Battaglione Volontari Ciclisti Lombardi con
Boccioni, Funi, Martinetti, Sant'Elia, e traendone tavole
dal forte impatto emozionale, alcune delle quali in mostra.
Tra le due guerre, trovò anche il tempo per fare
l'arredatore e il decoratore dei grandi piroscafi che
portavano i colori italiani lungo le rotte mondiali e di
affrescare il Palazzo di Giustizia di Milano.
"Ama soltanto quello che non sai fare", afferma un altro dei
suoi motti, contraddetto nella realtà dalle sue
notevolissime capacità, applicate ad ambiti molto diversi ma
sempre con esiti ragguardevoli. Anche, si direbbe oggi, come
copywriter: a lui si deve, tra l'altro, l'individuazione del
nome "Novecento" per indicare il gruppo di artisti che, come
lui, erano riuniti intorno a Margherita Sarfatti e Lino
Pesaro. Artista e teorico dell'arte, com'è evidente nei suoi
scritti per il Corriere della Sera e l'Ambrosiano
o nei saggi per La fiera letteraria e Arti
plastiche.
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Ed è
proprio sul doppio registro della vicenda artistica di
Bucci e della vicenda collettiva degli artisti e
dell'arte del Ventennio, che si muove la mostra,
arricchita da numerosi materiali inediti.
Il percorso prende il via dagli esordi e dal periodo
marchigiano per proseguire con la stagione francese,
fondamentale nella vicenda di Bucci. "Arrivai a
Parigi il 1906 e consumai il primo pasto completo nel
1910, la vita si nutre più di incontri che di cibo",
ricorda Bucci. Qui conosce Picasso, Apollinaire, Dufy,
Utrillo, si lega d'amicizia con Modigliani, Severini,
Suzanne Valadon e Viani e la sua arte assume respiro
internazionale. Nel 1907 è accolto dal Salon des
Artistes Français, poi al Salon des Indépendants così
come al Salon d'Automne del 1909.
Il terzo ciclo s'incentra sugli "Scenari di guerra" e
nella fattispecie quelli incentrati sulla Grande Guerra
e sul Secondo Conflitto Mondiale. Un genere in cui
l'artista ha saputo primeggiare, un vero e proprio
war artist.
Bucci è tra i fondatori del movimento Novecento. A lui
si deve il nome del gruppo, pur tuttavia egli mantenne
con esso un rapporto molto critico, tanto da non
presentarsi all'inaugurazione della prima mostra, curata
dalla Sarfatti alla galleria milanese di Lino Pesaro,
inaugurata alla presenza del Duce.
Vi è infine la sezione dedicata agli amici di Bucci. Da
una parte il Gruppo di Novecento, nucleo composto da
sette artisti dall'altra figure di spicco che hanno
intrattenuto con Bucci legami di amicizia e di stima:
Bonzagni, Egger Lienz, Martini, Mazzolani, Mazzucotelli,
Modigliani, Viani e Wildt.
L'esposizione presenta una serie di importanti inediti e
riscoperte. Primo fra tutti, il dipinto In volo
(1920), in mostra dopo più di settant'anni dall'ultima
esposizione L'opera esposta da Bucci alla Biennale del
1920, rappresenta l'esito più alto delle capacità
dell'artista marchigiano. Lo stesso autore in una
lettera (inedita) del 1954 scrive: "Ho venduto il mio
'Volo' a Venezia 20.000 lire nel 1920, vale a dire
quattro milioni di adesso! Ne era geloso perfino Gola, è
tutto dire!".
Un catalogo con testi di Astrologo Abadal, Alberto
Montrasio intervista a Volker Feierabend di Leo Guerra e
Cristina Quadrio Curzio accompagnano e completano il
percorso espositivo.
Coordinate mostra
Titolo
ANSELMO BUCCI E GLI AMICI DI NOVECENTO
Martini, Oppi, Sironi, Wildt
Sede
Galleria Carifano, Palazzo Corbelli
Via Arco d'Augusto 47 - Fano
Durata
22 giugno - 30 settembre 2012
Orari e ingressi
Galleria Carifano
da martedì a domenica h. 18.30 - 22.30
chiuso il lunedì - INGRESSO LIBERO
Visite guidate
su prenotazione
tel. + 39 333 9512 294
Informazioni al pubblico
Sistema Museo
tel. 199 151 123
www.sistemamuseo.it
-
www.creval.it
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