Per quanto solo
raramente e difficilmente riconosciute oltre il loro ruolo di mogli e madri,
resta il fatto che l’Africa sub-sahariana è una delle regioni al mondo in cui le
donne, indipendentemente dall’età, lavorano di più e, elemento da non
sottovalutare, a tale forza economica non corrisponde, se non in parte minima,
un potere sociale e politico.
Nonostante
questo, però, ci sono casi, alcuni veramente eclatanti, in cui le donne sono
riuscite ad aggirare la dura legge locale e a ricoprire ruoli importanti.
Sono però ancora
troppe le donne soffocate, e rese invisibili da una società consuetudinaria di
impronta maschile.
La situazione di
vita, prima ancora che lavorativa (anche se i confini si fanno sempre più
sfumati) delle donne è una realtà dura e difficilmente risolvibile poiché anche
quando si rendono conto di quali sono i propri bisogni in termini medici e
nutrizionali, le donne spesso non possono fare nulla per provvedere, perché le
loro primarie necessità ( cibo e cure) sono sempre secondarie rispetto a quelle
del resto della famiglia.
Lavoratrici
invisibili, senza retribuzione, senza diritto alla terra, alla proprietà, al
credito, all'eredità,ai diritti sociali alle cure mediche.
Vi aspettiamo
nei locali di Palazzo Pascoli, Piazza Luzi in Comunanza Vecchia
scheda tecnica
curatore:
Pietro Antonelli
testo critico:
Loredana Rivosecchi
allestimenti:
Franco Marconi
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