La
serata chiude con un concerto nella suggestiva piazza
Trepponti, dove dal palco affacciato sul canale
l’Orchestra Maniscalchi propone la grande musica
italiana dagli anni '20 ai '40, anch'essa fortemente
influenzata da ciò che avveniva oltreoceano.
Il
secondo itinerario
(28 luglio), vede protagonisti il grande schermo e le
sue colonne sonore, i commenti musicali dei cartoons di
Walt Disney, l’interpretazione in chiave jazz di
autori italiani come Luigi Tenco e Gino Paoli,
che hanno ispirato jazzisti di differenti nazionalità,
le canzoni anni ’40 e ’50, i brani di
popolari musical e della musica leggera
internazionale. L’”esplorazione” si conclude in
piazza Trepponti con il concerto di una big band,
chiamata a riassumere le tappe dell’intero percorso
della serata.
Una
due giorni di viaggio a ingresso gratuito,
didascalica quanto divertente, fatta da jazzisti che
raccontano con la musica, suonata e cantata ad ogni
angolo di strada, un momento particolare di una storia
meravigliosa.
La
canzone nel jazz
Quella
tra il mondo della canzone e il jazz è una love story
lunga più di un secolo.
Negli anni Ruggenti i jazzisti
hanno riletto i successi di Broadway piegandoli alla
propria estetica e inaugurando la stagione immortale
degli standard, i classici, la porzione più
significativa del repertorio cantato del jazz di tutti i
tempi.
Il
jazz si declina in una
ricca pletora di omaggi a Cole Porter, Irving Berlin,
Harold Arlen e Richard Rodgers. Ma il rapporto tra jazz
e canzone ha incrociato diverse altre strade. Si è
creata una tradizione radicata di letture jazzistiche
delle canzoni a commento dei capolavori di animazione
della Disney, tra cui le sempreverdi “Someday My Prince
Will Come” e “When You Wish Upon a Star”, che
conquistarono artisti del calibro di Louis Armstrong e
Dave Brubeck. E, per restare in Italia, il jazz si è
sposato alla nostra canzone come testimonia il Trio
Lescano e, in tempi più recenti, la rilettura della
produzione di Luigi Tenco.
Esperimenti a Comacchio: il jazz riallaccia il rapporto
con la canzone moderna
Il
rapporto tra jazz e canzone si è interrotto all’inizio
degli anni ’60, i jazzisti hanno continuato a suonare il
repertorio legato alla vecchia Broadway, ma hanno
ignorato le tendenze del musical rock e persino le
sofisticate opere del compositore e commediografo
Stephen Sondheim.
Per
due giorni “Tutte le
strade portano al jazz” sovverte la storia e, con un
esperimento, riallaccia il legame tra jazz moderno e
canzone. Alcuni tra i gruppi invitati sono stati
incaricati di confezionare un tributo ai musical di
Webber e alle canzoni di Elton John, due nomi ma non gli
unici, per una “riconciliazione” in progress.
Eventi per grandi e piccini
Tra
gli eventi del festival sono da ricordare la
conferenza introduttiva all’edizione 2012 di Tutte
le Strade Portano al Jazz, del direttore artistico, il
musicologo Luca Bragalini; la mostra
del fotografo Luca Pasqualini, un racconto
per immagini del viaggio musicale 2011 allestito a
Palazzo Bellini, in via Agatopisto 7; i piccoli ospiti
della manifestazione possono ascoltare dalla voce
dell’attore Marcello Brondi alcune letture di
teatro ragazzi, che descrivono in modo divertente il
rapporto tra le musiche dei cartoon e il jazz.
Orari e numeri telefonici
Il
museo vivente “Tutte le strade portano al jazz” si apre
al pubblico dalle 21:00 alle 24.00. I gruppi si
esibiscono contemporaneamente permettendo agli
spettatori di dedicare un po’ di tempo a ciascuna
formazione distribuita nelle diverse stazioni secondo un
ordine cronologico.
In
caso di pioggia i concerti si terranno nella Sala Teatro
di Palazzo Bellini in Via Agatopisto, 7
Per
info:
www.cantiericreativi.it
- F/B Tutte le Strade Portano al Jazz -
Youtube: https://youtu.be/WWmnpDYCnb8
Iat
Comacchio – 0533 310161
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