Del
1989 è la personale allestita persso il Centro di
Cultura Ausoni a Roma, là dove convergono nell'arco del
decennio gli esponenti di maggior rilievo della nuova
generazione di artisti italiani.
Presentato da Marco Vallora alla Galleria Carlo Virgilio
di Roma e da Elena Pontiggia alla galleria Antonia
Jannone di Milano nelle personali del 1992 e 1993, è tra
gli artisti selezionati da Marco Goldin per la rassegna
"Venti pittori in Italia" inaugurata nel 1994 in Palazzo
Sarcinelli e alla Galleria Comunale di Conegliano
Veneto. La
Sapienza, museo laboratorio di arte contemporanea 1994 –
personale. Galleria dello Scudo, mostre personali 1995
– 1999.
Sillabario n°2 “libertà
“ Goffredo Parise 1982 pubblicazione: Indagine sui
mutamenti dello stile. Il caso Thomas Corey.Americano a
Roma.2007.
Il
Polittico 2003, Galleria Beukers Rotterdam 2003;Gallerie
Terrdeus Paris 2003; Studio Vivo Cremona 2005;Galleria
C. Virgilio 2006 Roma.
DICONO DI LUI:
Lo splendore segreto delle cose
Dalle opere a pastello degli anni scorsi
ai più recenti cicli pittorici, tutta l’opera di Thomas
Corey è segnata da una rigorosa e costante ricerca di
una luce che, partendo dall’osservazione del reale, si
trasfigura assumendo una dimensione misteriosa e quasi
metafisica in cui gli oggetti e la natura, grazie allo
sguardo e all’azione dell’artista, rivelano un chiarore
misterioso che si effonde nel mondo.
Nelle sue ultime opere Corey ha lavorato
poi su una rimeditazione consapevole, efficace e
personale della storia dell’arte e degli artisti nei
quali ritrova alcuni echi del suo sguardo e di cui
utilizza alcune suggestioni per ricomporre un linguaggio
rinnovato dove il passato rivive e si rimodella
addirittura grazie all’azione sincronica che lega il
presente alla storia diventando lingua viva e fremente.
In questo modo Bonnard e Matisse, Monet e
Guido Reni compongono alcuni e possibili approdi del
viaggio a ritroso compiuto da Corey attraverso la sua
idea “classica” e lucente di un’arte purificata e
declinata mediante un alfabeto di intersezioni
esistenziali tra la mano, il pennello e il colore, nel
respiro di una pittura che vuole dare forma al mondo con
una lieve e severa visione costruttiva fatta di segni
vitali addensati sul palinsesto del supporto per donarci
la rivelazione improvvisa dello splendore segreto delle
cose.
LORENZO CANOVA
TOM COREY
E' un momento questo in cui tutti
ridiscutono tutto. Sembra che il mondo ceda e crolli di
fronte ad una perdita forte di identità, di sistema, di
civiltà. Le distanze attraverso internet sono scomparse,
Skype ci consente di vedere in contemporanea un mondo
che è dall' altra parte del globo. Quella brutta parola
che è “globalizzazione” ha frantumato le leggi, fragili,
della finanza, e sembra che sbricioli anche la nostra
cultura. Eppure non è così, anzi.
La cultura è radicata nel territorio
d’appartenenza in modo incancellabile, così come in
noi stessi. Per quanto viaggiamo, ci spostiamo, viviamo
altrove, avremo per sempre la matrice culturale della
nostra origine, della nostra formazione. E' la nostra
ricchezza, la merce di scambio della nostra creatività.
Tom Corey, è americano, della east coast,
un americano di New York. Dal 1975 è un americano a Roma
e non è riuscito a rinunciare (ma perché lo avrebbe
dovuto fare?) alla sua matrice culturale (tant' è vero
che ha ancora quel dolce accento americano nel suo
perfetto italiano).
Tutto questo è chiaro nella sua arte. Un'
arte delicata e forte allo stesso tempo. Piena di
citazioni dell' universo americano e anglosassone. Nel
suo lavoro Corey porta, come messaggero intelligente,
quel rapporto con lo spazio che non può essere altro che
della sua terra. L' ampiezza, la vastità della natura, i
panorami liberi; dimensioni che solo se sei nato in
America, impari a tener dentro. Non è un caso se con i
celebri "irascibili" della scuola di New York le tele si
fanno giganti, Pollock, Kline, Morris, De Kooning… Corey
li raccoglie in dettagli contrappuntati da giochi
grafici marcati dalla luce. Le luci di Georgia O' Keeffe
e quelle di Eduard Hopper. Ne coglie anche qualcosa di
più. Si ritrova certamente in David Hockney. Ma sempre
con una
consapevole
propria personalità. I suoi contrasti, il modo di
stendere il colore, gli oggetti o ora le sue astrazioni,
fanno brillare e desiderare i suoi lavori, sempre
eleganti, leggeri e seri, come compagni dei nostri
panorami anche più intimi.
ANGELO
BUCARELLI
Scheda
tecnica:
artista:Thomas Corey
titolo:
ChiaroScuro
Organizzata da:
Maddalena Santeroni
In collaborazione con:
Comune di Città della Pieve
ingresso libero
Quando:
29 aprile / 21 luglio
Orari:
tutti i giorni (domenica compresa) 9.30-13.00 /
15.30-19.00
www.thomascorey.com
ufficio stampa: Maddalena Santeroni
maddalenasanteroni@hotmail.com
info:3926323491
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