Grazie
ad Elisa, infatti, Carrara diventa meta prediletta di
Antonio Canova, l’artista scelto dalla committenza
napoleonica per tramandare le immagini dell’imperatore
Napoleone e dei suoi familiari come divinità che abitano
un nuovo Olimpo. A Carrara opera e lavora in qualità di
Direttore del Banco elisiano ma anche in qualità di
insegnante di scultura dell’Accademia di Belle Arti,
Lorenzo Bartolini che sperimentando un nuovo modo di
guardare al reale sostituisce ai modelli classici i
modelli presi dal vivo.
Al
“tempo di Elisa”, soggiorna e lavora a Carrara, anche
l’altro grande protagonista del neoclassicismo,
Bertel Thorvaldsen. Insieme a Christian Daniel
Rauch - che ne eseguirà un suggestivo ritratto -
sarà l’artista che nel periodo della restaurazione,
grazie anche al favore di Maria Beatrice d’Este,
porterà avanti il linguaggio legato al mito e all’ideale
di bellezza appreso negli ateliers di Elisa così anche
favorendo l’attività dei laboratori che continueranno ad
essere fiorenti per tutto il corso del 1800, grazie
anche ai numerosissimi allievi che alla scuola di
Canova, Bartolini e Thorwaldsen si erano formati e che
la recente mostra D’Apres Canova ha messo in
evidenza. Il Tempo di Elisa rappresenta, dunque
- anche nell’ottica di continuare l’opera di
valorizzazione e di restauro dell’ingente patrimonio
storico dei gessi che si conservano in Accademia - la
naturale e necessaria premessa alla precedente mostra D’Apres
Canova, allestita dal giugno 2011 a Palazzo Binelli.
Promossa dall’Accademia di Belle Arti di Carrara, dalla
Provincia di Massa – Carrara, dal Comune di Carrara,
dalla Soprintendenza BAPSAE di Lucca e Massa Carrara,
dall’Ente Cassa di Risparmio di Carrara, la mostra
attuale dispone i 21 gessi selezionati e restaurati
secondo un percorso diviso in sezioni che li
distingue per finalità e caratteri all’interno del
Palazzo del Principe, ancora oggi sede dell’Accademia di
Belle Arti di Carrara. Nei Ritratti di famiglia: la
propaganda dell’impero vengono presentati i
busti ritratto eseguiti per diffondere le immagini di
Napoleone e dei suoi familiari da Bartolini, Chinard e
Bosio. Gli artisti di Elisa: il mito. La grazia e la
bellezza, offre una nuova attenzione alle
opere di Canova e Bartolini che si conservano
nella Gipsoteca dell’Accademia di Belle Arti e che,
donate all’Accademia dagli stessi artisti o pervenuti
grazie a donazioni postume, sono altamente
esemplificativi delle poetiche neoclassiche. Fra queste
la Danzatrice col dito al mento, e l’inedita
Danzatrice con le mani ai fianchi del 1810 di
Canova e la versione della Fiducia in Dio del
1834 di Bartolini. Da Elisa alla
restaurazione: la continuazione del mito presenta
opere di Thorwaldsen e Rauch che continuano o modificano
il linguaggio appreso negli ateliers di Elisa, anche
dopo la fine della parabola di Napoleone.
“Gianni Dessì – VIS-A-VIS”,
presenta nove opere all’interno della mostra
“D’Après Canova L’Ottocento a Carrara. L’accademia e i
suoi maestri”, ospitata a Palazzo Binelli, generando
così un dialogo per assonanza e dissonanza, con le voci
del passato. Il tema della mostra di Dessì, come evocato
dal suo titolo, è incentrato su un doppio sguardo: cioè
sul sentimento di se stesso che viene restituito dalla
propria immagine e da quella dei ritratti di alcuni cari
amici, figure quotidiane.
A
Palazzo Binelli, sede della Fondazione Cassa di
Risparmio di Carrara, tra i 27 gessi ottocenteschi
eseguiti da artisti ispirati al magistero di Antonio
Canova, Bertel Thorwaldsen e di Lorenzo Bartolini,
provenienti dalla Gipsoteca dell’Accademia, si
incontrano tre ritratti in gesso, di gusto
naturalistico, di figure che compongono il mondo
quotidiano dell’artista : “Paola”, “Stefano”, “Marco”,
dove inserti pittorici ridisegnano la volumetria della
scultura, così come accade nell’autoritratto in gesso
“Faccia a faccia” (2003), dove il rettangolo nero
dipinto sul giallo del volto, ne ricompone i volumi.
Nei
dipinti “Dittico”, “Senza titolo” e in “Disegno (Io)”,
quest’ultimo a carboncino, ricorrono le mani e il volto
dell’artista, che diventa il soggetto del video
“Autofocus”: breve narrazione dell’atto mattutino del
rasarsi, che si trasforma a poco a poco, tramite
l’apposizione della schiuma da barba, nella copertura
totale della faccia. Il dialogo col mondo che mettono in
atto queste opere passa dunque attraverso il corpo, che
viene trattato a tutto tondo nella grande scultura “In
piedi” (2007): una figura dai particolari anatomici
abbozzati e acefala, una forma cava che mette
ipoteticamente in luce il corpo della scultura.
L’installazione “In opera 2” (2009-2010), ancora un
autoritratto, è invece allestita nella corte interna
dell’Accademia di Belle Arti a Palazzo Cybo Malaspina ed
è incorniciata dai bossorilievi ottocenteschi eseguiti
dagli studenti dell’epoca: qui il volto bianco, in
gesso, che tiene tra le labbra una pallina da ping pong,
è sospeso in aria, tenuto con un filo da una grande
sfera gialla gonfiata con l’elio: una metafora
dell’arte, sospesa tra cielo e terra.
Le
mostre sono state realizzate con il contributo di:
Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, Comune di
Carrara, Provincia di Massa Carrara, Associazione “Amici
dell’Accademia”, Rotary Club Carrara e Massa, Rotary
Club Marina di Massa Riviera Apuana del Centenario,
Lions Club Massa e Carrara Host, Lions Club Massa
Carrara Apuania, OMYA s.r.l., C.A.V.P. “Fondazione
Centro Arti Visive di Pietrasanta”.
Inaugurazione: Giovedì 10 maggio ore 17,30
IL
TEMPO DI ELISA: IL MITO E LA BELLEZZA
Accademia di Belle Arti di Carrara – Palazzo Cybo
Malaspina
Via
Roma 1, Carrara
10
maggio-10 settembre 2012
Gianni
Dessì
VIS-A-VIS
A cura
di Lucilla Meloni
Palazzo Binelli- Fondazione Cassa di Risparmio di
Carrara
Via
Verdi 7, Carrara
Accademia di Belle Arti di Carrara – Palazzo Cybo
Malaspina
Via
Roma 1, Carrara
10
maggio – 10 settembre 2012
Per
informazioni
tel 0585 71658
Orario
MATTINA: dal martedì al sabato 10/13
e
POMERIGGIO: sino al 26 maggio, dal martedì al sabato
16.00/18.30
dal 26
maggio sino al 3 giugno dal martedì al sabato
19.00/23.00
dal 4
giugno al 10 settembre dal giovedì al sabato 19.00/23.00
Ingresso
biglietto per entrambe le mostre (in vendita a Palazzo
Binelli): 5 euro
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