Questa “interferenza”
crea delle figure stranianti. FACELESS
PROJECT si propone anche
come una riflessione sulle diverse identità che il corpo assume
in relazione all’ambiente
naturale e culturale in
cui agisce. Il centro del progetto è, in estrema sintesi, il
conflitto generato dalla giustapposizione
del corpo al viso,
celato-sostituito di volta in volta da simulacri del nostro
esistente: parrucche, maschere, vestiti…
Il lavoro si articola in
cinque serie fotografiche: Feminea, Black Russian, Swamp Women,
Siren’s Dream e Countryland,
queste ultime due esposte
in relazione con due performance che partono dall’animazione
degli scatti fotografici
attraverso i movimenti di
una performer avente lo stesso aspetto del soggetto fotografato,
la quale agisce su installazioni
che ricreano gli ambienti
naturali proposti nelle foto stesse.
Autori del progetto
FACELESS sono Claudio Oliva, fotografo e regista e Vera Michela
Suprani, performer e costume
designer, mentre il set è
curato da Giulia Di Vincenzo e l'organizzazione da Elisa
Cuciniello.