IL PROGRAMMA DELL’EDIZIONE 2012
MOSTRA CONCORSO
La sezione competitiva del festival è un
viaggio alla scoperta di nuovi autori che hanno
saputo distinguersi per l’originalità delle proposte
linguistiche e narrative con cui affrontano i temi della
contemporaneità. I 7 lungometraggi selezionati,
inediti in Italia, concorrono al Premio Bergamo Film
Meeting, assegnato ai tre migliori film della sezione
sulla base delle preferenze espresse da tutto il
pubblico del festival.
VISTI DA VICINO
Una selezione di 15 film
documentari, tra corti, medi e lungometraggi
provenienti da tutto il mondo, dove il confronto degli
autori con il “reale” è particolarmente attuale e
urgente. Il cinema documentario è in continua
evoluzione, sempre più raffinato e attento alla precisa
elaborazione cinematografica di forma e contenuto. Non
sempre basta una buona idea, non sempre è sufficiente
una grossa produzione, ma quando l'autore entra in
empatia con il soggetto che riprende, allora il film è
davvero “visto da vicino”.
FERNANDO LEÓN DE ARANOA
Sceneggiatore e regista cinematografico,
Fernando Léon De Aranoa è nato a Madrid nel maggio del
1968. Nella fase iniziale della sua carriera si dedica
alla sceneggiatura, sia per lungometraggi di finzione
che per programmi e serie televisive. Ancora
giovanissimo, scrive e dirige il suo primo
lungometraggio, Familia (1996), grazie al quale
vince il Premio Goya come miglior regista esordiente.
Con il secondo lungometraggio, Barrio
(1998), vince tre premi Goya e il Premio come miglior
regista al Festival del cinema di San Sebastián. Il film
– ambientato nella periferia madrilena, dove tre ragazzi
trascorrono un'afosa estate, schiacciati da un disagio e
da una monotonia che non lascia scampo – evidenzia la
sensibilità del regista per le storie di degrado e di
emarginazione sociale.
Lucido osservatore della realtà
contemporanea e delle sue contraddizioni, De Aranoa si
concentra sia sulla società spagnola, quanto su quella
internazionale. Con il documentario Caminantes
(2001), premiato al festival del cinema di L'Avana, al
festival CineLatino di Los Angeles e di New York,
racconta con un approccio creativo e originale la marcia
zapatista dell’inizio del 2001.
Los lunes al sol
(I lunedì al sole, 2002) è il film che lo
consacra a livello internazionale: vince cinque premi
Goya (tra cui quello per il miglior attore a Javier
Bardem) e il Premio come miglior film al festival del
cinema di San Sebastián. Ambientato in Galizia negli
anni successivi alla riconversione industriale e i
pesanti licenziamenti, ci racconta di alcuni disoccupati
che vivono alla giornata, trascorrendo lunghe ore al
bar, filosofeggiando e tentando di trovare un nuovo
lavoro. Il film era stato presentato in anteprima
italiana a Bergamo Film Meeting nel 2003. Nel 2004, De
Aranoa fonda la propria casa di produzione, la Reposado,
con la quale produce tutti i film successivi. Nel 2005
scrive, dirige e produce Princesas, vincitore di
tre premi Goya. Storia di due prostitute, una trentenne
spagnola e una clandestina dominicana, il film è
accompagnato dalla colonna sonora di Manu Chao, per il
quale De Aranoa dirige anche il videoclip del brano
Me llaman Calle.
Nel 2007, collabora al film collettivo
Invisibles, realizzato con Mariano Barroso, Isabel
Coixet, Javier Corcuera e Wim Wenders, in occasione del
ventennale della sezione spagnola di Medici Senza
Frontiere. Il suo ultimo lungometraggio Amador
(2011), presentato al festival di Berlino, è un dramma
realista e intimo che racconta le molteplici difficoltà
di una giovane donna sudamericana immigrata in Spagna.
Attualmente, De Aranoa sta girando un film sul tour del
cantautore e poeta spagnolo Joaquín Sabina.
Bergamo Film Meeting pubblicherà un
volume monografico dedicato al regista, con testi
originali, interviste, saggi di critica, una ricca
galleria di immagini e la filmografia completa.
Fernando León De Aranoa sarà ospite di
Bergamo Film Meeting.
I CONFINI DELL’EUROPA
Per un certo tempo l’Europa è stata
identificata geograficamente con i Paesi delle
democrazie occidentali. La caduta del Muro di Berlino,
nel 1989, l’ingresso di nuovi Paesi nell’Unione Europea,
nel 2004, hanno portato a un allargamento accelerato
dell’Europa intesa come insieme di stati e di politiche
differenti. Ma cosa si intende quando si parla di
Europa? Quali sono i suoi confini? Quante e quali idee
stanno alla base di un’entità che è sempre stata più
grande dei contorni che le sono stati attribuiti? Nelle
aree di confine, che vanno dal Mare del Nord al
Mediterraneo, dall’Oceano Atlantico al Baltico, i Paesi
dell’Europa sono sempre stati lì, ciascuno con la forza
della sua storia, delle sue tradizioni, dei suoi
commerci e dei suoi intrecci culturali. Il cinema
europeo degli ultimi anni è testimone di questa
complessa vivacità, legge i fermenti che disegnano e
alimentano una macro-identità che è esplosa con il
crollo di tanti muri, l’evoluzione dei fenomeni
migratori, lo stravolgimento di antichi equilibri e che
oggi, tra entusiasmi e scetticismi, unioni e divisioni,
nel bel mezzo di una crisi economica di proporzioni
globali, ancora stenta a trovare una propria fisionomia.
La rassegna traccerà un percorso di 8
titoli, partendo da due opere particolarmente
significative: Die Mitte (Il centro, Germania
2004) di Stanislaw Mucha, divertente viaggio tra i Paesi
e i luoghi che ambiscono o pretendono di essere
ufficialmente “il centro d’Europa”, e Visions of
Europe (UE, 2004), opera collettiva di 25 registi
europei affermati o emergenti, chiamati a raccontare,
con il proprio stile e la propria creatività,
l’immagine, le storie, lo spirito dell’Europa.
RITRATTO D’AUTORE. ANNI '70: UOMINI CHE
RACCONTANO LE DONNE
Negli anni ’70 il movimento femminista si
impone con la sua forza di cambiamento nella società,
nella politica, nella morale sessuale, nel rapporto con
la cultura maschilista dominante. L’onda travolge anche
il cinema, non solo quello militante. In particolare,
alcuni grandi registi leggono le trasformazioni dei
tempi attraverso la trasposizione di opere letterarie
nelle quali domina la figura femminile con le sue
inquietudini e la sua voglia di libertà e di riscatto.
Autori come Truffaut (Les deux anglaises et le
Continent / Le due inglesi, Francia 1971), Rohmer
(La Marquise d’O... / La Marchesa von…,
Francia/Germania 1976), Losey (The Go-Between
/ Messaggero d’amore, Gran Bretagna 1970),
Fassbinder (Fontane Effi Briest / Effi Briest,
Germania 1974), Buñuel (Cet obscur objet du
désir / Quell’oscuro oggetto del desiderio,
Francia/Spagna 1977), Bergman (Viskningar och
rop / Sussurri e grida, Svezia 1973), Ferreri
(La cagna, Italia/Francia 1972) traducono in
immagini opere letterarie che raccontano storie di donne
che vivono il disagio dei loro tempi, il peso dei
pregiudizi, le difficoltà di vivere i propri sentimenti,
ma anche la volontà di combattere una società chiusa e
di non rinunciare alla vitalità dei loro desideri.
L’OMBRA DEL DUBBIO. L’AMBIGUITÀ COME
ESSENZA DEL NOIR
Terza e ultima tappa, dopo la Dark lady e
lo Psycho Thriller, di un percorso attraverso un genere
che si è sviluppato negli anni ’40, negli Stati Uniti,
ma che ha avuto grande influenza anche sulla produzione
europea, soprattutto francese e inglese. Il “dubbio” è
uno degli elementi costitutivi di molti film che
appartengono al noir, speculare all’ambiguità, al
disorientamento, al sospetto, alla commistione tra vero
e falso. Sono, questi, ingredienti forti che non
riguardano solo gli aspetti narrativi (personaggi che
appaiono ora innocenti ora colpevoli, storie
dall’intrigo oscuro e contorto), ma anche e soprattutto
le soluzioni formali (il gioco delle luci e delle ombre,
i punti di vista che confondono la visione) e il
rapporto che si stabilisce con lo spettatore
(depistaggi, occultamenti, oscurità).
Non possono mancare, nella retrospettiva,
alcuni film che hanno fatto la storia del genere noir, a
cominciare da Shadow of a Doubt (L’ombra del
dubbio, Usa 1943) di Alfred Hitchcock, che dà il
titolo alla rassegna, per proseguire con Gaslight
(Usa 1940) di Thorold Dickinson, Fallen Angel (Un
angelo è caduto, Usa 1945) di Otto Preminger,
Mildred Pierce (Il romanzo di Mildred, Usa
1945) di Michael Curtiz e In a Lonely Place (Il
diritto di uccidere, Usa 1950) di Nicholas
Ray.
MIDNIGHT MOVIE: L'OMBRA DEL DOPPIO
Per le “incursioni notturne" del festival
– Midnight Movie e Fantamaratona – Bergamo Film Meeting
propone un viaggio nel mondo perturbante del doppio tra
gemelli, cloni e sosia, prendendo spunto dalle parole di
Sigmund Freud:
Il "doppio" era, all'origine,
un'assicurazione contro la distruzione dell'Io,
un'energica negazione del potere della morte". [...] Ma
quando questo stadio sia superato, il "doppio" inverte
il suo aspetto. Da assicurazione contro la morte diventa
il perturbante annunciatore di morte. [...] Esso è
diventato oggetto di terrore, alla stessa maniera in cui
gli dèi, dopo lo sfacelo della loro religione, si sono
tramutati in demoni.
Attraverso un percorso eterogeneo, la
rassegna spazia tra il comico, l'horror, il dramma e la
commedia, proponendo gustose riscoperte, come Dead
Ringer (Chi giace nella mia bara?, Usa 1964)
di Paul Henreid, con la perfida Bette Davis nel ruolo di
due gemelle o ancora, A Zed & Two Noughts (Lo
zoo di Venere, GB/Olanda, 1986) di Peter Greenaway,
intricata e macabra storia di due fratelli, che hanno
perso le mogli in un incidente d'auto.
ACCREDITI STAMPA
Le istruzioni per accreditarsi e
l'apposito modulo sono disponibili sul sito
www.bergamofilmmeeting.it alla voce “accrediti”.
L'accredito dà diritto all'accesso a
tutte le proiezioni della XXX edizione di BERGAMO FILM
MEETING (nei limiti di capienza delle sale), al ritiro
dei cataloghi editi dal Festival, alla borsa della XXX
edizione, a partecipare a tutte le attività collaterali
promosse dal Festival (dibattiti, premiazione, incontri
con gli autori, feste).
Costo dell'accredito: 10 euro per spese
di segreteria.
Il giornalista/critico che usufruirà
dell'accredito dovrà successivamente fornire al festival
una documentazione completa degli articoli redatti sulla
XXX edizione di Bergamo Film Meeting.
Le domande devono essere inviate entro il
29 febbraio 2012.
SEGRETERIA
Bergamo Film Meeting
Tel.: 035.363087
e-mail:
info@bergamofilmmeeting.it
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