Mossa dall’amore per la conoscenza
e per la verità, la filosofia si è trovata a fare i conti con
un’arte, quella poetica, che si prefiggeva finalità a volte
diametralmente opposte a quelle del puro sapere.
Ma sono davvero così
lontane tra di loro la filosofia e la poesia? Non le accomuna
forse una preziosa “inutilità”? Cosa
nascondono le loro strutture di pensiero? E i loro linguaggi?
Qual è il senso della creazione artistica e di quella
filosofica? Se i poeti mentono troppo, come si lamentava Solone,
non sono stati proprio i filosofi a indagare la natura e
l’importanza del mentire?
Queste sono solo alcune delle
domande a partire dalle quali si discute liberamente al “caffè
filosofico” che si terrà a Bari il 4 giugno presso
il Nessun dorma, in Via Fiume, 3, dalle ore
19.30 in poi, dove un infaticabile e acuto tafàno-filosofo,
Mario De Pasquale, si ostinerà a tenere svegli i
convenuti – come esorta il nome del locale – utilizzando la sua
straordinaria capacità di ascoltare e dialogare. A riflettere
con lui, e ad interrogarsi interagendo col pubblico,
interverranno Antonietta D’Alessandro, docente di Storia
della filosofia antica all’Università di Bari e Michele
Bracco, docente di Filosofia e Storia al Liceo classico e
linguistico “C. Sylos” di Bitonto, curatore con Annalisa
Caputo di un testo appena pubblicato intitolato Nietzsche
e la poesia (Stilo, Bari 2012), un lavoro scritto assieme ad
altre tre giovani studiose di Puglia in cui si sonda con perizia
e passione il profondo e complesso rapporto che lega il grande
filosofo tedesco con la tematica della poesia, ma anche con
quella della musica e dell’arte in generale. |
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