In
mostra le delicate maquettes, Homme qui marche, Femme
e Tête, realizzate per la piazza della
Chase Manhattan Bank di New York, successivamente fuse
per la corte dedicata a Giacometti al centro della
Fondazione Marguerite et Aimé Maeght di
Saint-Paul-de-Vence. Tra i dipinti citiamo La Maison
d’en face; Portrait de Marguerite Maeght (la
più importante tela realizzata dall’artista) e Nature
morte aux pommes.
Molti
i disegni tra cui gli otto Projet pour un livre;
Nu debout; Diego, Portrait d’homme,
Nu. Mirabili le litografie originali tra cui
Homme debout; Atelier I; le due versioni di
Objet inquiétant; Chien et Chat e le
acqueforti tra cui L’Atelier aux deux seaux, le
due versioni di Bouquet e Nu de face.
Straordinariamente raffinati, infine, i modelli in gesso
Femme debout avec bouquet de fleurs e Femme
debout bras le long du corps.
Il
visitatore potrà conoscere Giacometti anche attraverso
il film originale di Ernst Scheidegger realizzato su
richiesta di Adrien Maeght nel 1961. Saranno inoltre
presentati per la prima volta 72 pannelli fotografici di
Ernst Scheidegger. Questi pannelli di un metro per un
metro, nati dalla complicità del fotografo e
dell’artista, propongono una sintesi iconografica della
vita e dell’opera di Alberto Giacometti. Uno sguardo sul
suo laboratorio, il suo contesto sociale, le sue
influenze che approda alla messa in scena fotografica
dei suoi capolavori.
Il
titolo della mostra trae origine dall’opera Homme qui
marche II, scultura bronzea che ha detenuto il
record per il prezzo di acquisto (Londra Sotheby’s, 3
febbraio 2010) di un'opera d'arte (che non sia un
quadro) per più di 104 milioni di dollari. La traduzione
formale della condizione dell’uomo in un’esile figura
che, sola e incerta, accenna a un passo è un’iconografia
universalmente nota ed è la grande eredità estetica che
Giacometti, folgorante testimone della sua epoca, ci ha
lasciato. Commenta Adrien Maeght: ”Considero l’Homme
qui marche una delle opere maggiori del XX secolo.
Per me, da sola, riassume la storia della scultura, ma
annuncia anche il XXI secolo, il secolo in cui l’uomo
ritorna al centro della civiltà”.
La
mostra verrà inaugurata venerdì 6 luglio 2012 alle ore
17.30.
Biografia
Alberto Giacometti nasce il 10 ottobre del 1901 a
Borgonovo nella Svizzera italiana da Giovanni, pittore
neoimpressionista, e Annetta Stampa. Il padre gli
facilita le prime esperienze di atelier, il padrino (il
pittore Cuno Amiet) lo aggiorna su stili e tecniche.
Abbandona il liceo e si trasferisce a Ginevra per
frequentare la Scuola di Belle Arti. A seguito di un
viaggio a Venezia e a Roma nel 1920, durante il quale si
appassiona all'opera del Tintoretto e di Giotto, decide
di recuperare lo sguardo ingenuo delle origini delle
cose attraverso l'arte primitiva e l'antropologia. Nel
1922 si stabilisce a Parigi per seguire i corsi dello
scultore Antoine Bourdelle, sperimentando in parte il
metodo cubista. Nel 1925 il fratello Diego lo raggiunge
a Parigi e diviene il suo assistente. Alberto condivide
con gli artisti svizzeri che incontra a Parigi le
simpatie per il movimento surrealista e dal 1927
comincia ad esporre al Salon des Tuileries le sue prime
sculture surrealiste. Il successo non tarda ad arrivare
e Alberto comincia a frequentare artisti come Arp, Mirò,
Ernst e Picasso e scrittori come Prévert, Aragon, Eluard,
Bataille e Queneau. Nasce un forte sodalizio con Breton,
per il quale scrive e disegna sulla rivista "Le
surréalisme au Service de la Révolution". Ma Giacometti
avverte l'esigenza di tornare sul tema della
"rassomiglianza assoluta" e, dopo la morte del padre nel
'33, si chiude in periodo di nuovo apprendistato. Dal
1935 al '40 si concentra sullo studio della testa,
partendo dallo sguardo. Cerca anche di disegnare figure
intere, nel tentativo di cogliere l'identità dei singoli
esseri umani con un solo colpo d'occhio. In questo
periodo si avvicina a Picasso e Beckett, e instaura con
Sartre un dialogo che influenzerà il suo lavoro. Passa
gli anni della seconda guerra mondiale a Ginevra. Nel
1946 ritorna a Parigi e ritrova suo fratello Diego,
intraprendendo una nuova fase artistica durante la quale
le statue si allungano e le loro membra si stendono in
uno spazio che le contiene e le completa. Nel 1962
riceve il Gran Premio della scultura alla Biennale di
Venezia. Gli ultimi anni sono all'insegna di un'attività
frenetica e di un susseguirsi di grandi mostre in tutta
Europa. Pur gravemente malato si reca a New York nel '65
per la sua mostra al Museum of Modern Art. In quell’anno
prepara il testo per il libro "Paris sans fin", una
sequenza di 150 litografie in cui scorrono le memorie di
tutti i luoghi vissuti. Muore l'11 gennaio 1966 ed è
sepolto a Borgonovo.
Info
Associazione Forte di Bard
Bard.
Valle d’Aosta
T. +
39 0125 833811 - F. + 39 0125 833830
info@fortedibard.it
fortedibard.it
facebook.com/fortedibard
Orari:
martedì/venerdì dalle ore 11.00 alle 18.00
sabato/domenica e festivi dalle ore 10.00 alle 19.00 -
chiuso il lunedì.
Tariffe:
intero 9 euro – ridotto 6 euro - gruppi/scuole: 6 euro
Cumulativo con mostra “Marilyn, the last sitting. Bert
Stern”: intero 12 euro, ridotto 9 euro
Chi
acquista uno dei biglietti della rassegna Musicastelle
in Blue ha diritto alla riduzione.
Audioguide: 3 euro, coppie 5 euro
Catalogo: Edizioni Forte di Bard, collana “Grandi
Mostre”
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