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Lui, nei biglietti da visita, si
presentava come "Umberto Maganzini Trilluci
Intuista - Futurista". Dal 23 giugno al 2 settembre, in occasione del
ritrovamento di più di 1000 suoi disegni inediti, il MAG, nelle sedi di
Palazzo dei Panni a Arco e della Rocca a Riva del Garda, propone una
rivisitazione dell'opera di Maganzini (nato a Riva del Garda nel 1894 e
morto a Firenze nel 1965), con una particolare attenzione alla
scomposizione futurista e alla successiva rappresentazione figurativa
del reale.
Dopo l'importante mostra monografica tenutasi nel 1986 nelle sale della
Rocca di Riva del Garda, il progetto Umberto Maganzini e il futurismo
illustra nei due spazi espositivi del Museo Alto Garda il percorso
dell'artista rivano prendendo in considerazione i momenti più importanti
della sua attività: dall'esperienza futurista alla ritrovata
rappresentazione del reale che dagli anni Trenta caratterizza il suo
lavoro.
Dagli studi per le scomposizioni e per le forme astratte, le sintesi
teatrali e le tavole parolibere, realizzati tra gli anni Dieci e Venti
con lo pseudonimo Trilluci, è nel decennio successivo che l'artista,
elaborando gli insegnamenti delle avanguardie storiche, ritorna alla
figurazione. |
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Figure e paesaggi, eseguiti
con la tecnica dell'acquerello, rappresentano preziose
testimonianze della cultura italiana di quegli anni.
Una ventina tra disegni e sculture di artisti futuristi, che
provengono da collezioni pubbliche e private italiane e
straniere, permettono di approfondire l'adesione di Umberto
Maganzini alla ricerca plastico-dinamica degli elementi
compositivi contestualizzando il suo lavoro in una dimensione di
ricerca nazionale.
La mostra è corredata da un catalogo trilingue (italiano,
inglese, tedesco), curato da Giovanna Nicoletti, che raccoglie
una ampia selezione dell'opera di Umberto Maganzini (più di
duecento disegni) e i lavori degli artisti futuristi insieme ad
un percorso critico che indaga una delle maggiori poetiche del
Novecento.
UMBERTO MAGANZINI (Riva del Garda, 1894 - Firenze, 1965)
Umberto Maganzini nasce a Riva del Garda, in provincia di
Trento, il 9 dicembre 1894, da Leopoldo ed Elmira Zaniboni. Nel
1910 la famiglia si trasferisce a Rovereto, dove frequenta la
Scuola Reale Elisabettina. Ha come insegnanti Luigi Comel e
Luigi Ratini. Nel 1913 conosce Fortunato Depero. L'anno
seguente, dopo il diploma, è a Roma. |
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Iscritto inizialmente alla Facoltà di Ingegneria, ben
presto l'entusiasmo contagioso di Depero lo spinge a
seguire strade diverse. Si trasferisce all'Accademia di
Belle Arti per compiacere i genitori. Espone con Depero
nel 1916 e lo stesso anno Umberto Boccioni visita il suo
studio incoraggiando la sua ricerca sulla "plastica
moderna". Tra il 1915 e il 1917 Umberto Maganzini,
assunto lo pseudonimo di Trilluci, si sposta tra Roma e
Firenze, dove viene in contatto con gli artisti dell'
"Italia Futurista". Sulla rivista pubblica due sintesi
teatrali e alcune tavole parolibere. Nel 1918 parte
volontario con il nome di Ezio Forti nel Reggimento
Alpini. Dopo un breve periodo ritorna a Firenze e, in
seguito, a Roma per iscriversi alla Facoltà di
Matematica. Tra il 1921 e il 1922 partecipa alla Mostra
Collettiva Futurista a Praga, Berlino, Düsseldorf. Del
1930 è la prima mostra personale alla Casa d'Arte
Bragaglia a Roma. Frequenta gli esponenti della cultura
italiana di questo momento: Mario Rivosecchi, Mario La
Cava, Ernesto Bonaiuti e Valerio Mariani. Alla fine
degli anni trenta lavora come assistente di Socrate al
Liceo Artistico di Roma. Nel 1942 è di nuovo in guerra
come volontario. Nel 1949 partecipa alla Quadriennale
romana.
Dopo alcuni mesi di malattia, muore a Firenze il 17
luglio 1965.
Info:
MAG - Museo Alto Garda Piazza Cesare Battisti, 3 38066
Riva del Garda Trento
0464 573869
www.museoaltogarda.it
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