Lo
scenario in cui si muovono i personaggi del testo del
giovane scienziato-rivoluzionario Georg Buchner è il
doppio, la sovversione, il ribaltamento.
La
questione centrale è quella dell’identità, della
necessità di “darsi una forma” e di come questa si
incontri o si scontri con le altre “forme” della
società, innanzitutto quella economica, relativa
all’accaparrarsi i mezzi per vivere, cioè il lavoro e
allo spazio che resta aldilà di esso, cioè la vita. Nel
suo rifiuto radicale della cultura del lavoro, Leonce e
Lena è anche un’ode al desiderio e alla sua forza
trasformativa nelle esistenze individuali e collettive,
e un inno al godersi il proprio tempo.
Nel
mondo disegnato da Buchner regna, sovrana la noia, un
potere smemorato si esprime nelle modalità della
ripetizione, della piattezza e della sopraffazione.
Quale
strada si apre allora, se non quella della sottrazione,
della fuga verso un altro mondo, verso un’ Italia che
qui rappresenta un
locus amoenus
dove si vive per la vita e non per la fatica? La
destinazione non verrà raggiunta, ma, muovendosi in un
percorso a spirale, i protagonisti giungeranno alla
loro meta: un luogo dove poter immaginare, finalmente
insieme, un programma in cui “gli orologi vengono
distrutti, i calendari proibiti, e chiunque si vanti di
guadagnare il proprio pane col sudore della fronte sia
dichiarato pazzo pericoloso per la società umana ”.
BIO di RITA DE DONATO
Nasce
a Cosenza.
Si
laurea in Scienze della comunicazione presso La Sapienza
a Roma con la tesi “Il corpo politico”, e si specializza
in Sociologia a Parigi, presso l’università La Sorbonne,
Paris V.
Studia
danza classica per tredici anni, e ottiene il diploma
con i maestri Cecilia Popescu e Bela Covaci.
Nel
triennio 2008-2011 frequenta l’Accademia Nazionale
d’arte drammatica Silvio D’Amico dove dirige :
La favola
del figlio cambiato
di L. Pirandello, Il
linguaggio della montagna
di H. Pinter (presentato alla 53° edizione
del
Festival dei 2 Mondi di Spoleto,
all’interno del “Progetto Accademia”),
Tieste
di Lucio Anneo Seneca,
Controinsurrezione,
adattamento di un racconto di Valerio Evangelisti,
presentato al festival Effetto Notte, del Ministero per
i Beni e delle Attività culturali.
Tra i
suoi maestri: Jean Paul Denizon, Lilo Baur, Roberta
Nicolai, Roberto Latini, Marcello Sambati, Pippo Delbono,
Daisuke Yoshimoto, Naira Gonzales, Emma Dante, Lorenzo
Salveti, Michele Monetta, Ugo Chiti.
Come
attrice ha preso parte alla messa in scena di
Cantiere
Monokini
(Fortebraccio teatro),
Enrico V
(Pippo Delbono),
Antigone
(Marcello Sambati), Il
professor Manganelli
(Massimo Popolizio).
Nel
2011 ha frequentato il corso di perfezionamento diretto
da Luca Ronconi presso il
Centro Teatrale
Santacristina.
E’
autrice di due testi teatrali: “Krisis,
una favola nera sul capitalismo e i suoi meccanismi
nascosti
” e “L’abito da sposa",
presentato come mis en espace al Teatro delle
Donne di Calenzano.
TEATRO
STUDIO ELEONORA DUSE
Via
Vittora 6 Roma
dal 12
al 17 dicembre 2011 ore 20:45 - 18 dicembre ore 17:30
info e prenotazioni 06/36000151 – ingresso gratuito fino
ad esaurimeto posti |