Come revisori hanno curato
alcune importanti pubblicazioni di opere di Carl Czerny
per la collana Urtext Carisch e stanno curando la
pubblicazione di due inediti di Nino Rota per Schott;
numerose le loro registrazioni radiofoniche e
televisive, fra cui spicca la prima registrazione
mondiale del manifesto della Musica Futurista di F. B.
Pratella (CD Mudima music- Radio 2 Svizzera). Da
ricordare anche il,CD Classical Movie Tracks interamente
dedicato alla musica per il cinema trascritta per duo
pianistico da loro stessi.
Nel 2011 hanno festeggiato
il ventennale del loro primo concerto come Duo con un
recital all’Accademia Bartolomeo Cristofori in
collaborazione col Maggio Musicale Fiorentino.
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OMAGGIO AGiovanni ROTA
RINALDI
in arte NINO ROTA
nel centenario della
nascita
Nino ROTA (1911 - 1979)
CRISTALLO DI ROCCA
UNA FAVOLA DI NATALE
Musiche per lo
sceneggiato radiofonico (RAI, 1950)
tratto dall’omonimo
racconto natalizio di Adalbert Stifter
Versione per
pianoforte a quattro mani dell’autore (prima esecuzione
mondiale)
(Allegretto, con
intimo fervore - Andante con moto - Andantino -
Andante immobile -
Allegro - Lento, non troppo - Allegro -
Andantino mosso -
Mosso e leggero, appena rubato -
Andante sostenuto
“con molta libertà e molte scuse all’autore” -
Allegretto agitato -
Grandioso - Allegretto)
intervallo
Nino ROTA
CONCERTO
Versione per
pianoforte a quattro mani dell’autore (prima esecuzione
mondiale)
- Ouverture: Allegro
moderato e pomposo
- Aria: Andante
cantabile
- Cabaletta: Andante
con moto e scherzando
- Elegia (Andante
sostenuto)
- Finale: Allegro
Gioachino ROSSINI
(1792-1868)
Louis Moreau GOTTSCHALK
(1829-1869)
Ouverture de
Guillaume Tell
(Gran trascrizione
da concerto)
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Cristallo di Rocca è una
breve e deliziosa novella di Adalbert Stifter, autentico
gioiello e quarta fra quelle sei "Pietre colorate" che
costituiscono una serie di racconti in due volumi.
L'ambientazione è
natalizia, e la vicenda semplice e familiare.
Gshaid è un piccolo
villaggio in prossimità della montagna di Gars.
Attraverso un sentiero si può giungere al borgo di
Millsdorf, a patto d’esser pronti a tre ore di cammino,
cosa normale per dei montanari avvezzi a lunghe
scarpinate. Pochi però sono da sempre i contatti tra gli
abitanti del piccolo villaggio di Gshaid e quelli del
borgo di Millsdorf.
Ma il calzolaio del
piccolo villaggio, non senza pazienza e determinazione,
era riuscito a sposare la figlia del tintore del borgo,
che quindi adesso viveva con lui a Gshaid.
La coppia aveva avuto due
figli, i piccoli Corrado e Susanna (detta Sanna), che
talvolta si recavano proprio a piedi a trovare i nonni a
Millsdorf affrontando quel lungo sentiero inerpicato che
divide i due centri.
E' la vigilia di Natale,
il tempo è bello, le cime innevate sono luminose e le
strade sono pulite, così i due bimbi hanno avuto il
permesso di andare a portare i loro auguri ai nonni.
Il viaggio di andata
procede bene, i piccoli arrivano agevolmente dai nonni
che li ricoprono di affettuose premure e di doni, ma non
altrettanto quello di ritorno: il tempo peggiora e
avvolge i due piccini in una bufera di neve facendo
perdere loro l'orientamento.
Con coraggio Corrado, il
maggiore, riesce a proteggere se stesso e la sorellina
trovando rifugio notturno in una grotta ghiacciata, che
diventa un luogo quasi incantato di luci magiche e
riflessi colorati.
Nel frattempo nei due
paesi si è diffuso l'allarme per la scomparsa dei
bambini, le campane suonano e tutti cercano i piccoli ma
in distanza nulla giunge alle orecchie di Corrado e di
Sanna. I bambini riescono però a resistere al freddo e
al sonno, e alle prime luci dell'alba possono riprendere
il cammino e incontrare presto i soccorritori.
E' festa grande a Gshaid e
Millsdorf, e i due piccini celebrano un Natale
meraviglioso circondati dall'affetto di tutti.
Nino Rota musicò Cristallo
di Rocca nel 1950 per una trasmissione radiofonica e ne
realizzò una versione per pianoforte a quattro mani,
rimasta inedita.
Dal 1958 al 1968 Rota
lavorò invece sul Concerto per orchestra, chiamato negli
anni anche “Concerto in Fa” e infine “Concerto festivo”.
La versione a quattro mani
deriva dalla prima versione dell’opera, il cui primo
movimento è completamente diverso da quello che
costituisce le versioni più tarde.
E’ una versione non
soltanto completa, ma anche estremamente curata e che
merita senz’altro di entrare nel repertorio dei duo
pianistici.
Sara Bartolucci e Rodolfo
Alessandrini
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