Le
fotografie giapponesi di Beato rivestono particolare
importanza documentaria in quanto riprese in anni in cui
l'accesso degli stranieri era decisamente avversato. Il
suo corposo archivio di negativi nel 1866 viene
distrutto dal grande incendio di Yokohama. Per quasi due
anni è impegnato a ricostituire un adeguato fondo di
immagini, che pubblicherà negli anni successivi in due
diversi volumi, "Native Types" e "Views of Japan", oggi
conservati presso il Victoria and Albert Museum a
Londra.
Nel 1871 è il fotografo ufficiale di una spedizione
navale statunitense in Corea e nel 1873 viene nominato
Console Generale per la Grecia in Giappone. Nel 1884
lascia il Giappone e si reca in Egitto, fotografo
ufficiale di una spedizione diretta in Sudan, a
Khartoum, in soccorso del generale Charles George
Gordon.
Torna in Inghilterra, ma già nel 1888 lo troviamo in
Birmania. Proprio in quell'anno a Yokohama muore
Robertson, Felice Beato continua la sua attività e le
ultime notizie di questo stravagante ed avventuroso
personaggio si ritrovano nel 1907, quando la sua
compagnia "F. Beato Ltd" viene liquidata.
Anche le ultime notizie di Antonio risalgono a quegli
anni; un documento, infatti, riporta l'annuncio di
vendita del suo studio fotografico, emesso dalla vedova
Beato a Luxor nel 1906.
Intanto in Giappone lo studio fotografico di Felice
Beato passato a Baron Von Stillfried nel 1877, finisce,
nel 1885, nelle mani di un altro veneto: il vicentino
Adolfo Farsari. Dopo aver viaggiato a lungo in Occidente
ed aver partecipato, come militare, a diverse guerre (fu
anche volontario nella guerra civile americana), Farsari
si era stabilito a Yokohama specializzandosi
nell'importazione di libri e riviste e dedicandosi alla
fotografia. Di notevole capacità imprenditoriale e
dotato di forte senso estetico, Farsari fa del suo
studio un punto di riferimento per la fotografia
giapponese del tempo. Le sue foto sono di straordinaria
bellezza e si distinguono soprattutto per la qualità
della colorazione. Le sue tecniche fotografiche e i suoi
alti standard qualitativi influenzano notevolmente la
fotografia come forma d'arte in Giappone, ma anche in
Cina e in altri paesi d'Oriente.
Sicuramente le foto di Farsari pubblicate in occidente,
contribuiscono a plasmare l'immagine che del Giappone
medievale si ha negli immaginari collettivi
contemporanei. Farsari, nei soggetti e nelle scenografie
delle sue opere, si ispira al grande artista giapponese
dell'ukiyoe Hiroshige, il quale nell'ultimo periodo
della sua produzione artistica si cimenta con
l'emergente sperimentalismo fotografico.
Nella primavera del 1890 Farsari fa ritorno a Vicenza
con la figlia Kiku, avuta da una relazione con una
giapponese, le ultime immagini lo ritraggono vestito
alla maniera orientale assieme a sua sorella nella casa
di Arcugnano. A Vicenza è considerato un personaggio
stravagante, spesso nominato nel foglio satirico locale
'La freccia'. Muore nel 1898 senza aver fatto ritorno in
Giappone. Anche se notizie del suo studio fotografico
appaiono nel Japan Directory con il vecchio nome di
Farsari and Co. ancora per moltissimi anni fino al
terremoto del 1923.
Felice Beato è uno dei pionieri delle riprese
fotografiche e del fotogiornalismo soprattutto del
reportage di guerra. In Giappone la sua influenza è
notevole, sia in termini di vero e proprio insegnamento
delle tecniche di ripresa, sia per il livello della
documentazione che ha prodotto. Bisogna tener conto che
nella sua lunga attività ha vissuto l'evoluzione dei
materiali sensibili e li ha praticamente utilizzati
tutti, cominciando dai negativi al collodio umido
stampati sulle carte all'albumina fino, probabilmente,
alle lastre in gelatina al bromuro d'argento. Deve
essere considerato un pioniere anche delle tecniche di
colorazione a mano delle copie positive. I suoi
reportage hanno il merito di aver portato in Occidente
immagini di luoghi e di persone fino a quel momento
praticamente sconosciuti. Antonio ne seguì le orme, ma
le sue foto sono principalmente concepite come souvenirs,
egli riprende sovente monumenti e architetture. Adolfo
Farsari, "erede" della ricca attività commerciale di cui
il veneziano F. Beato era stato il pioniere, avrà modo
di perfezionarla e di avvalersi dei migliori coloristi
giapponesi per fare delle sue fotografie dei veri e
propri capolavori.
EAST ZONE. ANTONIO BEATO, FELICE BEATO E ADOLFO
FARSARI. Fotografi veneti attraverso l'Oriente
dell'Ottocento. Piazzola sul Brenta (Padova), Villa
Contarini, 17 dicembre 2011 - 1 aprile 2012. Mostra
promossa ed organizzata dalla Regione del Veneto, da
Photosophia e da Immobiliare Marco Polo. A cura di Magda
di Siena. Orario: 10 - 16 (mercoledì chiuso, chiuso
inoltre Natale e Capodanno). Ingresso alla Mostra:
gratuito. Ingresso alla Villa: interi euro 5,50, ridotti
4,50.
Per informazioni e prenotazioni:
www.villacontarini.eu
villacontarini@regione.veneto.it tel.
049.8778272 / 3
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