Dietro
la storia, l’intento sarcastico di Molière che mira a
colpire i vezzi pseudoculturali della borghesia del
tempo che, attraverso la coltivazione della scienza e
dell’arte “da salotto”, aspira ad un maggiore
riconoscimento sociale, in contrapposizione
all’aristocrazia delle corti.
Letta
con gli occhi di oggi si tratta di una commedia del
tutto anacronistica che non offre – meglio così –
nessuna possibilità di parallelismi coi nostri tempi:
altri vezzi, altri disvalori coltiva la borghesia di
oggi (ove mai ne esista ancora una), altre questioni
toccano i conflitti tra classi sociali.
Ma è
proprio questo anacronismo, questa sua sostanziale
inattualità (insieme al suo carattere di ludicità
guittesca che caratterizza in generale tutta la
produzione di Molière) a conferire a questa commedia il
suo fascino inossidabile.
Le
femmine sapute
diviene allora, quasi inevitabilmente, un omaggio
irriverente all’umana cretineria (maschile, femminile o
altro che sia), che induce ogni individuo a cercare le
proprie gratificazioni, i propri riconoscimenti in cose
e luoghi diversi da quelli in cui sarebbe utile e
naturale forse cercare.
Sicché
tutti i personaggi, ciascuno a modo proprio, divengono
membri di un coro di gallinacei privi di ogni speranza
di redenzione, in contrapposizione a una Enrichetta/coniglio
che, nella sua sostanziale e pura stupidità esprime il
sempiterno, ottuso desiderio della specie di
perpetrarsi.
In
questo radicale annullamento di ogni possibile
criticità, il gioco delle parti si trasforma allora in
un gioco di pura teatralità da guitti, disegnando un
arazzo colorato dietro il quale fanno capolino i
fantasmi disperati di un nichilismo di transizione.
Assistente alla regia
Daniele Sannino
Costumi Monica
Palomby
Foto di scena
Paola Staiti
Palazzo de’ Liguoro, via Arena alla
Sanità 12, Napoli
Info e prenotazioni:
338 747 6994/392 574 2429
Prezzo: intero 10 euro, ridotto 7 |