Luigi
Lambertini, a cui dobbiamo il titolo della mostra, che
in poche raffinate parole racchiude l’essere di Arturo
Bonfanti …Tutto è come
ripensato, sognato, filtrato attraverso una memoria che
decanta lo spazio come possibilità di avvenimenti, di
situazioni, coincide allora con il tempo e in questo
silenzio di colori luminosi tutto trova il suo
misterioso equilibrio, un suo modo di esistere e di
apparire…Egli continua ad indagare un mistero in cui si
identifica sia come uomo sia come pittore. Insomma
abbiamo un colore che palpita nel silenzio dello spazio.
Marco
Valsecchi, che così riassume il dialogo tra geometria e
colore: … E allo stesso modo
l’apparire del colore somiglia alla crescita di una
risonanza verso il suo diapason più armonico…la
geometria allora non è più soltanto assolutezza di
ordini matematicamente costruiti: diventa l’immagine più
spontanea di un ordine spirituale.
Klaus
Wolbert, nel suo testo per la retrospettiva del 2001
all’Institut Mathildenhöle di Darmstadt,“felice
sintesi tra una rappresentazione puristicamente
precisionista dell’oggetto, nel senso della Nuova
Oggettività, ed un linguaggio delle cose tra magico e
surreale, nello spirito della Pittura Metafisica. Con
queste sorprendenti prove della sua maestria Bonfanti ha
gettato le basi del proprio successivo sviluppo, poiché
i passi venuti dopo, che lo condurranno all’arte
concreta, si ricollegano conseguentemente a questo suo
primo periodo”.
Numerose sono state le esposizioni sia personali che
collettive a cui ha partecipato in musei internazionali
tra le quali segnaliamo le ultime: Kunsthaus Zurich,
Peggy Guggenheim (2009), Moderna Museet Stockholm
(2008), Palazzo Reale Milano (2007), Kunsthaus Zug,
Institut Mathildenhöle Darmstadt, Kunstverein
Ludwigshafen, Musée Jenish Vevey, Musée Municipal de
Cholet.
Sue
opere si trovano nei più importanti musei e collezioni.
Arturo Bonfanti
nasce a Bergamo nel 1905. Nel 1926 si trasferisce a
Milano dove si dedica all'arte grafica e applicata. La
sua prima personale si tiene a Bergamo nel 1927. Nel
1930 sposa Luisa Ferravilla, figlia del celebre attore,
e due anni dopo nasce Adriana.
Il
1947 è l'anno in cui perviene all'astrazione geometrica.
Nel 1952, interessandosi attivamente ad esperienze
cinematografiche e realizzando cortometraggi che
presenta all’ VIII Festival d'Amateurs di Cannes dove
ottiene nel 1954 con "La chiave di Calandrino" il Prix
du Film des Marionettes. È sua la scenografia della
Panchina di Sergio Liberovici al Teatro Donizetti di
Bergamo nel 1956.
Dal
1960 al 1975 allestisce mostre personali e collettive in
varie città italiane, d'Europa e d'America; partecipa
con sale personali alla IX Quadriennale di Roma (1965),
alla XXXIV Biennale Internazionale di Venezia (1968) e
alla X Biennale di San Paolo del Brasile (1969).
Ritrova e frequenta in Canton Ticino gli amici Arp e
Nicholson e sempre in Ticino, presso l'Atelier Lafranca
di Locarno, realizza buona parte della sua produzione
grafica.
Nel
1975 si sottopone ad un grave intervento chirurgico che
lo obbliga a ridurre notevolmente la sua attività
creativa.
Muore
a Bergamo nel 1978 per un improvviso malore.
In
imminente uscita il Catalogo generale dell’opera di
Arturo Bonfanti
curato da Luca Massimo Barbero (Ed. Electa).
SCHEDA
TECNICA MOSTRA
Titolo
mostra
Colore che palpita nel silenzio
dello spazio
A cura
di
Matteo Lorenzelli
Sede
Lorenzelli Arte
Milano, corso Buenos Aires, 2
Periodo
dal I dicembre 2011 al 25 febbraio 2012
Inaugurazione
giovedì I dicembre 2011, ore 18.30
Orari
martedì - sabato, ore 10.00/13.00 - 15.00/19.00.
lunedì su appuntamento. Festivi chiuso
Ingresso
libero
Catalogo
Catalogo generale dell’opera di
Arturo Bonfanti
A cura di Luca Massimo Barbero (ed. Electa)
Come raggiungerci
Metropolitana 1 (rossa),
fermata Porta Venezia
Tram: 9, 29, 30, fermata p.zza Oberdan
Passante ferroviario: Porta Venezia
Informazioni
+39.02.201914
Judith van Vliet:
judith@lorenzelliarte.com
www.lorenzelliarte.com
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