Valorizzazione e promozione che passano inevitabilmente
attraverso l'efficacia di un sistema di comunicazione in
grado di trasmettere – nei vari paesi – valori e
potenzialità del concetto di Dieta Mediterranea intesa come
stile di vita.
Dai lavori
del tavolo sulla comunicazione, coordinato dal
giornalista di Agrisole-Il Sole 24 Ore Giorgio Dell'Orefice,
emerge infatti una diversa percezione del concetto di Dieta
Mediterranea nei vari paesi affacciati sul Mare Nostrum. Un
area che nei confronti del concetto di Dieta Mediterranea
viaggia a due velocità:
tanto preciso e definito in Europa quanto
evanescente e labile sulla sponda africana del Mediterraneo,
nonostante venga praticata ogni giorno una “dieta” basata su
piatti tipici della cultura mediterranea dove sono presenti
alimenti spesso simili tra loro che si prestano anche a
interessanti “contaminazioni” senza però alterare l'essenza
dei piatti stessi e senza snaturare gli ingredienti che li
compongono.
Il valore intrinseco che si percepisce e che
viene tributato al concetto di Dieta Mediterranea è dunque
molto diverso da una sponda all'altra del Mare Nostrum ed è
all'origine anche di due paradossi: il primo evidenzia un
atteggiamento distaccato nei confronti del concetto di Dieta
Mediterranea da parte delle popolazioni arabe nei propri
territori d'origine i quali però mutano il loro approccio,
diventandone convinti sostenitori, una volta che questi
migrano in Europa; il secondo è invece l'eccezionale
sviluppo riscontrato negli ultimi anni del concetto di Dieta
Mediterranea negli Stati Uniti, geograficamente e
gastronomicamente lontani dal Mediterraneo, ma attenti e
curiosi nei confronti del cibo e del rapporto che hanno con
l’alimentazione stessa i popoli mediterranei.
Uno studio
interessante, condotto dal gruppo di lavoro sulla
comunicazione grazie al prezioso contributo di ogni
rappresentante dei vari paesi coinvolti, che ha portato
anche alla stesura di un ipotetico menù “Mediterraneo”, in
cui in ogni giorno della settimana si alternano piatti delle
varie cucine scandite da sapori anche molto diversi tra
loro, ma sempre unite dallo stesso filo d'olio extravergine
di oliva, che rimane il principale punto di contatto tra la
cultura gastronomica dell'Europa continentale e della fascia
africana affacciata sul Mare Nostrum.
Le
conclusioni generali del Forum - che usciranno
insieme a quelle del tavolo della comunicazione, dai
documenti elaborati dai singoli working group Dieta
mediterranea patrimonio culturale immateriale dell’umanità
UNESCO, coordinato dalla Commissione Nazionale UNESCO
Italia; Olio extra vergine di oliva, alimento
fondamentale della dieta mediterranea, coordinato da
Unioncamere, ONAOO Italia; I territori del cibo: le città
dell’olio del Mediterraneo, coordinato da Associazione
Nazionale Città dell'Olio Italia; L’Olivo e l’Uliveto:
valore paesaggistico, coordinato da Fondazione Culturale
I Percorsi dell’Ulivo Grecia; La dieta mediterranea come
strumento di marketing, coordinato da Camera di
Commercio di Imperia, Unioncamere Liguria Italia;
L’alimentazione mediterranea come valore salutistico,
coordinato da AEMO Associazione Spagnola dei Comuni
dell’Ulivo Spagna; Dieta Mediterranea: elemento di
educazione alimentare, coordinato da MIUR, Ministero
dell’Istruzione, Università e Ricerca Italia; L’olio di
oliva mediterraneo: paesaggi da tutelare; tradizioni e
conoscenze da tramandare, coordinato da Agro-pôle Oliver
de Meknès Marocco - saranno presentate sabato 19 novembre
nel corso di un talk show aperto al pubblico,
condotto dal giornalista di Rai 2 e
curatore della rubrica Eat Parade, Bruno Gambacorta. |