“Permettetemi di definire questo lavoro
non come un libro di fotografie ma come un libro di
storie, quelle di Antonio Volpone. Storie che prendono
forma in immagini astratte che ci parlano della sua vita
senza descriverla. Sfogliando queste pagine il lettore
riesce ad intuire il percorso dell’artista lasciandogli
la curiosità insita nella ricerca del significato.
Ricerca che gli permetterà di giungere ad una
interpretazione personale ma non univoca” così ha
descritto il libro Salvatore Picciuto, fotografo
dell’Accademia.
L’evento del 3 dicembre si costruirà
anche intorno ad una mostra “La Mostra Fotografica
“Ibidem – Astrazioni necessarie” nasce quale appendice
alla presentazione del libro omonimo. Composta da 30
scatti nasce con l’intento di permettere ai visitatori
di appropriarsi di quel personale percorso tracciato
dall’artista all’interno del volume. La provincia di
Benevento, ed in particolare una serie di paesi
importanti per la vita di Volpone, vengono raccontati
lasciando spazio a quei simboli, segni, costrutti di una
soggettività onnipresente, nobile e dinamica, anche nel
cogliere le cose più comuni. Pietrelcina, Paduli,
Apice, Torrecuso, Guardia Sanframondi, Benevento: c’è il
Sannio in questa mostra. Una mostra itinerante che
uscirà anche fuori i confini provinciali e regionali.”
Così Vincenzo Cillo, fotografo e tra i curatori della
Mostra.
“Ciò che trasformerà il momento culturale
in evento sarà la performance, momento culmine durante
il quale arti diverse dialogheranno tra loro
completandosi reciprocamente” così Luigi Giova,
etnomusicologo e responsabile dell’allestimento della
Mostra per IDEAS, “quando un’artista compone un’opera
d’arte questa lo è solo allo stato potenziale, essa
diventa tale solo quando ottiene un riconoscimento dalla
collettività e questo riconoscimento Antonio Volpone lo
ha avuto non solo grazie alla presenza di Enzo Carli ma
anche al fatto che l’esperienza personale e
professionale di Antonio Pizzicato, Umberto Aucone,
Alessandro Tedesco, Sandro Pedicini, si sono messe a
disposizione dell’arte di Volpone”.
“Ad un certo punto della vita c’è bisogno
di lasciare traccia” così Antonio Volpone, “per me
questa traccia è questo libro, un punto di partenza per
il raggiungimento di nuovi traguardi.” E ha poi
continuato “Il titolo serve a sottolineare ciò. Ancora
prima della mia vita ci sono i miei luoghi. Da
Pietrelcina a Benevento. C’è il mio percorso artistico e
personale in queste pagine. Questo per dimostrare che si
può fare arte nello stesso luogo natio, quei luoghi che
attraversiamo tutti i giorni. Le astrazioni? Ognuno di
noi sente la necessità di fare qualche cosa che sia
fuori dai canoni ma senza doverlo necessariamente
stravolgere. Così nascono le mie fotografie.” e ha poi
concluso “Ci tengo a sottolineare che l’incasso della
vendita del libro sarà devoluto per organizzare corsi di
fotografia per disabili. Molto spesso loro sono
costretti a restare nei luoghi che “abitano” e perché
negargli la possibilità di intessere un dialogo con
l’arte se questa risiede al loro fianco?”
Di notevole spessore la dichiarazione di
Raffaele Del Vecchio, assessore alla Cultura del Comune
di Benevento “È bello vedere come in un momento di crisi
come quello che stiamo affrontando ci siano persone che
senza chiedere alcun finanziamento riescono comunque a
fare, non senza sacrifici. La nostra vicinanza è quella
di mettere a disposizione luoghi e strutture.” Ha poi
continuato “Tutte le iniziative creano operatori
culturali, ma noi dobbiamo avere la capacità di
insegnare e trasmettere quella passione necessaria a
formare quel pubblico che rappresenta la domanda del
futuro. A tal proposito stiamo già lavorando proprio con
l’Accademia di Fotografia per creare la prima mostra di
Città Spettacolo che abbia come tema il Festival stesso.
Un evento un po’ più grande dell’esperimento fatto
quest’anno con la mostra “Benevento in musica al sorgere
del sole”.
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