Di
seguito gli autori nelle rispettive sale.
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Sala 1. Rubens
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Sala 2. I Fiamminghi (Van Dick, Jan
Brueghel Il Vecchio, Jan Brueghel Il Giovane, Hals,
Jordaens, Balen, Van Loon)
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Sala 3. Cranach e gli Olandesi (Dou,
Huysum, Momper, Kick, Berckheyde, Heem, Cranach il
Vecchio, Rembrandt, Van Huysum)
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Sale 4 e 5. L’Italia (Berrettini,
Pasinelli, Procaccini, Cantarini, Pietro da Cortona,
Reni, Giambologna, Franceschini, Bellucci, Soldani-Benzi,
Allori, Moroni, Maggiotto, Solimena, Hayez, Marinari)
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Sala 6. Vedutismo (Canaletto, Vernet,
Ender, Pannini, Locatelli, Ghisolfi, Hubert, Rebell,
Waldműller)
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Sala 7. Classicismo e Biedermeier
viennese (Amerling, Abel, Fuger, Petter, Makart, Schadow,
Hayez, Angelica Kauffmann, Hackert)
La
prima sala è un vero e proprio omaggio a Peter Paul
Rubens di cui il Principe Hans-Adam II e il più grande
collezionista privato al mondo. Spiccano per dimensione
e qualità artistica le opere “Marte e Rea Silvia” di cui
si può eccezionalmente ammirare il relativo studio e “Il
Compianto di Cristo”, quest’ultima approfondita da un
mirabile testo di Enzo Bianchi in catalogo.
Nella
seconda sala, dedicata ai Fiamminghi non ci si può non
soffermare sui ritratti di Anthonys Van Dick: “Ritratto
di Johann VIII Conte di Nassau-Siegen” ma anche sul
capolavoro di Frans Hals “Ritratto di uomo”, uno dei
pezzi più rappresentativi della collezione. Rapiscono
anche in modo straordinario i pezzi dei Brueghel con
particolare riferimento all’opera “Paesaggio con il
giovane Tobia” di Jan Brueghel il Vecchio; delicatissimo
infine l’olio “Bouquet di fiori” di Jan Van Huysum.
Passando alla terza sala spiccano i meravigliosi Cranach
tra cui il “Sant’Eustachio” e naturalmente l’unico
Rembrandt della collezione, il delicatissimo “Cupido con
la bolla di sapone”. Tra le altre opere, di grande
pregio e finitura “Il suonatore di violino” di Gerad Dou
e la “Veduta del Municipio nella Piazza del Mercato di
Haarlem” di Adriaensz Gerrit Berckheyde. Monumentale
“Il Grande Paesaggio di Montagna” di Joos de Momper.
Le
sale 4 e 5 sono dedicate agli Italiani, che in parte
ritroveremo nella sala dedicata al Vedutismo. Qui
incontriamo due deliziose sculture di Giambologna tra
cui l’opera “Venere dopo il bagno” oltre al magistrale
“Bacco” dell’allievo di Michelangelo Massimiliano
Soldani-Benzi e al pregiatissimo Cabinet di Melchiorre
Baumgartner, mobile in avorio e ebano impreziosito da
mosaico fiorentino di pietre dure. Di grande valore
l’opera “Ritratto di Prospero Alessandri” di Giovanni
Battista Moroni e “La Punizione di Ercole” di Pietro da
Cortona. Le sale sono ulteriormente corredate tra gli
altri da capolavori di Franceschini, Bellucci e Reni.
Al
Vedutismo e al tema dei paesaggi è dedicata la sala 6.
Qui ritroviamo due opere di Canaletto tra cui “Venezia:
Piazza San Marco con il campanile la Basilica”, ma anche
la mirabile veduta romana di Giovanni Paolo Pannini,
“Interno del Pantheon a Roma”, il “Capriccio con il
Pantheon davanti al Porto di Ripetta” di Robert Hubert e
le vedute di Waldműller tra cui spicca “Lato di Vallata
con rovine del Castello del Liechtenstein vicino a
Mödling“.
La
sala 7 affronta il tema del Classicismo e del movimento
romantico del Biedermeier, declinati intorno al
capolavoro di Hayez “Il consiglio della vendetta” e alla
delicatissima serie di ritratti di Friedrich von
Amerling tra cui spiccano le opere “Giovane donna con
cappello a paglietta” e il delizioso “Ritratto della
Principessa Marie Franziska von Liechtenstein
(1834-1909) all’età di 2 anni”. Mirabili anche le opere
di Angelica Kauffman tra cui “Studio per il Ritratto di
Re Ferdinando IV di Sicilia (1751–1825) e della sua
Famiglia, 1782-83” ma anche il monumentale “Nubiano” di
Hans Makart e il romantico paesaggio “Nella valle di
Roveto” di Jakob Philipp Hackert.
La passione dei Liechtenstein per il collezionismo
nasce con il primo principe della famiglia, Karl I
(1569-1627) che, spronato anche dall’imperatore Rudolf
II, iniziò a raccogliere opere d’arte ma anche a
commissionarne. Sappiamo che nella sua residenza di
Praga, possedeva una significativa collezione di dipinti
e oggetti, tipici di una “camera d’arte”. L’ampliamento
dell’opera iniziata dal padre spettò al figlio Karl
Eusebius von Liechtenstein (1611-1684) che, non
occupando cariche pubbliche, poté dedicare tutte le sue
attenzioni alla promozione della struttura che ospitava
le collezioni. Fu anche il primo a servirsi
sistematicamente del mercato dell’arte per acquistare
dipinti e sculture. Il figlio Johann Adam Andreas I von
Liechtenstein (1657-1712), seppe portare avanti
l’attività avviata dal padre. Il momento economicamente
favorevole, gli permise di edificare una miriade di
castelli, decorarli ed arredarli, e diventando così il
maggior committente di costruzioni barocche dell’Europa
centrale.
I
differenti interessi dei singoli principi si
rispecchiano nei diversi punti cardine della collezione.
Durante il suo soggiorno a Parigi, ad esempio, Joseph
Wenzel von Liechtenstein (1696-1772) aveva conosciuto e
apprezzato da vicino l’arte francese, commissionando sul
posto anche le sue prime opere. Sotto il principe Johann
I (1760-1836) avvenne nel 1806 il trasferimento delle
collezioni nel Palazzo in villa a Vienna. Alla sua morte
la galleria contava 1613 dipinti. Durante la reggenza di
Johann II (1840-1929), venne pubblicato il primo
catalogo illustrato della galleria, che,
sistematicamente riorganizzata, acquistò quella sua
indipendenza e personalità che la distingueva da ogni
altro museo. Ad una fase turbolenta durante la Seconda
Guerra Mondiale, seguì un periodo di necessario
consolidamento. E’ a partire dalla metà degli anni
Settanta, che riparte l’attività collezionistica, e
Hans-Adam II von Liechtenstein (nato nel 1945) si
allinea tra i grandi collezionisti che l’hanno
preceduto. Prima del Forte di Bard la grande mostra al
Metropolitan Museum di New York nel 1985 ha mostrato al
mondo il significato che questa collezione possiede.
La mostra verrà inaugurata giovedì 8
dicembre 2011 alla presenza di Sua Altezza Serenissima
il Principe Hans-Adam II.
Orari:
martedì/venerdì dalle 10.00 alle 18.00 – sabato/domenica
e festivi dalle 10.00 alle 19.00 – chiuso il lunedì
Sono previste visite guidate e audioguide
in mostra
Info. Associazione Forte di Bard – T. +39
0125 833817
Catalogo Edizioni Forte di Bard con testi del Principe
Hans-Adam II, del Presidente del Forte di Bard Augusto
Rollandin, del curatore Johann Kräftner e del Priore
della Comunità Monastica di Bose Enzo Bianchi.
Mostra
Intero: € 9,00
Ridotto: € 6,00
Ragazzi: € 6,00
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Cumulativo Museo delle Alpi +
Mostra
Intero: € 12,00
Ridotto: € 8,00
Ragazzi: € 8,00
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Audioguide:
€
3,00, coppie € 5,00
Sono previste agevolazioni per gruppi e
famiglie.
Forte di Bard, Valle d’Aosta
9 dicembre 2011 – 31 maggio 2012
Mostra ideata e promossa da
Associazione Forte di Bard per la
valorizzazione del turismo culturale del Forte di Bard
Mostra realizzata in collaborazione con
Liechtenstein.
The Princely Collections, Vaduz-Vienna
Curatori
Johann Kräftner
Gabriele Accornero
Organizzazione
Gabriele Accornero
Johann Kräftner
Michael Schweller
Chantal Cerise
Annalisa Cittera |