Il Festival, sotto la direzione
artistica di Giacomo Zito, quest’anno ha privilegiato
spettacoli caratterizzati da alcune urgenze comuni: in
particolare quella di investigare criticamente sul senso che può
avere oggi rappresentare opere secolari, rileggendo e
interpretando l’eredità letteraria e storica alla luce di una
ricerca delle identità e delle similitudini, ma anche delle
diversità, tra ciò che è stato e ciò che è, “mettendo il passato
davanti allo specchio del presente”.
Dalla
contestualizzazione
contemporanea della Commedia degli Errori di
Shakespeare - con il grande Peppe Barra - alla moderna
drammaturgia storiografica di Roberto D’Alessandro e
Manuele Morgese; dalla documentata indagine di Velia
Viti su Bonifacio VIII, al personale affresco medievale
di Marguerite Yourcenar su Pia de’ Tolomei; dalla
sorprendente analisi di Ugo Chiti del capolavoro
machiavelliano, al viaggio di Alessio Boni nel mondo
interiore del genio caravaggesco, e alle teatralissime
novelle boccaccesche interpretate da Debora Caprioglio:
un programma che sembra rispondere concretamente a tali
propositi.
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