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VISITA GUIDATA ALLA GALLERIA - Valzurio (BG)

SABATO 17 SETTEMBRE 2011 ORE 14.00

DOMENICA 18 SETTEMBRE 2011 ORE 8.30 

(partenza da Rovetta)

 

In occasione della "Sagra della patata", la Squadra antincendio rovettese organizza due visite guidate all'interno della galleria di Valzurio, nella quale veniva convogliata l'acqua potabile per rifornire i paesi dell'altopiano.

 

Iniziata nell’ottobre del 1931 sotto la direzione dell’Ing. Astori di Bergamo, la galleria di Valzurio venne costruita dall’imprenditore rovettese Nazzareno Marinoni. Aveva lo scopo di rifornire d’acqua potabile le abitazioni dei paesi dell’altopiano rovettese (Rovetta, Fino del Monte, Cerete e Clusone). La sorgente originaria parte dalla località Spinelli di Valzurio, di proprietà del Comune di Rovetta e la tubazione rovettese convoglia nella Valle Borlezza 25-29 litri d’acqua al secondo. Allora era una quantità più che sufficiente per il paese, non così ora, visto che nei periodi di presenza turistica si arriva a consumare circa 1.500 metri cubi d’acqua al giorno. La perforazione, che attraversa il Monte Blum, ha prodotto un tunnel lungo 1.684 m, di altezza di circa m 1,70.

 

L’ingresso di Rovetta si trova in val Tasèra a quota 813 m  s.l.m., oggi raggiungibile dalla via Lò, mentre l’uscita verso Valzurio sbuca nella località Cuca a quota 827, in una zona di bosco misto a latifoglie (si trovano carpino nero, frassino orniello, pioppo tremulo, salici, sorbo e abete rosso) collegata con un sentiero con il paesino di Valzurio (a circa 20 minuti).

 

 

La galleria di Valzurio ha avuto nel tempo anche funzione di collegamento tra la valle della Valzurio e Rovetta. Fino agli anni Sessanta era accessibile a tutti e veniva utilizzata per trasportare soprattutto la legna che i rovettesi tagliavano nell’altra vallata. Aveva anche una funzione sociale: alcuni rovettesi hanno trovato la “morosa”, cioè la fidanzata, proprio nella valle confinante. Poiché la galleria è molto stretta, per il trasporto di legna e materiali le famiglie si dotavano di un carretto molto piccolo, costruito su misura della larghezza minima consentita.

 

Ancora oggi, in alcuni punti della galleria si possono notare i solchi lasciati dal passaggio dei carretti. Il tunnel non era illuminato, perciò si utilizzavano le lanterne simili a quelle dei minatori, oppure si procedeva al buio.
Poiché non c’erano i portoni d’ingresso e l’andamento della galleria è costituito da due linee rette, di giorno era sempre possibile vedere almeno una delle due aperture. Al punto di incrocio fra le due rette si vedono entrambe le uscite. Questo guidava chi stava superando la galleria anche al buio. A lato della galleria ci sono le tubazioni (tre in tutto) in cui scorre l’acqua per gli acquedotti. Anche queste guidavano il viaggiatore, che appoggiando un bastone sul tubo, intuiva il percorso. Inoltre due grosse saracinesche in metallo, chiamate “campane” per la loro forma, “suonavano” al battito del bastone e questo indicava con precisione la posizione rispetto alle due uscite.
Oggi la galleria continua ad avere la funzione per la quale era stata costruita, rifornendo di acqua i paesi di Rovetta, Clusone, Fino del Monte, Cerete e Songavazzo.

Quota di partecipazione 5 Euro.

(OBBLIGATORI stivali di gomma fino al ginocchio e giacca a vento. E' consigliabile portare una torcia. Sono accettati bambini dai 10 anni accompagnati da un genitore)

Per informazioni e prenotazioni contattare la proloco di Rovetta allo 0346.72220 - info@prolocorovetta.it

Per informazioni sul programma della "Sagra della patata" visita i siti www.prolocorovetta.it o www.valseriana.eu

 

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